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Lulù Delacroix Copertina flessibile – 17 febbraio 2010
- Lunghezza stampa467 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreRizzoli
- Data di pubblicazione17 febbraio 2010
- Dimensioni14 x 2 x 21 cm
- ISBN-108817037680
- ISBN-13978-8817037686
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Dettagli prodotto
- Editore : Rizzoli (17 febbraio 2010)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 467 pagine
- ISBN-10 : 8817037680
- ISBN-13 : 978-8817037686
- Peso articolo : 481 g
- Dimensioni : 14 x 2 x 21 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 629,936 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
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Lulù Delacroix è il Paradiso della Trilogia di Desdemona XI. La protagonista, la piccola Lulù, è un personaggio di un candore e di una tenerezza disarmanti. La storia fa l'occhiolino alla letteratura fantastica e d'avventura tradizionale, la scrittura e l'afflato morale rendono l'opera forse più vicina a Saint-Exupéry che non al logicismo giocherellone di Lewis Carroll. Lulù, infatti, è una deliziosa petite princesse che non si può non amare e che verrà infatti amata da tutte le bizzarre creature nelle quali incapperà nel corso del suo fantastico girovagare.
Arrivato a un certo punto, la piccola Lulù incontrerà anche una ragazza chiamata Isabella Santacroce, che sta scrivendo nella sua camera. Incontrerà persino un'altra, perfida ragazza, Desdemona, ma è piccola piccola, impotente, e al massimo può provare a torturare una pazientissima lumaca. Vittima dei punzecchiamenti dell'insopportabile ragazzina, la lumacona esclama: «Desdemona, tu sei un satanico dio, un celestiale demonio... però quanto c'hai rotto!». E Desdemona, per tutta risposta, non può far altro che urlare: «Io sono e sarò sempre l'eroina dell'estasi!», mentre viene portata via e forse divorata da un enorme uccellaccio. Per quanto breve e forse poco funzionale all'intreccio di Lulù Delacroix, l'irruzione del personaggio di Desdemona in questo libro illumina gli elementi comici o persino farseschi già presenti in V.M.18, ma mai completamente apprezzati (o persino notati) dai lettori e cosiddetti critici italiani, più inclini a scandalizzarsi che al lavoro di analisi e interpretazione.
Lulù incontra anche altri personaggi, appartenenti solo e unicamente alla sua storia. Farà nuovi amici. Verrà tradita da alcuni. Si innamorerà. Non riuscirà mai a incontrare la sua amica Emily Dickinson, che la osserva dalla sua casa delle nuvole, né la sua missione, effettivamente, avrà un lieto fine o una risoluzione chiara. Piuttosto, tutto rimarrà sospeso nell'ambiguità: è veramente accaduto, tutto ciò che è accaduto a Lulù Delacroix, o era solo frutto della sua mente bambina, un gioco di bambole fatto per noia o per distrarsi dall'aridità e dalla mancanza di amore che la circondano? Se così fosse, dunque, vuol dire che 'Isabella Santacroce' e 'Desdemona' non sono altro che i sogni di una bambina che non è mai stata amata? E i crimini compiuti (o immaginati?) da Desdemona in V.M.18, sono anch'essi il frutto della fantasia della piccola Lulù?
Non esistono risposte chiare a queste domande. Né si capisce fino in fondo dov'è che Isabella Santacroce collochi il suo Paradiso. Forse nella mente, che non conosce confini, né fine. La mente che può essere inferno e vendetta oppure volo pindarico e paradiso, specie se si tratta della mente di bambine e ragazzine sole, emarginate, non accettate, escluse.
Aldilà delle analisi e dei significati dell'opera e della 'visione' Santacrociana, Lulù Delacroix rimane un testo dalla lettura scorrevole e leggerissima, piena di emozioni, tenerezza, affetto infinito nei confronti della protagonista. Un libro che spesso fa sorridere e, a volte, addirittura commuove: commuove sul serio, fa brillare gli occhi, fa struggere d'amore per quella bambina imperfetta, così intelligente, così buona, così bella, così meritevole di tutta quella felicità che l'infame società della perfezione non riesce a darle.
Un fiaba per tutti gli adulti che non sono mai riusciti a crescere.
E' una fiaba, una favola, un romanzo, un fantasy lisergico.
Isabella Santacroce esprime la sua idea di Paradiso con questo bellissimo testo, accompagnato dall'Inferno di V.M.18 e dal Purgatorio Amorino.
Dovete essere pronti ad elevare l'anima fuori dal corpo.
Dopo questa premessa sarà difficile mantenere alti i toni di questa recensione, ma ci proverò. Ebbene, partiamo da Lulù Delacroix, la protagonista di questo romanzo, nata a Perfect City, 'una città davvero perfetta, non scorgevi neppure un piccolissimo pezzetto di carte per terra, non udivi alcun rumore molesto: pareva non ci vivesse nessuno, quasi fosse stata costruita per essere osservata a distanza' Il rigore mai era mancante, si ritrovava dovunque, anche nelle piante tutte rigorosamente di pesco, e alte esattamente tre metri e venti centimetri' Le donne non potevano tagliare i capelli più corti di diciassette centimetri' Solo ai bambini era permesso piangere, ridere o essere un po' dispettosi'', insomma, un posto dotato di regole ferree dove tutti dovevano essere felici e dove tutti tranne Lulù erano belli, specialmente le due sorelle maggiori, Ada e Dolores, stupende ' capelli biondi con occhi verdi, come gli altri Perfectcityani ' e, ovviamente, perfette. Lulù, invece, è nata calva, dalla pelle bianca di un pallore che neanche il colore del latte gli renderebbe giustizia; subito da tutti considerata un piccolo mostro, il sindaco di Perfect City nega alla famiglia Delacroix il permesso di farla uscire di casa, cosa che i genitori e le sorelle accettano ben volentieri: per loro è una vergogna e una punizione portarla in giro le poche volte che devono farlo.
Così Lulù cresce nella sua stanza, se stessa e le sue bambole, più una bambola malconcia, senza un braccio e un occhio ' alla quale cuce un vestitino: era veramente ridotta male ', che trova per terra, sotto la bancarella di un mercato, quando, a cinque anni, le viene concesso di partecipare alla festa delle bambole in cui era obbligatoria la presenza di tutti i bambini. Dall'incontro Lulù riceverà speranza e sarà fondamentale per l'ampliamento del mondo immaginario che aveva già creato. Partiranno insieme, infatti, verso il Mondo del Mistero ' cosmo nel quale la protagonista incontrerà la bambina di V.M. 18 (Fazi, 2007), perché questo romanzo fa parte di una trilogia; Lulù Delacroix è il paradiso, il precedente era l'inferno, il prossimo, mille pagine già annunciate, sarà il purgatorio. Comunque, non c'è bisogno di leggere il precedente o il successivo, ogni libro è una storia a sé.
Una caratteristica molto particolare di questa favola è che Lulù, vivendo in un mondo tutto suo, sviluppa anche un linguaggio proprio e personale. Ecco un breve esempio: 'Ma dove abitassi te fosse vicino a quella nuvola dove andassi io?'. Non temete, questo è solo il modo d'espressione della protagonista, il resto del libro non è scritto in questa maniera, e si fa leggere senza intoppi linguistici. Quattrocentosettantasei pagine che macinerete in fretta tanta è la voglia di accompagnare Lulù in questo viaggio.
La Santacroce ' che si rende anche partecipe in questo romanzo con tre piccole incursioni mostrandoci il suo quotidiano ' ha scritto un libro che potrebbe far cambiare idea anche ai suoi più ferventi oppositori. Lei è una di quelle scrittrici che o la si ama o la si odia, ma molti dei pregiudizi della gente derivano dalla faccia che mostra al pubblico, dalle risposte che dà a chi la interroga' Sveglia, queste cose non contano, un giudizio lo si può dare solo sulla carta stampata.
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Recensito nel Regno Unito il 9 giugno 2017