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Il tempo di tornare a casa Paperback – 23 novembre 2021
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa184 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreEinaudi
- Data di pubblicazione23 novembre 2021
- Dimensioni13.7 x 1.5 x 21.7 cm
- ISBN-108806249428
- ISBN-13978-8806249427
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“È uno struzzo, quello di Einaudi, che non ha mai messo la testa sotto la sabbia”
Dettagli prodotto
- Editore : Einaudi (23 novembre 2021)
- Lingua : Italiano
- Paperback : 184 pagine
- ISBN-10 : 8806249428
- ISBN-13 : 978-8806249427
- Peso articolo : 240 g
- Dimensioni : 13.7 x 1.5 x 21.7 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 3,920 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 382 in Narrativa contemporanea (Libri)
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Bussola per me è sempre una coccola per l'anima, e questa volta mi sono concessa la prima edizione con in omaggio la cartolina segnalibro che riproduce un'illustrazione dell'autore.
Mi piace pensare che prima o poi avrò modo di avere un suo autografo sia sulla cartolina che sul volume.
Veniamo al dunque.
Il tempo di tornare a casa racconta di eventi e di vite che si sfiorano, a volte cambiandole per sempre, a volte lasciando solo una piccola impronta sul sentiero delle varie esistenze che si incontrano. Ogni personaggio ha una storia, che però non è solo sua: coinvolge sempre anche qualcun altro, seppur di sfuggita. Ogni istante è una storia, ogni storia ne influenza un'altra.
Bussola ci porta in una stazione ferroviaria, e quale posto migliore può accogliere gli arrivi, le partenze e i passaggi delle umane esistenze?
L'autore ci insegna a riconoscere non la storia, ma l'esistenza di una storia dietro ogni sguardo, dietro ogni parola sgarbata, dietro i gesti semplici e quelli eclatanti: siamo tutti universi, di emozioni e di vissuti, di turbamenti e di riscatti, a volte di sconfitte, ma non neghiamoci le vittorie.
A cosa servono le storie?
Matteo Bussola ci rivela il suo pensiero al termine del volume, e condivido la sua idea.
Il tempo di tornare a casa è anche il palcoscenico perfetto per il ritorno di due vecchie conoscenze, che è stato un piacere rileggere.
Con una scrittura sempre snella ma raffinata, alla portata anche di un lettore sfinito da una giornata impegnativa o da un anno da dimenticare, eppure piacevole anche per chi ha l'argento vivo addosso e la voglia di gridare la propria gioia di vivere, Bussola è come la tachipirina: fa bene a tutti, tranne ai pochi allergici (che si sa, mica si può andare bene a tutti).
Il libro si legge in una giornata, è suddiviso in tanti brevi capitoli autoconclusivi ma che si intrecciano con quelli che seguono e che precedono, senza che magari i protagonisti nemmeno se ne rendano conto.
Perchè così è anche la vita: tutto scorreva prima e scorrerà anche dopo il nostro passaggio, eppure siamo passati, e questo è già qualcosa che fa la differenza più spesso di quanto si possa credere.
Ogni suo libro è per me una garanzia; al contempo, è una sorpresa, perché è uno scrittore molto poliedrico e con diversi modi di scrivere.
Questo romanzo è da leggere in maniera abbastanza concentrata, altrimenti si rischia di perderne gran parte delle sfumature, che, a mio parere, sono la caratteristica che lo rende interessante. E' un romanzo scritto da un fumettista e si evince chiaramente. Al suo interno vi si trovano una serie di fotogrammi molto speciali, presentati da diversi punti di vista. C'è un filo conduttore anche se all'inizio non sembra.
E' una bella storia (anzi, un insieme di storie) per chi vuole scrivere da sempre, ma ha paura di farlo.
E' anche il romanzo per chi pensa che "ti aspetto" sia il miglior modo possibile di dire "ti amo".
Consiglio questo libro a chi ha qualche giorno in cui poter dedicare almeno mezzora alla lettura, che, in questo caso, è scorrevole ma richiedere una certa concentrazione.
Ho dato 4 stelle e non 5 per il semplice fatto che, avendo io un "cervello a frullatore", faccio molta fatica a concentrarmi e per me non è stato immediato come pensavo fruire di tutti gli squisiti particolari di questo libro. Credo, infatti, che lo rileggerò.
Una storia che regala un bagno di vita vera, in una calda giornata di autunno.
Buona lettura!
Laura
Un libro ricco di sensazioni diverse, positive o inevitabilmente dolorose, che potrebbero rappresentare la quotidianità di ognuno di noi.
Ed è proprio questa l'abilità dell'autore, quella di far sì che ci si imbatta prima o poi nel frequentatore della stazione con cui poterci identificare, unita al fatto che, nonostante vengano chiamati in causa personaggi e sentimenti piuttosto comuni, Bussola riesca ancora a tenere lontana la banalità.
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Un libro direi iintimo, in cui è possibile ritrovarsi. Un'istantanea di spaccati di vite diverse; un fermo immagine in cui poter rispecchiarsi. Inizio o fine o bivi di percorsi.
Incroci di vite e storie, che spesso nella vita reale passano inosservate e indifferenti, perché troppo spesso di corsa o presi dalle proprie vicissitudini.
Un invito a riflettere che siamo tutti attori nel grande viaggio della vita e i treni e la stazione ferroviaria ne sono una precisa metafora, anche se tutti alla fine aneliamo a tornare a casa o a trovarne una.
Un gran bel libro di Matteo Bussola che con parole accurate traccia i contorni di queste impressioni di vita.
