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Dall'editore
Norberto Bobbio
“È uno struzzo, quello di Einaudi, che non ha mai messo la testa sotto la sabbia”
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Stupendo!
Un romanzo che scorre dentro al lettore come un fiume in piena. Un romanzo doloroso che racconta senza veli la crudeltà del quotidiano quando genitori e insegnanti troppo presi da se stessi non si accorgono di quanto malessere infliggano. Non è inconsciamente, è per mero egoismo!L’autrice ha creato veramente un piccolo gioiellino. Quattro sono i protagonisti.Le due adulte, Helene e Cecile che narrano in prima persona e due ragazzini, quasi tredicenni, Mathis e Theo raccontati in terza persona. Già da questa scelta narrativa si evince dove la De Vigan vuole puntare il riflettore. Scelta perfetta!La scrittura è sublime, traspare una sensibilità molto spiccata.Le fedeltà invisibili sono quel legami che stringiamo senza nemmeno accorgersene, sono dei patti che facciamo con noi stessi per tutelare chi amiamo e senza rendercene conto complichiamo tutto.Le fedeltà invisibili si creano e si aggrovigliano ad ogni nostra scelta.Se sbagliata creiamo un nodo, se corretta lo sciogliamo. Spesso tutto accade inconsciamente e perciò il trucco per non sbagliare sta nella purezza d’animo ogni volta che decidiamo quale strada intraprendere.Impossibile non riflettere durante questa lettura.Il finale è un taglio netto. Senza se e senza ma. Potrebbe sembrare un punto negativo del romanzo e a molti questa scelta è risultata disturbante.Senza spoilerare credo che l’autrice ha voluto terminare così per porre l’accento al se... negativo, in quel caso poche parole sarebbero servite.Un romanzo che tutti dovrebbero leggere, unromanzo che genitori e insegnanti dovrebbero analizzare.Un romanzo perfetto che rimane monito per il futuro.Un romanzo che nelle sue due ultime righe contiene l’essenza della scrittrice e la chiave di lettura.
