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I fiori blu Paperback – 27 gennaio 2014
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa278 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreEinaudi
- Data di pubblicazione27 gennaio 2014
- Dimensioni11.8 x 2 x 19.5 cm
- ISBN-108806219189
- ISBN-13978-8806219185
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Dettagli prodotto
- Editore : Einaudi; 2° edizione (27 gennaio 2014)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 278 pagine
- ISBN-10 : 8806219189
- ISBN-13 : 978-8806219185
- Peso articolo : 220 g
- Dimensioni : 11.8 x 2 x 19.5 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 38,249 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- Recensioni dei clienti:
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È un meraviglioso viaggio attraverso l’interpretazione di se stessi, in in rocambolesco intreccio di destini.
Ora, che leggendo questo libro si arrivi a pensare che ci si ritrovi davanti un romanzo post-moderno io questo lo prenderei per certo. E non solo per i giochi linguistici di cui si serve Queneau, che aumentano sì il senso di confusione ma anche l'ironia e l'inventiva del suo libro, ma anche per come è strutturata la trama stessa: il Duca d'Auge e Cidrolin sono i due protagonisti di questo libro. Il primo fa un viaggio nella storia del tutto surreale (in effetti di surrealismo questo libro ne trasuda da tutte le parti): è un personaggio irriverente, al confine con Don Chisciotte (ma senza l'ardimento di combattere contro niente, figuriamoci contro i mulini a vento, giacché si disinteressa totalmente di intervenire negli eventi storici), che parte dal 1264 con i suoi due cavalli parlanti facendo balzi di 150 anni nella storia fino ad arrivare al 1964, anno in cui vive Cidrolin, ormeggiato in una chiatta a sonnecchiare, a bere essenza di finocchio e a riverniciare la sua staccionata, su cui gli scrivono misteriosi insulti.
Lungo il romanzo i due si sognano a vicenda, entrando uno nel sogno/vita dell'altro e viceversa, in tutta autonomia, fino a quando si incontrano e le loro vite seguono un destino comune, in un apice di surrealtà che non può che lasciare dubbiosi circa il confine di questo libro tra sogno e realtà.
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E però, affianco ad una trama così intricata, si vede che Queneau si occupò di comporre con sarcasmo non solo un romanzo simbolico sulla Storia, ma anche su due personaggi che rappresentano due modi di starci dentro.
E se le interpretazioni di questo libro sono molteplici, anche psicoanaliticamente parlando, forse è perché "Rêver et révéler, c'est à peu près le même mot".
Che dire? È una storiella semplice, che scorre leggera come lo stesso Calvino consigliava nelle sue Lezioni Americane. Semplice non significa povera o sciatta: significa fresca e viva, divertente, un pizzico (o due pizzichi) surreale.
Dopo averlo letto, l'ho consigliato a tutti gli amici lettori: chi non lo aveva già letto mi ha ringraziato per il consiglio.
Un libro che dopo l'ultima pagina lascia molti spunti di riflessione.
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