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La più amata Copertina flessibile – 7 giugno 2021
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa228 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreMondadori
- Data di pubblicazione7 giugno 2021
- Dimensioni14.1 x 1.6 x 21.6 cm
- ISBN-108804744227
- ISBN-13978-8804744221
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Dettagli prodotto
- Editore : Mondadori (7 giugno 2021)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 228 pagine
- ISBN-10 : 8804744227
- ISBN-13 : 978-8804744221
- Peso articolo : 299 g
- Dimensioni : 14.1 x 1.6 x 21.6 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 53,649 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 494 in Narrativa biografica (Libri)
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Paradossalmente, però , questa scrittura sconnessa ed elementare in stile diario, si fa apprezzare sempre di più andando avanti nella lettura di questa seduta di psicoanalisi della scrittrice.
Ritengo che non sia un libro per tutti.
Credo che possa essere apprezzato più dagli uomini che dalle donne.
E comunque, solo da coloro, che sono un po' più profondi di una pozzanghera e riescono ad "entrare" dentro il libro e nella mente dell'adorabile Ciabatti.
Devo ammetterlo, questa donna mi ha intrigato.
Sono un suo coetaneo e per abitudine di lavoro e di vita, mi soffermo molto sulle dinamiche dei comportamenti umani e posso dire alla Ciabatti di non farsi troppe domande su chi è e chi non è.
Lei è così. Donna fragile, capricciosa, arrogantemente... Ma con dentro un enorme potenziale, forse ancora inespresso, che la rende una persona diversa, fuori dal coro, fuori dal gregge, fuori dalle masse...
Io condivido e apprezzo.
Brava Teresa, avanti così
La narrazione è sicuramente interessante, lo stile così fluido e sincopato al tempo stesso, originale ma non artificioso, lo trovo adeguato a ciò che l’autrice intende comunicare: un flusso di pensieri, una narrazione, esposta come a pezzetti di puzzle che dovrebbe servire ad analizzare in profondità il motivo per cui lei, Teresa Ciabatti quarantaquattrenne, è diventata quello che è. L’autrice compie una auto-psicanalisi sincera, senza però avere gli strumenti tecnici per mettere in luce ciò che può veramente aiutarla a capire, perché in definitiva chi narra sembra ancora una bambina anche se parla con proprietà di linguaggio di un’adulta. L’analisi quindi fallisce: Teresa ci apre il suo cuore e confessa una serie infinita di sofferenze, di frammenti di vita senza riuscire veramente a giungere a una conclusione, a trovare la soluzione ai suoi problemi. La Teresa quarantenne ha più problemi della Teresa bambina.
Il lettore da parte sua cerca di trovare il filo della matassa ma la scrittrice lo ingarbuglia e sembra non volere alla fine giungere a un finale. Teresa non svela, dice e non dice, accenna e poi nega, mette dubbi ma non svela. Alla fine tutti quelli che sapevano o sono morti o non "vogliono parlare del passato" come "zia" Ambra.
Ciò che mi ha infastidito di più è l’episodio cardine, il sequestro del padre che diventa un evento fumoso e non raccontato. Tutto è lasciato alla voce di Teresa bambina che non sa o non vuole veramente sapere.
I personaggi della madre e del padre sono molto ben delineati, mentre la protagonista risulta essere veramente odiosa: troppo arrogante, troppo egoista, troppo bambina anche da adulta.
Come sempre apprezzo lo stile dell'autrice, che leggo sin da piccola, peccato che mia cugina (sempre l'autrice) non sia esattamente la persona che mi aspettavo e ci abbia sempre trattato come scomodi estranei, nonostante amassimo la madre, zia Francesca, e il fratello, Lamberto (quasi mai citato nel testo).
La famiglia è un pezzo di cuore, dicono.
Una narrazione fredda e tagliente accompagna tutto il romanzo: dalla giovinezza dei genitori fino alla sua infanzia in cui padroneggia la figura del padre, rispettato direttore dell'ospedale della sua città. Il Dottor Ciabatti è una figura con una forte aurea di potere, quasi temuta da chi gli sta attorno. Teresa analizza non solo il rapporto tra i genitori ma anche, con spirito critico, la sua infanzia, elementi che l'hanno portata ad essere una bambina viziata e capricciosa. La scrittrice, durante tutto il romanzo, si interroga sulle conseguenze di tutto questo sulla sua persona, arrivando, in fondo al romanzo a una conclusione realistica e forse dolorosa: il nostro passato ci influenza ma siamo noi i responsabili di ciò che vogliamo essere.
E tutto il libro è votato alla ricerca di questa pace da parte di quella bambina di otto anni.
Un libro importante, pieno di "cose" su cui riflettere. Mi è piaciuto molto e molto anche dispiaciuto: un flusso di pensieri e racconti difficili da comprendere per chiunque e forse motivo di molte delle critiche negative che ha ricevuto dai lettori. Ho scoperto una nuova grande scrittrice.