“Sette lentiggini. Una per ogni amore che avrebbe avuto. E’ così che aveva detto Estele quando la ragazza era ancora acerba.
Una per ogni vita che avrebbe vissuto.
Una per ogni dio che avrebbe vegliato si di lei.”.
Sette sono le lentiggini sul viso di Addie LaRue, che nel 1714 era solo una ragazza quando espresse il desiderio più grande, venendo a patti con gli dei. Per sfuggire al destino che la voleva sposata a un uomo che non amava, ottiene la libertà e l’immortalità ma a caro prezzo, ovvero l’invisibilità.
Addie nel corso dei suoi trecento anni, incontrerà persone, ma è dimenticata non appena queste gireranno l’angolo, distoglieranno lo sguardo da lei o chiuderanno una porta. Nessuno si ricorda di lei e questo porta a un’infinita solitudine e l’unico che si ricorda di lei, anelando a ottenere la sua anima, è Luc, l’oscuro signore che le ha concesso l’immortalità e la intrappola nella solitudine dell’invisibilità.
“Cos’è una persona, se non il segno che lascia al proprio passaggio?” La lunga vita di Addie LaRue, però è davvero molto particolare, dimenticata certo, ma sarà una musa invisibile per quadri dipinti o sentimenti e situazioni che si ripropongono e che quelle persone comunque provano e rivivono, forse perché Addie lascia comunque un segno al suo passaggio nella vita di queste persone. Un segno invisibile a occhio nudo ma, che in un modo o nell’altro, tocca l’anima di chi la incontra.
Le cose andranno avanti così per secoli fino a quando, un giorno del 2014 a New York, sentirà pronunciare, da un commesso di una libreria (The Last Word), “Io Mi Ricordo”.
Come mai Henry si ricorda di lei? Così si chiama l’unico essere umano che sembra ricordarsi di lei.
La maledizione di Addie è in qualche modo spezzata? “Voglio rivederti” le sussurra Henry e una speranza le gonfia il petto fino quasi farle male. Ho già sentito, nel corso della sua immensa vita, quelle parole, ma queste sembrano reali, credibili Perché?
La maledizione è però inconciliabile con una storia d’amore tradizionale. Potrà l’amore tra Addie e Henry spezzare l’incantesimo?
Henry è un coprotagonista che promette molto, che mantiene e fa sognare un qualcosa di vero e intenso, ma c’è un altro personaggio che è importantissimo nella vita di Addie e nella storia narrata in questo libro, un personaggio che appare ogni tanto nella lunga vita della ragazza, ossia Luc, il signore oscuro, Lucifero, il demone, colui che dona la libertà ad Addie ma allo stesso tempo la condanna all’invisibilità. Non c’è amore tra loro (o forse sì?) ma sicuramente c’è qualcosa di molto forte, un’ossessione direi che è presente dall’inizio alla fine di questa storia.
“Quattro anni vissuti con il fiato sospeso e, malgrado si rifiuti di ammetterlo, per lei vederlo è un’iniezione di ossigeno. Un sollievo atroce, di quelli che spaccano il petto. Per quanto lo detesti, questo dio, questo demone dalle sembianze rubate, è pur sempre l’unico che conservi uno straccio di ricordo di lei.”
Il mio personaggio preferito è sicuramente Addie, la forza e l’anima del romanzo e la scopriremo sempre di più, pagina dopo pagina. Mi sono immedesimata in lei, ho vissuto tutto attraverso i suoi occhi e le sue emozioni. Addie ha fatto della solitudine la sua corazza, non ha paura di fare la scelta più ardua. L’amore non la accecherà ma continuerà a dimostrarsi fedele a se stessa e alla sua natura.
Il finale della storia l’ho trovato davvero coinvolgente, mi ha emozionato, mi sono commossa (avevo le lacrime) e ho provato un’emozione struggente e intesa chiudendo il libro.
La Vita Invisibile di Addie LaRue è il primo libro che leggo di Victoria E.Schwab e ho apprezzato tantissimo il suo modo di scrivere e ha suscitato in me curiosità e voglia di leggere altri suoi libri.
Ho trovato la storia di Addie, assolutamente originale, la trama mi ha incuriosito tanto, l’ho trovata avvincente, interessante, riflessiva, per nulla noiosa e stimolante. La lettura mi ha appassionato e coinvolto.
Ho amato davvero tutto di questo libro, dalla trama allo stile, dalla costruzione dei personaggi al ritmo, dalla struttura narrativa all’emozione cui questa storia dona vita.
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LA VITA INVISIBILE DI ADDIE LARUE DI V.E.SCHWAB
“Sette lentiggini. Una per ogni amore che avrebbe avuto. E’ così che aveva detto Estele quando la ragazza era ancora acerba.Una per ogni vita che avrebbe vissuto.Una per ogni dio che avrebbe vegliato si di lei.”.Sette sono le lentiggini sul viso di Addie LaRue, che nel 1714 era solo una ragazza quando espresse il desiderio più grande, venendo a patti con gli dei. Per sfuggire al destino che la voleva sposata a un uomo che non amava, ottiene la libertà e l’immortalità ma a caro prezzo, ovvero l’invisibilità.Addie nel corso dei suoi trecento anni, incontrerà persone, ma è dimenticata non appena queste gireranno l’angolo, distoglieranno lo sguardo da lei o chiuderanno una porta. Nessuno si ricorda di lei e questo porta a un’infinita solitudine e l’unico che si ricorda di lei, anelando a ottenere la sua anima, è Luc, l’oscuro signore che le ha concesso l’immortalità e la intrappola nella solitudine dell’invisibilità. “Cos’è una persona, se non il segno che lascia al proprio passaggio?” La lunga vita di Addie LaRue, però è davvero molto particolare, dimenticata certo, ma sarà una musa invisibile per quadri dipinti o sentimenti e situazioni che si ripropongono e che quelle persone comunque provano e rivivono, forse perché Addie lascia comunque un segno al suo passaggio nella vita di queste persone. Un segno invisibile a occhio nudo ma, che in un modo o nell’altro, tocca l’anima di chi la incontra.Le cose andranno avanti così per secoli fino a quando, un giorno del 2014 a New York, sentirà pronunciare, da un commesso di una libreria (The Last Word), “Io Mi Ricordo”.Come mai Henry si ricorda di lei? Così si chiama l’unico essere umano che sembra ricordarsi di lei.La maledizione di Addie è in qualche modo spezzata? “Voglio rivederti” le sussurra Henry e una speranza le gonfia il petto fino quasi farle male. Ho già sentito, nel corso della sua immensa vita, quelle parole, ma queste sembrano reali, credibili Perché?La maledizione è però inconciliabile con una storia d’amore tradizionale. Potrà l’amore tra Addie e Henry spezzare l’incantesimo?Henry è un coprotagonista che promette molto, che mantiene e fa sognare un qualcosa di vero e intenso, ma c’è un altro personaggio che è importantissimo nella vita di Addie e nella storia narrata in questo libro, un personaggio che appare ogni tanto nella lunga vita della ragazza, ossia Luc, il signore oscuro, Lucifero, il demone, colui che dona la libertà ad Addie ma allo stesso tempo la condanna all’invisibilità. Non c’è amore tra loro (o forse sì?) ma sicuramente c’è qualcosa di molto forte, un’ossessione direi che è presente dall’inizio alla fine di questa storia.“Quattro anni vissuti con il fiato sospeso e, malgrado si rifiuti di ammetterlo, per lei vederlo è un’iniezione di ossigeno. Un sollievo atroce, di quelli che spaccano il petto. Per quanto lo detesti, questo dio, questo demone dalle sembianze rubate, è pur sempre l’unico che conservi uno straccio di ricordo di lei.”Il mio personaggio preferito è sicuramente Addie, la forza e l’anima del romanzo e la scopriremo sempre di più, pagina dopo pagina. Mi sono immedesimata in lei, ho vissuto tutto attraverso i suoi occhi e le sue emozioni. Addie ha fatto della solitudine la sua corazza, non ha paura di fare la scelta più ardua. L’amore non la accecherà ma continuerà a dimostrarsi fedele a se stessa e alla sua natura.Il finale della storia l’ho trovato davvero coinvolgente, mi ha emozionato, mi sono commossa (avevo le lacrime) e ho provato un’emozione struggente e intesa chiudendo il libro.La Vita Invisibile di Addie LaRue è il primo libro che leggo di Victoria E.Schwab e ho apprezzato tantissimo il suo modo di scrivere e ha suscitato in me curiosità e voglia di leggere altri suoi libri.Ho trovato la storia di Addie, assolutamente originale, la trama mi ha incuriosito tanto, l’ho trovata avvincente, interessante, riflessiva, per nulla noiosa e stimolante. La lettura mi ha appassionato e coinvolto.Ho amato davvero tutto di questo libro, dalla trama allo stile, dalla costruzione dei personaggi al ritmo, dalla struttura narrativa all’emozione cui questa storia dona vita.
Recensioni migliori da Italia
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Recensito in Italia il 24 gennaio 2022
Una per ogni vita che avrebbe vissuto.
Una per ogni dio che avrebbe vegliato si di lei.”.
Sette sono le lentiggini sul viso di Addie LaRue, che nel 1714 era solo una ragazza quando espresse il desiderio più grande, venendo a patti con gli dei. Per sfuggire al destino che la voleva sposata a un uomo che non amava, ottiene la libertà e l’immortalità ma a caro prezzo, ovvero l’invisibilità.
Addie nel corso dei suoi trecento anni, incontrerà persone, ma è dimenticata non appena queste gireranno l’angolo, distoglieranno lo sguardo da lei o chiuderanno una porta. Nessuno si ricorda di lei e questo porta a un’infinita solitudine e l’unico che si ricorda di lei, anelando a ottenere la sua anima, è Luc, l’oscuro signore che le ha concesso l’immortalità e la intrappola nella solitudine dell’invisibilità.
“Cos’è una persona, se non il segno che lascia al proprio passaggio?” La lunga vita di Addie LaRue, però è davvero molto particolare, dimenticata certo, ma sarà una musa invisibile per quadri dipinti o sentimenti e situazioni che si ripropongono e che quelle persone comunque provano e rivivono, forse perché Addie lascia comunque un segno al suo passaggio nella vita di queste persone. Un segno invisibile a occhio nudo ma, che in un modo o nell’altro, tocca l’anima di chi la incontra.
Le cose andranno avanti così per secoli fino a quando, un giorno del 2014 a New York, sentirà pronunciare, da un commesso di una libreria (The Last Word), “Io Mi Ricordo”.
Come mai Henry si ricorda di lei? Così si chiama l’unico essere umano che sembra ricordarsi di lei.
La maledizione di Addie è in qualche modo spezzata? “Voglio rivederti” le sussurra Henry e una speranza le gonfia il petto fino quasi farle male. Ho già sentito, nel corso della sua immensa vita, quelle parole, ma queste sembrano reali, credibili Perché?
La maledizione è però inconciliabile con una storia d’amore tradizionale. Potrà l’amore tra Addie e Henry spezzare l’incantesimo?
Henry è un coprotagonista che promette molto, che mantiene e fa sognare un qualcosa di vero e intenso, ma c’è un altro personaggio che è importantissimo nella vita di Addie e nella storia narrata in questo libro, un personaggio che appare ogni tanto nella lunga vita della ragazza, ossia Luc, il signore oscuro, Lucifero, il demone, colui che dona la libertà ad Addie ma allo stesso tempo la condanna all’invisibilità. Non c’è amore tra loro (o forse sì?) ma sicuramente c’è qualcosa di molto forte, un’ossessione direi che è presente dall’inizio alla fine di questa storia.
“Quattro anni vissuti con il fiato sospeso e, malgrado si rifiuti di ammetterlo, per lei vederlo è un’iniezione di ossigeno. Un sollievo atroce, di quelli che spaccano il petto. Per quanto lo detesti, questo dio, questo demone dalle sembianze rubate, è pur sempre l’unico che conservi uno straccio di ricordo di lei.”
Il mio personaggio preferito è sicuramente Addie, la forza e l’anima del romanzo e la scopriremo sempre di più, pagina dopo pagina. Mi sono immedesimata in lei, ho vissuto tutto attraverso i suoi occhi e le sue emozioni. Addie ha fatto della solitudine la sua corazza, non ha paura di fare la scelta più ardua. L’amore non la accecherà ma continuerà a dimostrarsi fedele a se stessa e alla sua natura.
Il finale della storia l’ho trovato davvero coinvolgente, mi ha emozionato, mi sono commossa (avevo le lacrime) e ho provato un’emozione struggente e intesa chiudendo il libro.
La Vita Invisibile di Addie LaRue è il primo libro che leggo di Victoria E.Schwab e ho apprezzato tantissimo il suo modo di scrivere e ha suscitato in me curiosità e voglia di leggere altri suoi libri.
Ho trovato la storia di Addie, assolutamente originale, la trama mi ha incuriosito tanto, l’ho trovata avvincente, interessante, riflessiva, per nulla noiosa e stimolante. La lettura mi ha appassionato e coinvolto.
Ho amato davvero tutto di questo libro, dalla trama allo stile, dalla costruzione dei personaggi al ritmo, dalla struttura narrativa all’emozione cui questa storia dona vita.
LA VITA INVISIBILE DI ADDIE LARUE DI V.E.SCHWAB
Recensito in Italia il 24 gennaio 2022
“Sette lentiggini. Una per ogni amore che avrebbe avuto. E’ così che aveva detto Estele quando la ragazza era ancora acerba.Recensito in Italia il 24 gennaio 2022
Una per ogni vita che avrebbe vissuto.
Una per ogni dio che avrebbe vegliato si di lei.”.
Sette sono le lentiggini sul viso di Addie LaRue, che nel 1714 era solo una ragazza quando espresse il desiderio più grande, venendo a patti con gli dei. Per sfuggire al destino che la voleva sposata a un uomo che non amava, ottiene la libertà e l’immortalità ma a caro prezzo, ovvero l’invisibilità.
Addie nel corso dei suoi trecento anni, incontrerà persone, ma è dimenticata non appena queste gireranno l’angolo, distoglieranno lo sguardo da lei o chiuderanno una porta. Nessuno si ricorda di lei e questo porta a un’infinita solitudine e l’unico che si ricorda di lei, anelando a ottenere la sua anima, è Luc, l’oscuro signore che le ha concesso l’immortalità e la intrappola nella solitudine dell’invisibilità.
“Cos’è una persona, se non il segno che lascia al proprio passaggio?” La lunga vita di Addie LaRue, però è davvero molto particolare, dimenticata certo, ma sarà una musa invisibile per quadri dipinti o sentimenti e situazioni che si ripropongono e che quelle persone comunque provano e rivivono, forse perché Addie lascia comunque un segno al suo passaggio nella vita di queste persone. Un segno invisibile a occhio nudo ma, che in un modo o nell’altro, tocca l’anima di chi la incontra.
Le cose andranno avanti così per secoli fino a quando, un giorno del 2014 a New York, sentirà pronunciare, da un commesso di una libreria (The Last Word), “Io Mi Ricordo”.
Come mai Henry si ricorda di lei? Così si chiama l’unico essere umano che sembra ricordarsi di lei.
La maledizione di Addie è in qualche modo spezzata? “Voglio rivederti” le sussurra Henry e una speranza le gonfia il petto fino quasi farle male. Ho già sentito, nel corso della sua immensa vita, quelle parole, ma queste sembrano reali, credibili Perché?
La maledizione è però inconciliabile con una storia d’amore tradizionale. Potrà l’amore tra Addie e Henry spezzare l’incantesimo?
Henry è un coprotagonista che promette molto, che mantiene e fa sognare un qualcosa di vero e intenso, ma c’è un altro personaggio che è importantissimo nella vita di Addie e nella storia narrata in questo libro, un personaggio che appare ogni tanto nella lunga vita della ragazza, ossia Luc, il signore oscuro, Lucifero, il demone, colui che dona la libertà ad Addie ma allo stesso tempo la condanna all’invisibilità. Non c’è amore tra loro (o forse sì?) ma sicuramente c’è qualcosa di molto forte, un’ossessione direi che è presente dall’inizio alla fine di questa storia.
“Quattro anni vissuti con il fiato sospeso e, malgrado si rifiuti di ammetterlo, per lei vederlo è un’iniezione di ossigeno. Un sollievo atroce, di quelli che spaccano il petto. Per quanto lo detesti, questo dio, questo demone dalle sembianze rubate, è pur sempre l’unico che conservi uno straccio di ricordo di lei.”
Il mio personaggio preferito è sicuramente Addie, la forza e l’anima del romanzo e la scopriremo sempre di più, pagina dopo pagina. Mi sono immedesimata in lei, ho vissuto tutto attraverso i suoi occhi e le sue emozioni. Addie ha fatto della solitudine la sua corazza, non ha paura di fare la scelta più ardua. L’amore non la accecherà ma continuerà a dimostrarsi fedele a se stessa e alla sua natura.
Il finale della storia l’ho trovato davvero coinvolgente, mi ha emozionato, mi sono commossa (avevo le lacrime) e ho provato un’emozione struggente e intesa chiudendo il libro.
La Vita Invisibile di Addie LaRue è il primo libro che leggo di Victoria E.Schwab e ho apprezzato tantissimo il suo modo di scrivere e ha suscitato in me curiosità e voglia di leggere altri suoi libri.
Ho trovato la storia di Addie, assolutamente originale, la trama mi ha incuriosito tanto, l’ho trovata avvincente, interessante, riflessiva, per nulla noiosa e stimolante. La lettura mi ha appassionato e coinvolto.
Ho amato davvero tutto di questo libro, dalla trama allo stile, dalla costruzione dei personaggi al ritmo, dalla struttura narrativa all’emozione cui questa storia dona vita.
Immagini presenti nella recensione
Recensito in Italia il 25 agosto 2023
L’idea principale della trama mi è piaciuta, i capitoli sono molto brevi e contribuiscono a rendere la lettura molto scorrevole e invogliano a continuare, ma penso che il libro giri un po' troppo a vuoto, ripetendo spesso le stesse frasi, descrizioni e routine della protagonista, rendendo la storia ridondante per almeno il 60%. La cronologia della storia copre secoli dove l’autrice si concentra principalmente sulla relazione di amore-odio di Addie con Luc (il demone del patto) nel corso degli anni e sui loro eterni giochi meschini. Il passato e il presente si mescolano bene e non mi sono sentita disorientata. Addie come personaggio mi ha colpita, è molto determinata nelle scelte che fa e in quello che vuole, anche se certe volte ha ripetuto sempre gli stessi errori che dopo tre secoli avrebbe dovuto cercare di evitare. Luc anche molto enigmatico e oscuro, avrei tanto voluto sapere qualcos’altro su di lui quando invece l’autrice da solo delle briciole senza tanti approfondimenti. Ma quello che è rimasto nel mio cuore è Henry. Lui così distrutto, disilluso dalla vita, non sa cosa vuole, si sente un fallito, solo e non compreso, mi ha distrutto il cuore e poi ricomposto in mille modi diversi quando ha ripreso a vivere con Addie, lei l’unica che riesca a vederlo per come è nonostante tutto, si sono trovati e questo non lo cancellerà nessuno. Anche il suo ultimo gesto d’amore per lei mi ha fatto piangere un sacco così come il sacrifico di lei per la sua vita. I loro momenti insieme sono la cosa più bella del libro e ne avrei voluto sempre di più, ma si sa che il tempo scorre e anche troppo velocemente e non c’è modo di fermarlo. Questo libro è un mix di alcuni ingredienti intelligenti: il desiderio intrinseco dell'umanità per l'eternità e il concetto che il tempo è prezioso. Ultima ma non meno importante, l'autoindulgente idea che scrivendo un libro si possa lasciare un segno. Nonostante ciò mi rimane la sensazione che questo libro avrebbe potuto essere più straordinario, ma nel complesso è una lettura tranquilla e lenta che diventa più interessante man mano che altri personaggi vengono introdotti. Alla fine ho dato 4 stelle perché mi è comunque piaciuta molto la lettura e ho un ricordo molto bello di Henry e Addie che non dimenticherò mai.
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