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In occasione dell’anniversario della nascita di Giosuè Carducci scopriamo testo e analisi di una sua celebre lirica intitolata “Idillio maremmano”, in cui il poeta ricorda il suo primo amore, Maria Bianchini. Si tratta di un testo importante per comprendere la cifra stilistica del Carducci poeta, poiché in esso prende corpo la sua “deserta malinconia”. Vediamone parafrasi e analisi.

Questa poesia di Alda Merini è dedicata al marito Ettore Carniti, che la poetessa sposò nell’agosto del 1953. L’amore viene trasfigurato in un quadro astratto e, infine, in un neologismo creato dalla stessa poetessa: il verbo “gemmare”, qui non utilizzato in un contesto botanico. Vediamone testo e analisi.

Questa poesia di Montale fu pubblicata postuma, certamente non è una delle sue liriche più conosciute. “Ho tanta fede in te” era dedicata Clizia, il nom de plume dietro il quale si nascondeva Irma Brandeis, ma parlava anche di un futuro indefinito, trascendente. La fede di Montale è una fede laica. Vediamone testo e analisi.

Nasceva il 24 luglio 1895 a Wimbledon il poeta e scrittore inglese Robert Graves. Fu un narratore prolifico, saggista e anche traduttore di Apuleio. Lo dichiararono morto a soli ventun anni; ma per fortuna si trattava di un errore. Scopriamo la sua storia.

Gabriela Mistral fu la prima donna latinoamericana a essere insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1945. La sua potenza lirica è connessa strettamente all’emotività che traspare dai suoi versi capace di sconfinare nel misticismo. La ricordiamo attraverso la poesia “L’amore che tace”.

Capita anche ai più grandi, si sa, di prendere un abbaglio. Il gran rifiuto di Elio Vittorini de “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ha fatto la storia dell’editoria divenendo, per l’autore de “Il Politecnico”, una vera e propria damnatio memoriae. Vediamo più approfonditamente come sono andate davvero le cose.

Uno stile di vita bohémien, chissà quante volte lo avrete sentito dire. Ma sapete da dove deriva questo termine e qual è il suo reale significato? A fare la sua fortuna è stato, neanche a dirlo, un libro che a sua volta ha ispirato l’omonima opera di Giacomo Puccini “La Bohème” (1896).

Gabriele d’Annunzio fu sempre un inesausto cantore dell’amore, inteso come slancio passionale e vitale, matrice della sua stessa poesia. In questi versi il Vate esprime appieno la propria visione dell’amore come ricerca dell’assoluto. Il titolo originale della poesia è “Sopra un erotik di Edvard Grieg” ed è contenuta nella raccolta Poema paradisiaco (1892), successiva ad Alcyone.

Lo scrittore Alexandre Dumas visita l’arcipelago toscano in compagnia del nipote del celebre Napoleone Bonaparte. La più piccola delle isole lo colpisce. Sarà il suo capolavoro: a 180 anni dalla pubblicazione ci racconta che il tesoro di Montecristo è la sua natura incontaminata e il fascino del mistero che la avvolge.

Si tratta di un testo fondamentale di autocoscienza: un autoritratto in poesia in cui Antonia Pozzi delinea sé stessa trasponendo l’interiorità nell’esteriorità. “Canto della mia nudità” è una poesia intima, a tratti persino erotica, che tuttavia non manca di focalizzarsi su un tratto essenziale: la fragilità della natura umana.