Chi era l’equorea creatura di Eugenio Montale? L’analisi di “Falsetto”
Chi è l’equorea creatura di Eugenio Montale? Esterina Rossi, una delle prime muse citate in “Ossi di seppia”. In questa poesia, scritta nel febbraio 1924, l’autore la raffigura alla soglia dei suoi vent’anni, nel pieno rigoglio della giovinezza, niente affatto intimorita dal futuro.