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Largo Paradiso 22 Copertina flessibile – 8 marzo 2024

5,0 5,0 su 5 stelle 2 voti


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Autunno 1983. Dario Angelini deve fare i conti con la drammatica esperienza vissuta in gioventù. I suoi vent'anni hanno un nome: Auschwitz. In lui è vivo il ricordo della deportazione, ma anche di un amore intenso vissuto con una donna abruzzese molto più grande di lui, Anna. La donna lo ha ospitato nel cupo autunno del 1943, in un'Italia divisa tra partigiani e collaborazionisti. Un giorno, mentre spulcia tra i libri usati nella libreria del suo amico Bruno, Dario si imbatte in un titolo che lo riporta indietro di quarant'anni: Largo Paradiso 22. Lo stesso indirizzo del suo amore giovanile e mai dimenticato. Dell'autore Marco Respighi, nessuno sembra sapere nulla. Inizia così una caccia fra le pagine del romanzo che agli occhi di Dario sembra essere il diario della sua Anna. L'uomo spera di poter trovare finalmente le risposte che da troppo tempo lo tormentano. Sullo sfondo un momento cruciale della nostra storia. La passione per la musica dei due innamorati fa da sottofondo al viaggio nel tempo che porta il protagonista a rivivere emozioni forti e contrastanti, fino ad alcune scoperte che daranno un volto nuovo alla sua vita. Tutto grazie ad un libro.
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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B0CTJ7WB22
  • Editore ‏ : ‎ IlViandante (8 marzo 2024)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 168 pagine
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 979-1280333872
  • Peso articolo ‏ : ‎ 248 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 15 x 1.6 x 21 cm
  • Recensioni dei clienti:
    5,0 5,0 su 5 stelle 2 voti

Recensioni clienti

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2 valutazioni globali
Largo Paradiso 22, una storia d'amore e di coraggio autentica e unica
5 Stelle
Largo Paradiso 22, una storia d'amore e di coraggio autentica e unica
Largo Paradiso 22 di Alessandra BucciParto dall'ultima frase dei ringraziamenti dell’autrice “Spero che questo mio nuovo fiore vi abbia lasciato addosso un buon profumo”.E come non confermare dopo aver letto questo romanzo carezzevole, nonostante riporti a galla le brutture di una guerra mondiale e quelle dell’Olocausto? Ed è proprio in questo inferno che deturpa la libertà di stare al mondo, che bisogna rimanere a galla con tutto il coraggio di cui si è capaci, per amore di vita.E Dario lo fa scappando dalla sua terra a trovare riparo dalla persecuzione agli ebrei inflitta. Ma non poteva immaginare di arrivare all’amore, quello più puro e nobile, incuneato nei falsi moralismi che lo vorrebbero codificare col nome “adulterio”, in quanto lei donna sposata col marito al fronte, ma innocente come un giglio di maggio, che lo accompagnerà per tutta la vita, pur nella mancanza inflitta dalle vicissitudini non gestibili dai protagonisti. Cosa non si fa in nome dell’amore, quali sacrifici e dolore pur di donare agli altri… ciò che Anna farà per tutta la sua vita, drammatica, ma che avrà il ritorno del bene, non poca cosa, seppur in età avanzata, a regalarle il raccolto di quanto seminato con sagacia, abnegazione, rinunciando a se stessa e alla carne della sua carne, frutto di un amore impossibile e senza alternative di sorta.Il romanzo è attraversato continuamente dall’amore per la musica dei protagonisti, passione che risulterà galeotta e fondamentale fino alla fine. La storia narrata sembra essere cullata da una melodia gitana, nostalgica dove ogni sentimento, di dolore e di gioia, è comunque dolcezza per due cuori rimasti ancorati a quanto condivisero sì intensamente, da non poter dimenticare; qui viene spontaneo arrendersi alla legge della relatività, in quanto non è il tempo trascorso insieme ciò che determina la qualità e la passione tra gli individui, ché un giorno può essere bastevole e sufficiente più di una vita intera, a riempire i vuoti dell'anima.Vorrei poter dire tanto di più ma, come sempre, non voglio togliere al lettore la curiosità di gustare questa bellissima storia, spoilerando troppi particolari.E pensare che dopo tantissimi anni quest’uomo sfortunato ritrova un pezzo importante di vita andata per mezzo di un libro intravisto per caso nella libreria del suo caro amico Bruno… e da lì cambia la sua abulica e rassegnata esistenza.Ma una cosa la voglio esternare. L’emozione e la dolcezza che emana la seconda parte del libro è disarmante, una iniezione di bellezza d’anima, un riconcilio alla vita che, a dispetto dell'acquiescenza e del dolore subito, arriva come pioggia fresca d’estate a scuotere nuovi semi, sotto la coltre dell’afa che attanaglia giorni davvero difficili.L’amore non conosce tappeti rossi, età anagrafica, guerre, lontananza… l’amore vero è un respiro continuo, necessario, l’alito che ci fa guardare avanti, tra la paura e l’orrore, senza farci mai smettere di sognare, oltre ogni logica che si palesa ma non viene accolta e non può defraudarci dal sentire ancora emozione. La storia di Anna e Dario è un invito a soffermarsi un attimo, a riflettere e a godere di momenti di alta sensibilità emotiva che l’autrice ci trasmette in un linguaggio semplice, chiaro e accattivante; e il tutto è ambientato nella sua terra, della quale ci viene fornita, a tratti, una descrizione paesaggistica interessante.L’ultima pagina mi lascia un sapore antico dell’autenticità dei sentimenti che sopravvivono malgrado le anomale controversie subite.Da leggere!Francesca Patitucci
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 5 aprile 2024
Conosco Alessandra Bucci in quanto abbiamo entrambi scritto libri con la casa editrice “IlViandante”, anche se lei risulta essere molto più ispirata e dotata di una invidiabile vena creativa. E i numerosi libri sfornati da Alessandra sono la testimonianza autentica di una straordinaria capacità di realizzare opere letterarie intense, interessanti, basate su storie che inchiodano il lettore nella lettura (scusate il gioco di parole) continuativa e intensiva, che si trasforma in curiosità e desiderio di conoscere la fine immedesimandosi nei personaggi. Non mi capita spesso di appassionarmi emozionalmente ad un libro: sovente inizio a leggere, poi prevale la noia, chiudo il volume e lo riprendo svogliatamente dopo un po' di tempo. Prassi che è stata sovvertita dal coinvolgente scritto di Alessandra Bucci, che ho letteralmente divorato e letto tutto d’un fiato: arrivato mercoledì pomeriggio, ho ultimato di leggerlo entro la mattinata di giovedì. Un libro profondo e lontano da ogni superficialità, intriso di passione e sentimenti genuini oltre che di un elevato senso/desiderio di libertà, con il ripudio di qualsiasi forma di oppressione e di compressione illiberale dei diritti fondamentali dell’individuo. Ma in Largo Paradiso 22 ho percepito un inno all’amore, o ancora meglio credo che dal libro possa desumersi un messaggio nemmeno tanto allegorico, inteso come figura retorica: il trionfo dell’amore tra Aberto ed Emilia nel libro ritrovato, in realtà tra Dario e Anna, nonostante tutto, nonostante l’occupazione nazista, nonostante i tedeschi che rastrellavano le case alla ricerca dell’ebreo da inviare nei campi di concentramento (Alberto è costretto a fuggire dalla casa di Anna, proprio per timore che i soldati teutonici potessero farle del male perché ospitava clandestinamente un ebreo), nonostante Anna fosse sposata e il marito si trovasse a combattere al fronte, nonostante un intreccio di avvenimenti che spinge i due protagonisti a credere che l’altro/a fosse morto, nonostante la differenza di età tra Anna e Alberto, a dimostrazione del fatto che l’amore vero non conosce limiti legati all’età (e non è una frase fatta o un luogo comune).
Mi sono trovato di fronte ad un dilemma: entro quale tipo di romanzo può essere inquadrato “Largo Paradiso 22”? E non ne sono venuto a capo in quanto a mio avviso esso non può essere inserito in una categoria atteso che presenta connotazioni di ampio respiro che spaziano in modo libero e vengono a connotare l’opera in modo lirico e solenne. E’ un romanzo d’avventura in quanto favorisce l’azione e l’intreccio ed è ricco di colpi di scena; è un romanzo sociale in quanto presta attenzione ai fatti sociali; è un romanzo storico in quanto misto di storia e di invenzione, anche se esso prende le mosse da vicende tristemente accadute dopo l’armistizio dell’8 settembre e l’occupazione dell’Italia da parte dei tedeschi che vollero vendicarsi dell’ex alleato per quello che percepirono come un tradimento; è un romanzo psicologico in quanto analizza anche i conflitti interiori dei personaggi; è un romanzo fantastico in quanto, come riferitomi dalla stessa Bucci, i fatti narrati sono esclusivamente il frutto della fervida e produttiva fantasia dell’autrice.
Sono rimasto molto colpito dalla costruzione del romanzo da parte dell’autrice. In particolare merita attenzione e apprezzamento l’idea di basare la storia principale sul ritrovamento, casuale e improvviso da parte di Dario di un libro usato scritto da Marco Respighi, che andando avanti nella narrazione sarà fonte di importanti e decisivi colpi di scena capaci di creare notevole suspense.
E Dario si accorge subito della somiglianza della trama del libro con la sua storia, e dice “mi piace immaginare una coincidenza come una danza lieve del destino in cui i fili invisibili dell’occasionale si intrecciano tra loro tessendo un mosaico di casualità nella trama del tempo”.
Così si compie la nemesi, rectius il lieto fine di antica memoria per antonomasia, quando Dario scopre un fatto che sconvolgerà in positivo la sua vita e che gli consentirà di rivivere quantomeno emotivamente la storia con Anna, che in cuor suo non aveva mai dimenticato. Finalmente Alberto potrà riavere quello spartito de “La danza de la mosa donosa” che la sera in cui scappò, dimenticò di prendere ma che Anna aveva conservato. L’apice dell’emozione il lettore la potrà raggiungere nel prendere visione della struggente dedica scritta da Anna verso Alberto sulla copertina dello spartito: “ogni volta che suonerai questo pezzo ricordati dell’effetto che fai al mio cuore”.
Alla fine Dario “ha di nuovo una famiglia e tutto grazie ad un libro”.
Invito a leggere Largo Paradiso 22 per tutto questo ma anche per molto altro che volutamente ho preferito non spoilerare. La commistione di eventi e vicende proposta dall’autrice è incredibilmente realistica e organica da un punto di vista spaziale e temporale. La trama si inserisce e affonda le radici in un periodo storico nefasto per l’Italia, fiaccata dalla guerra civile, dall’invasione tedesca post armistizio, con la popolazione sempre più esasperata e costretta a subire passivamente ogni sorta di sopruso e di umiliazione, non ultimo il razionamento alimentare, e, quindi, a vivere di stenti. Può sembrare retorico, ma ogni guerra genera morte e distruzione. L’unico barlume di luce nell’oscurità è dato da un afflato improvviso che coinvolge e sconvolge i sensi, da una sensazione indescrivibile che cancella tutte le sofferenze e produce spensieratezza, seppur solo per un attimo. Tutto questo si chiama amore, che fa da contraltare all’odio, alla disumanità, all’efferata violenza, e che prevale sempre sul male. Omnia vincit amor et nos cedamus amori (Virgilio).

LUCA SALINI
Recensito in Italia il 19 aprile 2024
Largo Paradiso 22 di Alessandra Bucci

Parto dall'ultima frase dei ringraziamenti dell’autrice “Spero che questo mio nuovo fiore vi abbia lasciato addosso un buon profumo”.
E come non confermare dopo aver letto questo romanzo carezzevole, nonostante riporti a galla le brutture di una guerra mondiale e quelle dell’Olocausto? Ed è proprio in questo inferno che deturpa la libertà di stare al mondo, che bisogna rimanere a galla con tutto il coraggio di cui si è capaci, per amore di vita.
E Dario lo fa scappando dalla sua terra a trovare riparo dalla persecuzione agli ebrei inflitta. Ma non poteva immaginare di arrivare all’amore, quello più puro e nobile, incuneato nei falsi moralismi che lo vorrebbero codificare col nome “adulterio”, in quanto lei donna sposata col marito al fronte, ma innocente come un giglio di maggio, che lo accompagnerà per tutta la vita, pur nella mancanza inflitta dalle vicissitudini non gestibili dai protagonisti. Cosa non si fa in nome dell’amore, quali sacrifici e dolore pur di donare agli altri… ciò che Anna farà per tutta la sua vita, drammatica, ma che avrà il ritorno del bene, non poca cosa, seppur in età avanzata, a regalarle il raccolto di quanto seminato con sagacia, abnegazione, rinunciando a se stessa e alla carne della sua carne, frutto di un amore impossibile e senza alternative di sorta.
Il romanzo è attraversato continuamente dall’amore per la musica dei protagonisti, passione che risulterà galeotta e fondamentale fino alla fine. La storia narrata sembra essere cullata da una melodia gitana, nostalgica dove ogni sentimento, di dolore e di gioia, è comunque dolcezza per due cuori rimasti ancorati a quanto condivisero sì intensamente, da non poter dimenticare; qui viene spontaneo arrendersi alla legge della relatività, in quanto non è il tempo trascorso insieme ciò che determina la qualità e la passione tra gli individui, ché un giorno può essere bastevole e sufficiente più di una vita intera, a riempire i vuoti dell'anima.
Vorrei poter dire tanto di più ma, come sempre, non voglio togliere al lettore la curiosità di gustare questa bellissima storia, spoilerando troppi particolari.
E pensare che dopo tantissimi anni quest’uomo sfortunato ritrova un pezzo importante di vita andata per mezzo di un libro intravisto per caso nella libreria del suo caro amico Bruno… e da lì cambia la sua abulica e rassegnata esistenza.
Ma una cosa la voglio esternare. L’emozione e la dolcezza che emana la seconda parte del libro è disarmante, una iniezione di bellezza d’anima, un riconcilio alla vita che, a dispetto dell'acquiescenza e del dolore subito, arriva come pioggia fresca d’estate a scuotere nuovi semi, sotto la coltre dell’afa che attanaglia giorni davvero difficili.
L’amore non conosce tappeti rossi, età anagrafica, guerre, lontananza… l’amore vero è un respiro continuo, necessario, l’alito che ci fa guardare avanti, tra la paura e l’orrore, senza farci mai smettere di sognare, oltre ogni logica che si palesa ma non viene accolta e non può defraudarci dal sentire ancora emozione. La storia di Anna e Dario è un invito a soffermarsi un attimo, a riflettere e a godere di momenti di alta sensibilità emotiva che l’autrice ci trasmette in un linguaggio semplice, chiaro e accattivante; e il tutto è ambientato nella sua terra, della quale ci viene fornita, a tratti, una descrizione paesaggistica interessante.
L’ultima pagina mi lascia un sapore antico dell’autenticità dei sentimenti che sopravvivono malgrado le anomale controversie subite.

Da leggere!
Francesca Patitucci
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5,0 su 5 stelle Largo Paradiso 22, una storia d'amore e di coraggio autentica e unica
Recensito in Italia il 19 aprile 2024
Largo Paradiso 22 di Alessandra Bucci

Parto dall'ultima frase dei ringraziamenti dell’autrice “Spero che questo mio nuovo fiore vi abbia lasciato addosso un buon profumo”.
E come non confermare dopo aver letto questo romanzo carezzevole, nonostante riporti a galla le brutture di una guerra mondiale e quelle dell’Olocausto? Ed è proprio in questo inferno che deturpa la libertà di stare al mondo, che bisogna rimanere a galla con tutto il coraggio di cui si è capaci, per amore di vita.
E Dario lo fa scappando dalla sua terra a trovare riparo dalla persecuzione agli ebrei inflitta. Ma non poteva immaginare di arrivare all’amore, quello più puro e nobile, incuneato nei falsi moralismi che lo vorrebbero codificare col nome “adulterio”, in quanto lei donna sposata col marito al fronte, ma innocente come un giglio di maggio, che lo accompagnerà per tutta la vita, pur nella mancanza inflitta dalle vicissitudini non gestibili dai protagonisti. Cosa non si fa in nome dell’amore, quali sacrifici e dolore pur di donare agli altri… ciò che Anna farà per tutta la sua vita, drammatica, ma che avrà il ritorno del bene, non poca cosa, seppur in età avanzata, a regalarle il raccolto di quanto seminato con sagacia, abnegazione, rinunciando a se stessa e alla carne della sua carne, frutto di un amore impossibile e senza alternative di sorta.
Il romanzo è attraversato continuamente dall’amore per la musica dei protagonisti, passione che risulterà galeotta e fondamentale fino alla fine. La storia narrata sembra essere cullata da una melodia gitana, nostalgica dove ogni sentimento, di dolore e di gioia, è comunque dolcezza per due cuori rimasti ancorati a quanto condivisero sì intensamente, da non poter dimenticare; qui viene spontaneo arrendersi alla legge della relatività, in quanto non è il tempo trascorso insieme ciò che determina la qualità e la passione tra gli individui, ché un giorno può essere bastevole e sufficiente più di una vita intera, a riempire i vuoti dell'anima.
Vorrei poter dire tanto di più ma, come sempre, non voglio togliere al lettore la curiosità di gustare questa bellissima storia, spoilerando troppi particolari.
E pensare che dopo tantissimi anni quest’uomo sfortunato ritrova un pezzo importante di vita andata per mezzo di un libro intravisto per caso nella libreria del suo caro amico Bruno… e da lì cambia la sua abulica e rassegnata esistenza.
Ma una cosa la voglio esternare. L’emozione e la dolcezza che emana la seconda parte del libro è disarmante, una iniezione di bellezza d’anima, un riconcilio alla vita che, a dispetto dell'acquiescenza e del dolore subito, arriva come pioggia fresca d’estate a scuotere nuovi semi, sotto la coltre dell’afa che attanaglia giorni davvero difficili.
L’amore non conosce tappeti rossi, età anagrafica, guerre, lontananza… l’amore vero è un respiro continuo, necessario, l’alito che ci fa guardare avanti, tra la paura e l’orrore, senza farci mai smettere di sognare, oltre ogni logica che si palesa ma non viene accolta e non può defraudarci dal sentire ancora emozione. La storia di Anna e Dario è un invito a soffermarsi un attimo, a riflettere e a godere di momenti di alta sensibilità emotiva che l’autrice ci trasmette in un linguaggio semplice, chiaro e accattivante; e il tutto è ambientato nella sua terra, della quale ci viene fornita, a tratti, una descrizione paesaggistica interessante.
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