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Il breve mestiere di vivere: Sanremo non è solo Festival (Giungla Gialla) Formato Kindle
Adriano Morosetti è nato a Sanremo nel 1977. In passato è stato molto cose: giardiniere, barista, copywriter, autore televisivo. Da anni lavora come sceneggiatore di serie animate per la rai e il mercato internazionale. Il breve mestiere di vivere è il suo primo romanzo.
- LinguaItaliano
- Data di pubblicazione25 gennaio 2024
- Dimensioni file3433 KB
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Dettagli prodotto
- ASIN : B0CSG1XXZW
- Editore : Ugo Mursia Editore (25 gennaio 2024)
- Lingua : Italiano
- Dimensioni file : 3433 KB
- Da testo a voce : Abilitato
- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
- Word Wise : Non abilitato
- Memo : Su Kindle Scribe
- Lunghezza stampa : 323 pagine
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 28.040 in Kindle Store (Visualizza i Top 100 nella categoria Kindle Store)
- n. 2.728 in Gialli e Thriller (Kindle Store)
- Recensioni dei clienti:
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Migliori recensioni
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A me è piaciuto veramente tanto e vi consiglio di leggerlo.
Cozyreadings- LatteeBiscotti
L’ambientazione più italiana non si può, la città di Sanremo a febbraio del 1993, durante la settimana magica che incolla gli italiani davanti la tivù, ma scordatevi l’Ariston e il suo festival, che pure sono presenti e non potrebbe essere altrimenti, e immaginatevi piuttosto una città ricca e marcia, in crescita esponenziale, che fa gola agli appetiti di malacarne e politici corrotti che vogliono arricchirsi sempre di più e chissenefotte dell’ambiente, del mare, della riviera dei fiori.
E dei morti ammazzati che si lasciano dietro.
Poi metteteci dentro Arturo Ferretti, un giornalista di quelli bravi e dal cuore puro, ma che è stato già bastonato dalla vita e si è bruciato la carriera al fuoco della sua stessa ingenuità e oggi annega nell’alcool la propria frustrazione.
Tornato nella città dei fiori per realizzare un’intervista scoop alla celebrità del momento per una scalcagnata rivista di gossip, ritroverà un vecchio amico, Nino, anche lui testardo e puro e che ancora crede che i torti si possono raddrizzare se solo lo si vuole e così salvare la vita ai giovani.
Ma anche Nino finirà i suoi giorni nel proprio cantiere, cadendo da un ponteggio.
Incidente dicono tutti, e anche Arturo vorrebbe crederlo, ma incidente non è stato. E il ventre nero e corrotto della città di Sanremo non può celare per sempre il suo marciume a chi di quel marciume è stato contaminato.
Un romanzo bello davvero.
Adriano Morosetti sa come tenere il lettore incollato alla pagina.
Io ve lo consiglio. Buona lettura.
Recensito in Italia il 3 aprile 2024
L’ambientazione più italiana non si può, la città di Sanremo a febbraio del 1993, durante la settimana magica che incolla gli italiani davanti la tivù, ma scordatevi l’Ariston e il suo festival, che pure sono presenti e non potrebbe essere altrimenti, e immaginatevi piuttosto una città ricca e marcia, in crescita esponenziale, che fa gola agli appetiti di malacarne e politici corrotti che vogliono arricchirsi sempre di più e chissenefotte dell’ambiente, del mare, della riviera dei fiori.
E dei morti ammazzati che si lasciano dietro.
Poi metteteci dentro Arturo Ferretti, un giornalista di quelli bravi e dal cuore puro, ma che è stato già bastonato dalla vita e si è bruciato la carriera al fuoco della sua stessa ingenuità e oggi annega nell’alcool la propria frustrazione.
Tornato nella città dei fiori per realizzare un’intervista scoop alla celebrità del momento per una scalcagnata rivista di gossip, ritroverà un vecchio amico, Nino, anche lui testardo e puro e che ancora crede che i torti si possono raddrizzare se solo lo si vuole e così salvare la vita ai giovani.
Ma anche Nino finirà i suoi giorni nel proprio cantiere, cadendo da un ponteggio.
Incidente dicono tutti, e anche Arturo vorrebbe crederlo, ma incidente non è stato. E il ventre nero e corrotto della città di Sanremo non può celare per sempre il suo marciume a chi di quel marciume è stato contaminato.
Un romanzo bello davvero.
Adriano Morosetti sa come tenere il lettore incollato alla pagina.
Io ve lo consiglio. Buona lettura.
Siamo nel 1993 e il Festival si prepara a catturare l’attenzione di un’intera nazione e ad accogliere il turismo e la ricchezza che ne deriva.
Le atmosfere della Sanremo del 1993 sono credibili e minuziose, a tratti oggi le definiremmo “kitsch” ma, personalmente, mi hanno molto divertito.
Sfarzo, esagerazione, lusso ed eccessi sono le caratteristiche principali dei personaggi che popolano lentamente la città che una settimana l’anno diventa “capitale” d’Italia.
Sono anche gli anni delicati di Tangentopoli e Mani Pulite, anni in cui la tensione era palpabile e ogni salotto doveva fare i conti con il lato marcio delle cose.
In queste atmosfere leggere da un lato e rarefatte dall’altro, Arturo Ferretti si trova a cercare il gossip ma anche a dover risolvere il mistero attorno alla morte dell’amico Nino.
Arrivato a Sanremo e ritrovato dopo tanti anni, l’amico chiede al giornalista di potergli parlare ma il corpo senza vita rinvenuto la mattina dopo, cambia improvvisamente le carte in tavola.
Secondo la polizia si tratta di un incidente, ma la tensione del giorno prima e i sospetti della figlia di Nino portano Arturo ad indagare per portare alla luce la verità.
Leggere questo romanzo giallo è stato anche come fare un viaggio nel tempo: io nel 1993 avevo cinque anni ma rileggere nomi e riferimenti dell’epoca ha riacceso ricordi che avevo dimenticato. Ecco perché l’ambientazione, oltre che nei luoghi anche nello sfondo temporale, è minuziosa, accurata e meticolosa.
Si pensa che leggere un giallo sia solo sbrogliare una matassa per giungere a una soluzione: “Il breve mestiere di vivere” però non fa solo questo ma costruisce uno sfondo variegato entro il quale il protagonista si muove tra vicende personali, momenti anche esilaranti e quelli più ombrosi legati al caso da risolvere.
Adriano Morosetti ha creato un romanzo completo sotto ogni punto di vista lasciando al protagonista il compito di unire le varie sfumature di questa storia, da quelle più leggere e ironiche e quelle più rarefatte del caso da risolvere.
Lo stile avvincente e l’ambientazione completano il quadro rendendo la lettura un’esperienza vissuta a trecentosessanta gradi.
Spero che Arturo possa tornare così da poter riportare i lettori nei fantastici anni 90 con atmosfere e dinamiche che è sempre bello rivivere, soprattutto quando a smuovere le acque ci sono misteri e casi da risolvere.