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La valle dei fiori, primo romanzo Groenlandese a vincere il Premio del Consiglio Nordico, é un romanzo crud0, poetico, rude e potente, che va dritto al cuore del dibattito odierno sull'identità, dando voce ai giovani inuit del XXI secolo.La voce principale appartiene ad una giovane ribelle; residente nella capitale della Groenlandia, la giovane ha una compagna e degli studi promettenti che la attendono in Danimarca. Eppure, non riesce ad abbandonare le sue origini. Sente la sua pelle troppo scura, la sua personalità troppo ingombrante e un senso di inadeguatezza che la insegue costantemente. Mentre la sua famiglia è convinta che lei stia spiccando il volo, la ragazza si sta chiudendo sempre di più in sé stessa, barricandosi in un muro di dol0re e solitudine.L’intero romanzo può essere paragonato ad una sorta di “anatomia” del su!cidio, poiché il destino della protagonista sembra segnato fin dall’inizio. La struttura stessa del romanzo é toccata dal tema: il romanzo é organizzato in 45 capitoli numerati regressivamente, accompagnato da righe scorporate dalla narrazione principale in cui vengono menzionate le circostanze di esperienze di su!cidio di ulteriori personaggi anonimi.🌷 La valle dei fiori é un romanzo che sfonda un tabù di cui nessuno parla: tanti giovani inuit che ogni anno si tolgono la vita, nel silenzio del sistema e delle loro stesse famiglie.Attraverso la voce cruda, sarcastica e furente della protagonista, seguiamo un racconto poetico e fer0ce sulla perdita di identità.Si tratta di una lettura per cui mi sono sentita grata, perché ha messo in luce una realtà di cui conoscevo davvero poco. Allo stesso tempo, il percorso della protagonista, così claustrofobico e segnato fin dall’inizio, non mi ha permesso di empatizzare totalmente con lei. A fine lettura, avrei solo voluto regalarle un po’ di forza in più, fosse anche solo per ricominciare da capo.
