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Il peso Formato Kindle

4,0 4,0 su 5 stelle 655 voti

La vita di Arthur Opp, ex professore di Letteratura, è disegnata dai confini del suo corpo. Incapace di governare la fame di cibo, di amore, di rispetto, Arthur non esce più dalla sua casa di Brooklyn. L'unica persona che gli sta a cuore è Charlene, una ex allieva con cui ha mantenuto per anni una corrispondenza tenera e profonda, ma che da qualche tempo non sente più. Finché un giorno Charlene lo chiama per chiedergli di aiutare negli studi il figlio Kel, giovane promessa del baseball. Arthur prova a contattare il ragazzo senza riuscirci: Kel è in crisi, ha grandi aspirazioni ma poche risorse, e non tollera di vedere sua madre consumarsi nell'alcol e nella depressione. Poco alla volta, attraverso piccoli gesti e umanissime coincidenze, l'amore di Charlene avvicinerà Kel e Arthur, liberandoli dal peso del proprio dolore, e darà loro la possibilità di mostrarsi agli altri senza più disperazione né vergogna. Con una scrittura limpida e magistrale, Liz Moore parla dei vuoti d'amore e di felicità che la vita può scavare nei corpi, vuoti da riempire a ogni costo. E racconta del desiderio di cura e di affetto capace di avvicinare le generazioni, creare famiglie, e scacciare per sempre la solitudine.
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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B0B5VGNR3C
  • Editore ‏ : ‎ NN editore (8 luglio 2022)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 5528 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 350 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    4,0 4,0 su 5 stelle 655 voti

Recensioni clienti

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655 valutazioni globali
“Il peso” di Liz Moore
5 Stelle
“Il peso” di Liz Moore
È dagli squarci dell’anima che entra la luce!“Il peso” di Liz Moore, traduzione Ada Arduini ed edito da NN Editore è un romanzo che tocca il tema della solitudine, composto da personaggi legati da un filo invisibile che verrà districato nel modo ideale!Grazie ad Arthur Opp, ex professore di Letteratura, “intrappolato” tra le pareti della sua casa da cui non esce da molti anni ed incapace di governare la sua insaziabile fame di cibo, conosceremo anche Charlene, Kel, Lindsay e Yolanda.Arthur è un uomo solo, con un fardello di dolori profondi, pieno di paure, incertezze, vergogna verso il suo corpo, ma è ESSENZIALMENTE un personaggio altruista, gentile, con un forte desiderio di amicizia e affetto.Molto bella anche la prefazione di Andrea Donaera, da cui trascrivo qualche sua frase:“Io, da quando in me esiste questo libro, ho una lucina in più nel sentiero buio.Gli umani non possono guardarsi per intero, non ne hanno le facoltà: c’è bisogno di uno specchio che restituisca un’immagine integra. Quasi sempre però non è un “vero” specchio: sono gli occhi degli altri. È a loro che affidiamo la nostra immagine. Ma quello specchio/occhio, molto spesso, è rotto: e ciò che vediamo riflesso è la crepa profondissima presente nella persona che ci guarda. I migliori specchi, spesso, sono certi libri. Come questo.”Mi è davvero piaciuto molto e ne consiglio la lettura: un romanzo delicato che riesce a toccare diversi argomenti importanti!Una bellissima lettura!Spedizione velocissima e, all’interno del libro, ho anche trovato il 🔖 segnalibro!
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 17 settembre 2022
È dagli squarci dell’anima che entra la luce!
“Il peso” di Liz Moore, traduzione Ada Arduini ed edito da NN Editore è un romanzo che tocca il tema della solitudine, composto da personaggi legati da un filo invisibile che verrà districato nel modo ideale!
Grazie ad Arthur Opp, ex professore di Letteratura, “intrappolato” tra le pareti della sua casa da cui non esce da molti anni ed incapace di governare la sua insaziabile fame di cibo, conosceremo anche Charlene, Kel, Lindsay e Yolanda.
Arthur è un uomo solo, con un fardello di dolori profondi, pieno di paure, incertezze, vergogna verso il suo corpo, ma è ESSENZIALMENTE un personaggio altruista, gentile, con un forte desiderio di amicizia e affetto.
Molto bella anche la prefazione di Andrea Donaera, da cui trascrivo qualche sua frase:
“Io, da quando in me esiste questo libro, ho una lucina in più nel sentiero buio.
Gli umani non possono guardarsi per intero, non ne hanno le facoltà: c’è bisogno di uno specchio che restituisca un’immagine integra. Quasi sempre però non è un “vero” specchio: sono gli occhi degli altri. È a loro che affidiamo la nostra immagine. Ma quello specchio/occhio, molto spesso, è rotto: e ciò che vediamo riflesso è la crepa profondissima presente nella persona che ci guarda. I migliori specchi, spesso, sono certi libri. Come questo.”

Mi è davvero piaciuto molto e ne consiglio la lettura: un romanzo delicato che riesce a toccare diversi argomenti importanti!
Una bellissima lettura!
Spedizione velocissima e, all’interno del libro, ho anche trovato il 🔖 segnalibro!
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5,0 su 5 stelle “Il peso” di Liz Moore
Recensito in Italia il 17 settembre 2022
È dagli squarci dell’anima che entra la luce!
“Il peso” di Liz Moore, traduzione Ada Arduini ed edito da NN Editore è un romanzo che tocca il tema della solitudine, composto da personaggi legati da un filo invisibile che verrà districato nel modo ideale!
Grazie ad Arthur Opp, ex professore di Letteratura, “intrappolato” tra le pareti della sua casa da cui non esce da molti anni ed incapace di governare la sua insaziabile fame di cibo, conosceremo anche Charlene, Kel, Lindsay e Yolanda.
Arthur è un uomo solo, con un fardello di dolori profondi, pieno di paure, incertezze, vergogna verso il suo corpo, ma è ESSENZIALMENTE un personaggio altruista, gentile, con un forte desiderio di amicizia e affetto.
Molto bella anche la prefazione di Andrea Donaera, da cui trascrivo qualche sua frase:
“Io, da quando in me esiste questo libro, ho una lucina in più nel sentiero buio.
Gli umani non possono guardarsi per intero, non ne hanno le facoltà: c’è bisogno di uno specchio che restituisca un’immagine integra. Quasi sempre però non è un “vero” specchio: sono gli occhi degli altri. È a loro che affidiamo la nostra immagine. Ma quello specchio/occhio, molto spesso, è rotto: e ciò che vediamo riflesso è la crepa profondissima presente nella persona che ci guarda. I migliori specchi, spesso, sono certi libri. Come questo.”

Mi è davvero piaciuto molto e ne consiglio la lettura: un romanzo delicato che riesce a toccare diversi argomenti importanti!
Una bellissima lettura!
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Recensito in Italia il 13 gennaio 2013
Il libro parla sostanzialmente di pochi personaggi: quello più presente è Arthur, ex professore universitario, che si è isolato dal mondo man mano che il suo peso cresceva. L'unico legame con la realtà è la corrispondenza con Charlene, sua ex-allieva, non particolarmente dotata, ma una delle poche persone che gli hanno dimostrato amicizia.
Charlene stessa è un'altra protagonista, ma in "contumacia", perché nel racconto non appare mai in primo piano, strappata alla vita dall'alcolismo, molto prima della sua morte effettiva.
Il terzo è Kel, figlio di Charlene, attraverso il quale veniamo a conoscere la donna. E' un ragazzo diviso tra le esigenze di un giovane privo di guida (il padre se ne è andato da tempo, e la madre non è in grado di assisterlo, tranne in alcuni slanci, purtroppo sempre più rari) e la volontà di aiutare la madre.
L'ultima è Yolanda, una giovane colf a ore, di origine ispanica, incinta ma senza compagno... Potrebbe sembrare la meno importante, ma è grazie a lei che Arthur prende l'iniziativa (per altro assolutamente normale, per chi esce regolarmente di casa e vede gente per strada, al lavoro etc!) che probabilmente cambierà le vite di tutti. Anzi, è lei a forzare la mano di Arthur in questo senso, avendo capito che dietro quella montagna c'è un cuore generoso ma spaventato, che ha solo bisogno di aiuto.

La parte più violenta è il racconto di Kel che si scontra con la vita; incontriamo Arthur già a 58 anni, e vediamo il risultato delle sue scelte senza però viverne i drammi, se non attraverso i suoi racconti, per altro abbastanza distaccati. Intuiamo il problema di Yolanda, anche se non ne parla volentieri...
E alla fine del libro si accende una speranza per tutti, come se ognuno di loro potesse trovare un po' di serenità attraverso quelle persone che conosce poco, ma che così tanto hanno in comune con lui/lei.
Ben scritto, scorrevole, ma non banale. Davvero valido.
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Recensito in Italia il 21 gennaio 2013
Lo stile è scorrevole e fresco - ma noi leggiamo la traduzione, ricordiamocelo - l'autrice sembra conoscere molto bene il dolore del vivere. Conosce il disagio della gioventù e la disillusione della maturità. Il dolore della diversità e quella della speranza che non si avvera. Una bella lettura che racconta una storia possibile con una costruzione delicata e delle sorprese, che seppure facilmente intuibili, colgono il loro effetto nella struttura del romanzo.
3 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 22 maggio 2013
Il genere letterario denomimato “dick lit” è la versione maschile del “chick lit”. Le storie vengono raccontate dal punta di vista di maschi, solitamente trentenni, middle-class e con relazioni incasinate – i famigerati “problemi di cuore” delle donne. L’esponente più famoso del DL è probabilmente Nick Hornby, al quale potremmo aggiungere Jonathan Tropper, di cui abbiamo scritto proprio su queste pagine.

Liz Moore appartiene a pieno diritto a questa corrente abitualmente frequentata da autori maschili. “Il peso” intreccia le vicende di Arthur, un ex professore universitario abitante a Brooklyn – sovrappeso e isolatosi dal mondo parecchi anni addietro – e di Kel – nato in una modesta cittadina, adolescente con un talento per lo sport ma una madre single problematica, Charlene; proprio quest’ultima, afflitta da problemi di salute e alcolismo, avvicinerà i due, mai incontratisi prima. Come storia parallela, a far capolino nella vita dell’ascetico Arthur arriva Yolanda, una donna delle pulizie che vive una difficile relazione con il suo ragazzo, un tamarro con più tatuaggi che neuroni.

L’autrice usa le parole per descrivere il mondo interiore dei due protagonisti principali, entrambi introversi ma in maniera differente. Arthur è sempre stato timido, dedito alla cultura, al suo lavoro di insegnante, ai suoi studenti; con Charlene aveva avuto una breve relazione diventata poi epistolare e infine interrotta. D’altra parte, Kel è il ragazzo figo che i compagni vogliono come amico e le ragazze desiderano in auto o in camera da letto; nonostante tanta sicurezza in se stesso, a un certo punto non sa più cosa fare della sua vita, e non si tratta solo di scegliere tra lo sport e l’università, ma di capire chi fosse suo padre.

Siano essi placidi amanti della cultura o Jocks, palestrati a loro agio in mezzo a una festa, gli uomini hanno pensieri infestati da dubbi e insicurezze; commettono errori, si pentono, non chiedono perdono per orgoglio, si ritrovano soli, hanno bisogno di aiuto. E’ questo il messaggio di Liz Moore in “Il peso”.
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