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La zanzara dagli occhi di vetro: Roma non è ciò che sembra, neanche per Valentino Mastro (Giungla Gialla) Formato Kindle
Premio costadamalfilibri 2022 - 1° classificato sezione Giallo/Noir
Roma. Valentino Mastro è un uomo sul confine della più lucida psicopatia, avvilito dalla vita e con un personale senso di giustizia a metà fra l’etica e l’interesse di parte. Il ritrovamento del corpo deturpato di una bellissima prostituta moldava e un misterioso sms aprono a Valentino una serie di piste da cui non potrà dissociarsi, mentre la Polizia indaga sul suo conto e lui segue le orme di un importante politico nazionale dal profilo ambiguo.
Nei bassifondi più purulenti della suburbia capitolina, a cavallo fra Roma e l’Est europeo, tra poliziotti corrotti, zingari e criminali di alto profilo, traffici finanziari, vecchie vedove, prostitute appassite e avanzi di galera, Mastro dovrà fare i conti con la propria storia e, prima ancora, con se stesso, per arrivare così a un finale multiplo che intreccia, chiarisce e sorprende.
Alessandro Vizzino (Latina, 1971) è scrittore, editore ed editor professionista. Ha al suo attivo sei romanzi, oltre a racconti e poesie pubblicati in diverse antologie e più di trenta riconoscimenti letterari nazionali e internazionali. Il suo repertorio narrativo è un continuo movimento di generi, ambientazioni, epoche, personaggi e stili.
- LinguaItaliano
- Data di pubblicazione13 aprile 2022
- Dimensioni file2716 KB
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Dall'editore
Un thriller mozzafiato dai continui colpi di scena
Un noir dal ritmo incessante che mette a nudo la Roma dei bassifondi, quella che dietro alle luci del centro si veste in guêpière e calze a rete. Una trama ammaliante, ricca di eventi e colpi di scena, che porta il lettore verso un finale inaspettato.
Un thriller mozzafiato e sorprendente ambientato a Roma
"Un nero nerissimo, maneggiato con estrema cura. Qui i colpi sono di scena, ma soprattutto sono nello stomaco. Mentre il finale lascia la bocca come se si fossero tracannate sorsate di amaro, senza avere a portata di mano qualcosa per addolcirla." ThrillerCafé
"Un thriller ad alta tensione emotiva e dalla straordinaria originalità della trama, che tiene il lettore col fiato sospeso e tratta magistralmente temi importanti. Una corsa contro il tempo. Un libro imperdibile che non può mancare nella propria libreria." La Casa delle Storie
"In tutti i suoi romanzi, Alessandro Vizzino punta il faro sulle pieghe più nascoste della realtà, indaga l’animo umano vivisezionandone le pulsioni più recondite, quelle che inducono alle azioni maggiormente degne di biasimo. E Valentino Mastro, protagonista di quest’ultima storia, non si sottrae a questa implacabile legge." Il Font
Scopri i successivi titoli della collana Giungla Gialla
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Dello stesso autore: L’ombra del lupo grigio2 agosto 1980. Alcuni boati spaccano il silenzio di una mattinata torrida, non soltanto a Bologna. Nella periferia di Roma, tre colpi di pistola segnano la fine di un noto gioielliere. Luglio 2019. Valentino Mastro deve indagare su un cold case di quasi quarant’anni prima. L’uomo che lo assolda vuole che la memoria del padre ottenga la giustizia che ancora non gli è stata concessa. Mastro riceve un baule con una serie di oggetti della Seconda guerra: vecchie fotografie, un’uniforme nazista e un diario sbiadito che potrebbe far riscrivere la storia del Secondo conflitto mondiale. Anche Rachele Furlan, investigatrice rodigina, è interessata allo stesso delitto, all’epoca sottovalutato dalla Polizia. Tuttavia, i pezzi non combaciano. Valentino e Rachele dovranno scavare tra dati storici inediti, informazioni secretate e bugie mai rivelate. A Roma, sotto la canicola di luglio e un cielo brillante di porcellana cobalto, si addensa minacciosa l’ombra del lupo grigio. |
La memoria del male di Marco MarinoniIn autunno, i boschi della riviera ligure di Ponente risuonano dei colpi esplosi dai cacciatori. Riccardo Venturino è uno di loro. Un pomeriggio di fine ottobre, dopo essere uscito in battuta con il suo cane, ha un incidente e finisce in fondo a un dirupo. Il suo cadavere viene rinvenuto dalle squadre di ricerca il mattino seguente. Michele Carraro, un ex poliziotto curioso e cocciuto, decide di vederci chiaro. La sua personale ricerca della verità si affiancherà all’indagine ufficiale della Questura intorno a un caso di corruzione nella Polizia sfociato in un presunto suicidio tra le mura del carcere di Marassi. Si svela così un complesso ordito criminale tra il passato della comunità di Calvisio, le crêuze e i promontori del Finalese. |
I delitti dello Zodiaco di Fabrizio CarcanoMilano, luglio 1971. Una giovane donna viene massacrata a coltellate nei bagni dell’Università Cattolica: sullo specchio l’assassino ha tracciato con il sangue una croce inscritta in un cerchio. È lo stesso simbolo inserito qualche giorno dopo in un crittogramma con cui viene rivendicato un duplice omicidio. Il commissario Vittorio Maspero si mette sulle tracce del feroce serial killer the Zodiac, così si presenta, che ha già firmato una lunga scia di delitti in California. Il poliziotto, catapultato in un’indagine oscura, alla ricerca di un nesso con altri misteriosi omicidi, è ancora una volta affiancato dall’inquisitore padre Jadran, inviato del Sant’Uffizio, dalla mente lucida e fredda. Due investigatori diversi, uniti nella caccia allo stesso mostro. |
La leggenda di Marinella di Simone PavanelliPolesine. All’interno di una barca incagliata sulla riva del Po, un anziano scorge il corpicino senza vita di un neonato di tre mesi. Allertati i Carabinieri, il primo ad arrivare sul posto è il maresciallo Vito Cupertino che è il comandante della stazione di Canaro in provincia di Rovigo. Il sottufficiale si trova così ad affrontare qualcosa di oscuro che si nasconde nella nebbia padana tra i canali e le campagne del Polesine. Solo lui riuscirà a capire il nesso tra la morte del bambino e quella di una donna trovata bruciata all’interno di una macchina rubata in un altro paese. Un caso archiviato come suicidio da un pubblico ministero troppo sbrigativo. Un’aura mistica copre tutta l’indagine che sembra ballare su un’antica leggenda, quella di Marinella. |
Dettagli prodotto
- ASIN : B09XXR6KS3
- Editore : Ugo Mursia Editore (13 aprile 2022)
- Lingua : Italiano
- Dimensioni file : 2716 KB
- Da testo a voce : Abilitato
- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
- Word Wise : Non abilitato
- Memo : Su Kindle Scribe
- Lunghezza stampa : 265 pagine
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 48.040 in Kindle Store (Visualizza i Top 100 nella categoria Kindle Store)
- n. 13 in Thriller su crimine organizzato
- n. 338 in Gialli su crimini internazionali
- n. 771 in Gialli con investigatori privati
- Recensioni dei clienti:
Informazioni sull'autore
Alessandro Vizzino nasce a Latina nel novembre del 1971. È scrittore, poeta, editore e editor professionista. Al suo attivo cinque romanzi, tra i quali TRINACRIME - Storia di un pentito di mafia (Imprimatur 2014), VENETIĂ NIGRĂ (Edizioni DrawUp 2016) e LA ZANZARA DAGLI OCCHI DI VETRO (Mursia 2022), diversi racconti e poesie pubblicati in antologie e una trentina di riconoscimenti letterari nazionali e internazionali. Promotore dei Premi Letterari CITTÀ DI LATINA, SAMNIUM e VICTORIA 3.0.
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Me ne sono reso conto quando ho scoperto l’investigatore Valentino Mastro partorito dal genio creativo di Alessandro Vizzino.
Nel romanzo giallo “La zanzara dagli occhi di vetro” Vizzino dipinge una figura di detective che difficilmente potrà trovare equipollenti nella letteratura poliziesca, perché forse per la prima volta in assoluto il personaggio di un libro viene analizzato sia dall’esterno sia dall’interno.
Con uno splendido uso del corsivo infatti il protagonista del romanzo viene osservato, oltre che dal narratore fuori campo che riporta i suoi rapporti interpersonali, anche dal punto di vista della sua stessa coscienza. Mastro pensa, riflette, racconta sé stesso, mentre chi legge impara a conoscerlo a fondo, fin dentro la sua stessa psiche.
Al cinema, quando lo spettatore guarda dallo stesso punto di vista dell’attore, si dice che la ripresa è stata effettuata in soggettiva, ma in un film questa tecnica è facilmente realizzabile, in letteratura invece sono pochi gli autori che si possono fregiare di questa capacità descrittiva.
Alessandro ci fa dunque vivere la storia sbirciando anche dallo stesso spioncino che consente all’anima del protagonista la visione sul suo mondo esterno, sul quel pianerottolo su cui scorre una vita suburbana condita dai più sordidi orrori che l’umana bestialità possa concepire.
E qui si apre un altro scenario, una pagina di ripugnante realtà che si sfoglia sotto i nostri occhi e che mai avremmo voluto vedere, ma che purtroppo esiste nonostante la nostra immane voglia di tenerla seppellita in quel pozzo senza fondo che costituisce l’animo umano.
In verità sono tante le pagine del libro che descrivono raccapriccianti sfaccettature di una società che ormai affonda nel degrado più totale; corruzione, sesso estremo, sordida violenza su creature prive di capacità di difesa, totale assenza di scrupoli di coscienza o di una qualsivoglia briciola di affetto autentico che possa far riconciliare in qualche modo l’immondo habitat in cui si svolge la storia con la cara vecchia umanità, una parola obsoleta che un tempo indicava comprensione, solidarietà, magari perfino amore, tutte caratteristiche della razza umana, ma che oggi costituisce solo sinonimo di un promiscuo e caotico insieme di individui appartenenti alla stessa famiglia di mammiferi terrestri.
E Mastro si muove in questa oscena fanghiglia, in questo letame sociale con il quale è costretto a convivere avendone assunto tutte le peculiarità quasi per osmosi, l’autore lo colloca infatti al centro della vicenda anche per descrivere, proprio con le sue caratteristiche, l’imbarbarimento del suo contesto ambientale.
Mastro è un tossico, un individuo incapace di amare, un lucido fruitore del sesso spicciolo ricco solo di sfumature di grigio ma senza alcuna venatura di colore affettivo.
Le scene carnali mi hanno riportato indietro nel tempo, alle descrizioni presenti su una rivista pornografica tanto in voga fra i sedicenni del secolo scorso; ma d’altra parte non poteva andare diversamente, il sesso è sempre lo stesso, perversione in più perversione in meno, ma nel libro queste parentesi sono funzionali alla descrizione di quel vuoto che riempie l’animo del detective, e non si tratta di un ossimoro, come si potrebbe facilmente pensare, è tutt’altro e lo si scoprirà proprio nello sconvolgente finale della storia.
In questo orrore a gogò non poteva di certo mancare il degrado dell’era digitale con quel capitolo dedicato al dark web, che tuttavia è ben impiantato nel racconto costituendo lo strumento essenziale per l’immonda feccia sociale al centro delle indagini private sia di Valentino Mastro sia dello stravagante staff di poliziotti che lo supporta.
Ho letto centinaia di libri gialli, e ne ho pure scritto qualcuno, ma questo lavoro di Alessandro Vizzino, molto diverso dalle sue opere precedenti, credo possa costituire un nuovo archetipo di scrittura romanzesca per il coraggio dimostrato nel considerare certi argomenti, per la sapiente capacità descrittiva, peraltro già caratteristica principale nello stile di Alessandro, e soprattutto per l’analisi introspettiva del protagonista, forse per la prima volta esaminato pure dall’interno quasi l’autore gli avesse eseguito una diagnostica computerizzata per descriverlo al meglio; Vizzino insomma, per concludere con una battuta, ha fatto la TAC a Valentino Mastro.
Il personaggio principale non suscita nessuna simpatia anzi …maschilista e volgare arriva ad essere veramente fastidioso.
Ho terminato la lettura veramente con fatica ! L’ho fatto per capire come abbia potuto questo libro essere insignito di un premio letterario , ma
Non l’ho capito…
"La zanzara dagli occhi di vetro" è ambientato ai giorni nostri, a Roma, non quella che conosciamo, ma quella dei bassifondi sporchi e maleodoranti, dove alberga la prostituzione e ogni tipo di corruzione.
Il protagonista stesso, è un ex poliziotto corrotto, ma che decide comunque d'indagare in proprio, sulla misteriosa morte di una prostituta, che forse per lui è qualcosa di più. Egli è un personaggio ambiguo, che vive di eccessi, che spinge la sua vita oltre ogni limite, per avvertire ogni volta, un vuoto sempre più grande.
Il linguaggio usato in questo romanzo, è crudo e diretto, a rafforzare il marciume e il torbido in cui sguazzano i personaggi.
Un thriller che tiene col fiato sospeso, fino ad un epilogo sconvolgente, ma che lascia una porta aperta. Che dire, per me è un cinque stelle!
Con questo c’è un salto di qualità importante creando un noir esemplare.
Non c’è un protagonista stereotipato ma un anti eroe, Valentino Mastro, che indaga su un omicidio per poi sfociare in un caso molto più grosso di quello che pensava.
È proprio Mastro il punto di inizio, lui che ritrova una prostituta morta con cui era appena stato. Lui il primo indiziato. Lui che cancella le tracce. Perché il protagonista è ambiguo e fuori dagli schemi. Cocainomane e alcolista. Tutto per poter cancellare il ricordo di un passato da commissario di polizia caduto in disgrazia.
Ma il lavoro è lavoro e Mastro, investigatore privato, deve indagare anche su un’altra faccenda che le è stata commissionata dal suo amico Britti, titolare di un’agenzia investigativa.
Una storia in una Roma dove non compaiono le sue bellezze ma i sobborghi inquietanti in cui emerge l’ambiguità delle persone e le loro debolezze.
Una prova da scrittore ineccepibile per un noir che più noir non si può.
Super consigliato!