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Due sulla torre Copertina flessibile – 1 aprile 2021
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Età di letturaDa 3 anni in su
- Lunghezza stampa336 pagine
- LinguaItaliano
- Dimensioni14.2 x 2.5 x 21.6 cm
- EditoreFazi
- Data di pubblicazione1 aprile 2021
- ISBN-13979-1259670335
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Dettagli prodotto
- ASIN : B08R3C6ZYD
- Editore : Fazi (1 aprile 2021)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 336 pagine
- ISBN-13 : 979-1259670335
- Peso articolo : 350 g
- Dimensioni : 14.2 x 2.5 x 21.6 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 55,194 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 2,163 in Classici (Libri)
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Nel 18… a Welland, paese immaginario, si svolgono gli eventi raccontati in questo libro. Vivette Constantine è sposata con Sir Blount, che è assente da tempo in quanto andato in spedizione in Africa.
Tornata a Welland scopre che la torre di famiglia è utilizzata da un ragazzo che fa degli studi astronomici; Viviette si invaghisce di Swithin St. Cleeve, il nostro giovane astronomo, ma visto che è sposata e che è più grande di lui tenta di nascondere in ogni modo questo suo sentimento. Quando però Swithin voi si ammala, perché si è completamente inzuppato durante un temporale e le sue condizioni di salute sembrano essere sono gravi, Viviette lo bacia. Il ragazzo riprendendosi comincia a valutare (finalmente!) il bacio di Viviette in modo corretto.
Questo è il mio primo libro di Thomas Hardy. Ho apprezzato la scrittura: la storia è scorrevole, piacevole da leggere, come nota particolare ci sono riferimenti biblici supportati da note. Le vicende del libro si svolgono praticamente tutte Welland, intorno alla torre.
Non ho trovato i personaggi particolarmente speciali. Swithin è un ragazzo molto giovane, inesperto e quando inizia la sua relazione con Viviette fa esattamente quello che lei gli dice di fare, e non sempre riesci a leggere la situazione in modo corretto. Dall'altra parte Viviette è una persona molto passiva: per alcuni versi si lascia trasportare dalle situazioni e dalle decisioni degli altri, solamente in poche situazioni cerca di prendere l'iniziativa; per gran parte del tempo, però è molto passiva. L'ultimo personaggio importante, direi, è il fratello di lei Louis Glenville: doveva farsi gli affari suoi Louis, un po’ l’ho odiato.
Mi è stato detto da altre lettrici esperte che questo libro è un tipico Hardy.
Potrei leggere altri libri scritti da Thomas Hardy, ma penso che aspetterò un po’, magari con qualcosa di meno struggente, o un buon giallo.
Consiglio il libro, certo, soprattutto a chi ama le storie romantiche tormentate.
Una nota sulla spedizione.
Ho fatto consegnare a un locker. La busta del libro era aperta e il libro rovinato.
A livello di trama è incredibile, un'opera davvero ben costruita e dall'intreccio affascinante come poche e vale la pena leggerlo anche solo per questo.
Viviette Constantine è una donna sulla trentina, moglie di un ricco proprietario terreno. Da più di due anni Sir Blount Constantine è partito per un'avventura in Africa e da allora nessuno ha più avuto sue notizie. In sua assenza, Lady Constantine è costretta ad una vita solitaria e apatica, quasi totalmente confinata entro le mura di casa a causa di una promessa fatta al marito geloso e dispotico. Ma la sua condizione di moglie devota/presunta vedova subisce un ribaltamento quando incontra Swithin St. Cleeve. Swithin è un giovane astronomo di vent'anni che passa le sue notti e le sue giornate sulla cima di una torre, di proprietà dei Constantine, con l'occhio infossato in un telescopio. È proprio durante una delle sue osservazioni che Viviette si imbatte nella sua persona. La donna rimane subito folgorata dalla bellezza e dall'intelligenza di questo ragazzo e ben presto si innamorano perdutamente l'uno dell'altra.
L'incontro tra i due darà il via a una serie di sensazionali colpi di scena e sfortunate coincidenze che tenteranno di ostacolare la passione nata tra i due, un intreccio "scandaloso" fatto di adulterio, infelicità, morti presunte, matrimonio segreti e tanto tanto altro.
Personalmente, non posso annoverare "Due Sulla Torre" tra i capolavori della letteratura ma senza dubbio è da considerarsi un ottimo esempio di letteratura romantica. Innanzitutto è fortissima la presenza del sentimento del sublime: si percepisce tutta la forza e la potenza della natura che in questo romanzo appare spesso come antagonista e ostacolo al pari delle convenzioni sociali e del buon costume, delle ambizioni personali, delle questioni economiche, morali e di coscienza ma anche del Fato avverso che si manifesta nelle persone dello zio di Swithin e nel fratello di Viviette.
Tutti questi elementi che osteggiano la buona riuscita della relazione sono proprio quelli che tengono alta l'attenzione e che invogliano nella lettura. Purtroppo ho trovato che, in questo caso, una trama incalzante non venisse supportata da una scrittura altrettanto "accattivante". Ho apprezzato le citazioni e i vari riferimenti a nozioni storiche/letterarie/bibliche ma ho trovato Hardy, nel suo essere erudito, un po' troppo artificioso e molto poco spontaneo.
È una sensazione che ho sperimentato soprattutto nei dialoghi, e in particolare in quelli relativi ad argomenti astronomici: Hardy ci descrive un immenso trasporto da parte del ragazzo per tutto ciò che riguarda stelle e pianeti, un trasporto che però non traspare mai dai dialoghi che appaiono invece quasi sempre leziosi e privi di pathos.
Altro punto dolente secondo me è la costruzione dei personaggi, sacrificati anch'essi in favore dell'intreccio, che appaiono spesso come delle banderuole, soggetti a continui sbalzi d'umore per necessità di adattare le loro azioni all'imprevedibilità della trama. Entrare in empatia con loro è stato per me impossibile, e sicuramente la mia antipatia nei confronti di Lady Constantine non ha aiutato...
È stato interessante, comunque, avvicinarsi a un'opera che a suo tempo ha dato scandalo a causa delle tematiche delicate e, soprattutto, esplorare i meccanismi mentali che costruiscono le coscienze sulla base di convenzioni sociali e moralismi. Capisco bene per quali motivi "Due sulla Torre" sia un romanzo oggi molto apprezzato, dopotutto anche io ho subito il fascino di questa storia anche se con qualche riserva. È un libro che ha molti pregi ma velati da una freddezza emotiva che, per me, ha rappresentato una barriera insormontabile. Sicuramente, in futuro, leggerò altro di Hardy.
Ambientato nella campagna del Dorset in anni imprecisati del 1800, rientra nel genere sensazionale dell'epoca.
Cuori addolorati, morti presunte, matrimoni rimandati, differenza di età tra i protagonisti, ansie "tipicamente femminili". Un amore tormentato e dall'epilogo struggente e appassionato (qua e là cosparso dal classico maschilismo radicato del periodo).
Questi e altri temi valsero a questo testo accuse di indecenza e di immoralità!
In realtà è una finestra sul mondo "perfetto" della borghesia inglese e delle convenzioni sociali, che risulta poi irrimediabilmente imperfetto; infine una velata accusa alla Chiesa opportunista e ipocrita fa da cornice.
Una penna descrittiva come quella di Hardy è rara. Se avete voglia di una lettura che vi accompagni e non di rapido svolgimento, scegliete lui.
Non perché questo testo sia noioso, tutt'altro, ha dei colpi di scena che mi hanno entusiasmata.
Lo dico solo perché va gustato.
È una lettura che merita la lentezza ottocentesca, non la rapidità di oggi.
Avvolgente, malinconico, pacato e improvviso, laconico, ampio... inglese.
Recensito in Italia il 3 dicembre 2021
Ambientato nella campagna del Dorset in anni imprecisati del 1800, rientra nel genere sensazionale dell'epoca.
Cuori addolorati, morti presunte, matrimoni rimandati, differenza di età tra i protagonisti, ansie "tipicamente femminili". Un amore tormentato e dall'epilogo struggente e appassionato (qua e là cosparso dal classico maschilismo radicato del periodo).
Questi e altri temi valsero a questo testo accuse di indecenza e di immoralità!
In realtà è una finestra sul mondo "perfetto" della borghesia inglese e delle convenzioni sociali, che risulta poi irrimediabilmente imperfetto; infine una velata accusa alla Chiesa opportunista e ipocrita fa da cornice.
Una penna descrittiva come quella di Hardy è rara. Se avete voglia di una lettura che vi accompagni e non di rapido svolgimento, scegliete lui.
Non perché questo testo sia noioso, tutt'altro, ha dei colpi di scena che mi hanno entusiasmata.
Lo dico solo perché va gustato.
È una lettura che merita la lentezza ottocentesca, non la rapidità di oggi.
Avvolgente, malinconico, pacato e improvviso, laconico, ampio... inglese.