Brooklyn, un pomeriggio di primavera del 2010 una bimba scompare... un pomeriggio d’autunno dello stesso anno ha inizio questo romanzo.Ora immagina che stai giocando a nascondino ...ma chi stai cercando ad un certo punto ti accorgi che realmente non c’è più ... è svanito... scomparso.Ora immagina che essendo un romanzo sia tutta una finzione... si, fino a quando lo scrittore in causa non decide di “entrare” a far parte della sua fantasia.Un romanzo nel romanzo, una struttura narrativa strabiliante che ti fa leggere in modo entusiasmante. Una regia impensabile, inimmaginabile, eccezionale!Volevo conoscere Musso già con i suoi libri precedenti ma essendo partita da questo credo di aver fatto centro perché sembra essere proprio il punto nevralgico del suo stile di scrittura e del suo vivere la vita da scrittore. L’autore in crisi con se stesso... sarà affascinante e sorprendente farsi lasciar andare tra finzione e realtà.Cit. “In me stava parlando il romanziere. Colui che è portato a immaginare la possibilità, per un evento romanzesco, di eludere le trappole della vita reale.”Un romanzo noir che mi ha conquistata già dalla quarta di copertina: PER LUI TUTTO È GIÀ STATO SCRITTO. PER LEI TUTTO RIMANE DA SCRIVERE.Un thriller che pur non snaturandosi nel suo essere thriller si discosta dal classico ambiente emozionale che questo genere trasmette. Per questo motivo il bacino di lettori a cui lo consiglio è molto più ampio.Ci troviamo sia a New York che a Parigi, nella stagione autunnale, ed il modo con cui Musso sa mettere in rilievo la scena d’azione è magnetico. Una trama avvincente e affascinante. La voglia di scoprire la sorte della piccola Carrie non vi darà tregua, fino alla fine.Soltanto l’autore potrà decidere per lei ma... la vita reale lo metterà a dura prova ed il suo essere padre impotente potrà rivelarsi un elemento alquanto negativo.Non vi spoilero altro perché questo libro (contenente pure alcune illustrazioni!) dovrà svelarsi a voi pagina dopo pagina!Ricco di citazioni e riferimenti a scrittori e libri famosi...ho adorato le volte in cui per spiegarsi al lettore ha chiamato in causa il collega Stephen King!