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La prossima volta il fuoco Formato Kindle

4,3 4,3 su 5 stelle 78 voti

Non è mai troppo tardi per conoscere James Baldwin ma, se c’è un modo giusto per farlo, è con questo libro. Pubblicato per la prima volta nel 1963, La prossima volta il fuoco di James Baldwin colpisce dritto al cuore della cosiddetta “questione nera”. Straordinario per la sua narrazione magistrale, così come per il resoconto intimo e sincero che ripercorre l’esperienza della popolazione di colore degli Stati Uniti, il libro è considerato una delle più appassionanti e autorevoli indagini sui rapporti interrazziali, in cui le tematiche di amore, fede e famiglia si intrecciano fino a sferrare un attacco diretto all’ipocrisia del paese della libertà. “Questo paese innocente ti ha confinato in un ghetto, e in questo ghetto è stabilito che tu marcisca. Sarò più preciso, perché qui è il nocciolo della questione, è qui l’origine della polemica mia col mio paese: tu sei nato dove sei nato e hai di fronte a te il futuro che hai perché sei nero, per questa e nessun’altra ragione.”
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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B084RNSKJG
  • Editore ‏ : ‎ Fandango Libri (20 febbraio 2020)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 1315 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 72 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    4,3 4,3 su 5 stelle 78 voti

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James Baldwin
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Recensioni clienti

4,3 su 5 stelle
4,3 su 5
78 valutazioni globali
Denso di spunti di riflessione
5 Stelle
Denso di spunti di riflessione
"Occorre una grande tempra morale per non odiare colui che ti schiaccia sotto il peso del suo odio, e un miracolo ancor più grande di intuizione e di carità per non insegnare l'odio ai propri figli.""La prossima volta il fuoco" è un libro di James Baldwin pubblicato per la prima volta nel 1963. Sono passati 57 anni dalla prima pubblicazione di questo libro e, nonostante ciò, non molte cose sono cambiate. Nell'anno dell'assassinio di George Floyd e delle innumerevoli manifestazioni organizzate da Black Lives Matter non si può ignorare quella che è stata la letteratura di denuncia prodotta fino ad oggi, soprattutto per coloro che hanno volontà di comprendere meglio la complessa realtà che ci circonda."La prossima volta il fuoco" contiene due lettere scritte da Baldwin: la prima indirizzata al nipote, la seconda è una lettera aperta che proviene dalla stessa coscienza di Baldwin. Entrambe dense di elementi autobiografici, delineano perfettamente la condizione degli afroamericani nella seconda metà del Novecento, denunciando il profondo razzismo della società americana.Baldwin, tuttavia, non si limita ad accusare i bianchi, ma analizza profondamente anche quella che è la risposta nera al razzismo, in particolare esaminando l'operato di Elijah Muhammed, leader dell'epoca della Nation of Islam. Baldwin, a differenza di Elijah e di Malcom X, non auspica la distruzione del bianco, ma il superamento dell'odio grazie all'amore, inteso come "un modo di essere, o uno stato di grazia; non intendo l'infantile aspirazione degli americani alla felicità, ma l'aspirazione universale e irresistibile a cercare, osare ed evolversi.".Seppur breve, "La prossima volta il fuoco" è talmente denso di spunti di riflessione e aspetti da approfondire che di certo non è una lettura facile. Ma, come tutte le letture non semplici, è necessario al fine di ragionare su un tema di così prepotente attualità come quello del razzismo.
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 7 giugno 2020
Ho sottolineato tante di quelle frasi che alla fine avrei dovuto riportare il libro intero, che vi assicuro è assolutamente da leggere. Non è un romanzo, ma il punto di vista di James Baldwin in quanto uomo della comunità nera. Baldwin non professa l'odio contro i bianchi, Baldwin professa l'amore per l'intera razza, che è una e una soltanto, quella umana. Spiega come è stata la sua strada per non ritrovarsi incastrato in un vortice di criminalità che spesso ad Harlem, come in altri luoghi in cui l'uomo bianco ha rilegato l'uomo nero. Sono stati incatenati, strappati alla loro terra madre, mamma Africa, e portati in America per essere schiavi. Un America che è stata rubata ai nativi americani. L'uomo bianco ha sempre depredato, distrutto luogni e persone, in ogni parte del globo.
Baldwin parla anche di religioni, diverse, che dividono e non uniscono, perché ognuno ha il suo credo, il proprio dio e se non la pensi così allora non sei degno dell'amore e dell'aiuto che potrei darti. Ha parlato di altri popoli che hanno dovuto subire odio, violenze, umiliazioni, come gli ebrei e gli indiani.
Questo libro è potente. Sono convinta che le parole abbiano potere e questo libro ne ha davvero tanto! Se potessi obbligherei tutti a leggerlo. Perché non si portano certi scritti nelle scuole? Dovrebbe essere inserito, per educare la prossima generazione all'uguaglianza, per abbattere i muri riscrivere gli errori che i nostri padri hanno commesso.
13 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 16 dicembre 2023
Uomo e autore importante per la coscienza afroamericana, soprattutto perché già a partire degli anni '50, da nero americano qual è, ha messo il dito laddove faceva più male all'America, dentro la sua stessa pancia a stelle e strisce, affrontando temi considerati tabù, o peggio ancora, non considerati affatto temi da affrontare, come ad esempio i diritti civili di tutti gli americani.
Recensito in Italia il 17 febbraio 2021
E' un testo non facile. Sicuramente la parte più agevole da leggere è la lettera rivolta al nipote con cui si apre il libro. Credo che la sua forza risieda nella grande concentrazione di significato racchiusa in così poche pagine. Il resto del libro procede in modo un po' alterno, quasi in ordine sparso, regalandoci comunque momenti davvero potenti, soprattutto per la consapevolezza con cui Baldwin sa raccontare cosa voglia dire essere neri in America e sappia analizzare a fondo il problema del razzismo negli Stati Uniti. Nonostante gli anni un testo che non perde (purtroppo) nulla nella sua attualità.
3 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 25 marzo 2024
Immagino che all'epoca in cui fu scritto sia stata un'opera dirompente. Si sente ancora il fuoco indignato che scorre dalla penna, comunque.
Recensito in Italia il 2 agosto 2021
Sono grata, una volta di più, a SAVIANO, per aver citato questo autore che, nella mia pochezza non conoscevo ancora. È stato amore a prima lettura
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 8 settembre 2021
Riflessioni severe ma illuminanti sulle disuguaglianze e sulla societa statunitense. Ancora estremamente attuale.
Recensito in Italia il 3 maggio 2021
Meraviglioso, una pietra miliare della letteratura. Baldwin fantastico.
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Recensito in Italia il 4 dicembre 2020
"Occorre una grande tempra morale per non odiare colui che ti schiaccia sotto il peso del suo odio, e un miracolo ancor più grande di intuizione e di carità per non insegnare l'odio ai propri figli."
"La prossima volta il fuoco" è un libro di James Baldwin pubblicato per la prima volta nel 1963. Sono passati 57 anni dalla prima pubblicazione di questo libro e, nonostante ciò, non molte cose sono cambiate. Nell'anno dell'assassinio di George Floyd e delle innumerevoli manifestazioni organizzate da Black Lives Matter non si può ignorare quella che è stata la letteratura di denuncia prodotta fino ad oggi, soprattutto per coloro che hanno volontà di comprendere meglio la complessa realtà che ci circonda.
"La prossima volta il fuoco" contiene due lettere scritte da Baldwin: la prima indirizzata al nipote, la seconda è una lettera aperta che proviene dalla stessa coscienza di Baldwin. Entrambe dense di elementi autobiografici, delineano perfettamente la condizione degli afroamericani nella seconda metà del Novecento, denunciando il profondo razzismo della società americana.
Baldwin, tuttavia, non si limita ad accusare i bianchi, ma analizza profondamente anche quella che è la risposta nera al razzismo, in particolare esaminando l'operato di Elijah Muhammed, leader dell'epoca della Nation of Islam. Baldwin, a differenza di Elijah e di Malcom X, non auspica la distruzione del bianco, ma il superamento dell'odio grazie all'amore, inteso come "un modo di essere, o uno stato di grazia; non intendo l'infantile aspirazione degli americani alla felicità, ma l'aspirazione universale e irresistibile a cercare, osare ed evolversi.".
Seppur breve, "La prossima volta il fuoco" è talmente denso di spunti di riflessione e aspetti da approfondire che di certo non è una lettura facile. Ma, come tutte le letture non semplici, è necessario al fine di ragionare su un tema di così prepotente attualità come quello del razzismo.
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5,0 su 5 stelle Denso di spunti di riflessione
Recensito in Italia il 4 dicembre 2020
"Occorre una grande tempra morale per non odiare colui che ti schiaccia sotto il peso del suo odio, e un miracolo ancor più grande di intuizione e di carità per non insegnare l'odio ai propri figli."
"La prossima volta il fuoco" è un libro di James Baldwin pubblicato per la prima volta nel 1963. Sono passati 57 anni dalla prima pubblicazione di questo libro e, nonostante ciò, non molte cose sono cambiate. Nell'anno dell'assassinio di George Floyd e delle innumerevoli manifestazioni organizzate da Black Lives Matter non si può ignorare quella che è stata la letteratura di denuncia prodotta fino ad oggi, soprattutto per coloro che hanno volontà di comprendere meglio la complessa realtà che ci circonda.
"La prossima volta il fuoco" contiene due lettere scritte da Baldwin: la prima indirizzata al nipote, la seconda è una lettera aperta che proviene dalla stessa coscienza di Baldwin. Entrambe dense di elementi autobiografici, delineano perfettamente la condizione degli afroamericani nella seconda metà del Novecento, denunciando il profondo razzismo della società americana.
Baldwin, tuttavia, non si limita ad accusare i bianchi, ma analizza profondamente anche quella che è la risposta nera al razzismo, in particolare esaminando l'operato di Elijah Muhammed, leader dell'epoca della Nation of Islam. Baldwin, a differenza di Elijah e di Malcom X, non auspica la distruzione del bianco, ma il superamento dell'odio grazie all'amore, inteso come "un modo di essere, o uno stato di grazia; non intendo l'infantile aspirazione degli americani alla felicità, ma l'aspirazione universale e irresistibile a cercare, osare ed evolversi.".
Seppur breve, "La prossima volta il fuoco" è talmente denso di spunti di riflessione e aspetti da approfondire che di certo non è una lettura facile. Ma, come tutte le letture non semplici, è necessario al fine di ragionare su un tema di così prepotente attualità come quello del razzismo.
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