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Il Centodelitti Formato Kindle

4,2 4,2 su 5 stelle 373 voti

Cento delitti, cento storie affilate come rasoi che indagano le zone oscure di persone comuni, uomini e donne che abitano vicino a noi, che incontriamo ogni giorno andando al lavoro, che ci somigliano in maniera impressionante. Giorgio Scerbanenco, il maestro del noir italiano, scatena la sua fantasia in una traboccante enciclopedia del male che ci porta in un mondo spietato ma al tempo stesso pieno di sentimenti, dove il delitto non è un’eccezione
e la speranza non è un peccato. Pubblicato per la prima volta nel 1970 con la curatela di Oreste del Buono, Il Centodelitti è il libro su cui si sono formate due generazioni di lettori e di
giallisti, infiammati dall’incastro perfetto di trame e personaggi in un’opera che in ogni pagina svela un nuovo indizio, una prova schiacciante che avevamo trascurato. E alla fine, tra questi personaggi, finiamo per sentirci a nostro agio, al sicuro come in una famiglia che sa nascondere bene i suoi segreti.

“ Scerbanenco era un microbiologo dei sentimenti, delle emozioni umane, le analizzava, le vivisezionava, ne descriveva ogni momento, ogni passo, fino al lieto fine, o alla tragedia, o al delitto. D’altra parte, emozioni e sentimenti non sono forse la materia costitutiva anche
del crimine?”
Dall’introduzione di Cecilia Scerbanenco
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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B07Z6NTQDR
  • Editore ‏ : ‎ La nave di Teseo (24 ottobre 2019)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 1630 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 435 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    4,2 4,2 su 5 stelle 373 voti

Informazioni sull'autore

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Giorgio Scerbanenco
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Recensioni clienti

4,2 su 5 stelle
4,2 su 5
373 valutazioni globali
Una delle antologie di racconti più belle del Novecento
5 Stelle
Una delle antologie di racconti più belle del Novecento
Ci troviamo davanti ad una delle antologie di racconti più belle e struggenti della storia della letteratura del Novecento.A comporla fu nel 1970 Oreste del Buono che selezionò una serie di racconti scritti dal grande Giorgio Scerbanenco – scomparso l’anno precedente – e pubblicati soprattutto da “Novella” nel 1963, rivista della quale lo stesso Scerbanenco in quell’anno era condirettore, mentre era direttore di “Bella” e collaboratore di “Annabella”, tutte riviste femminili della Rizzoli.Sempre in quel periodo, con lo pseudonimo di Adrian o di Valentino, Scerbanenco rispondeva ai problemi di cuore e di morale che inviano le lettrici alle tre testate. Leggendo quelle lettere vere, e forse spesso anche ingenue, Scerbanenco assorbì storie e drammi quotidiani che divennero materiale per i suoi racconti e poi per i suoi romanzi che lo consacrano indiscutibilmente il creatore del noir italiano.I racconti raccolti in questo splendido volume hanno lunghezze e soggettive differenti, da poche pagine a molte. Ciò che li unisce sono i delitti che in essi si compiono, spesso fisici ma a volte anche solo morali. Grandi e piccoli delitti che ci raccontano – come pochi altri scritti contemporanei – la nostra società appena travolta dal Boom economico. E Scerbanenco lo fa magistralmente attraverso le “misere” vite degli individui che, costretti ai margini, fanno disperatamente di tutto per sopravvivere.Con un occhio crudelmente sincero, ma al tempo stesso pieno d’amore e compassione – così come quello di Fabrizio De André – Scerbanenco ci regala dei ritratti indimenticabili di vittime e carnefici che sono una pietra miliare della nostra letteratura.E pure c’è oggi qualche genio illuminato che considera il formato dei racconti editorialmente poco vendibile, soprattutto se l’autore è italiano. A casa, magari, nella sua libreria sfoggia l’intera collezione delle raccolte di racconti di Raymond Carver, Michael Chabon o David Foster Wallace (esattamente come me, sia chiaro, visto che sono tre grandissimi e immortali autori di racconti) ma, vi prego, non parlategli di racconti …italiani. Per favore!Certamente questo ipotetico personaggio – visto poi che è frutto della mia fantasia… – non lavorerà certo presso la casa editrice che possedeva i diritti di questo libro. Ma sta di fatto che per quasi quarant’anni questo monumento delle nostra letteratura è stato “chiuso in un cassetto” e non pubblicato. Le ragioni? … Ai posteri (dei posteri) l’ardua sentenza.Intanto possiamo godercelo in tutto il suo splendore grazie a La Nave di Teseo che lo ha ripubblicato (sia in versione digitale che in quella cartacea) con un’utile introduzione firmata da Cecilia Scerbanenco, figlia di Giorgio.Da leggere.
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 1 maggio 2024
Scrittura asciutta ed incisiva, Scerbanenco crea immagini di vite nella loro totale verità, cattiveria, malvagità, cinismo; un grande ristretto di una società senza tempo e senza coscienza
Recensito in Italia il 10 maggio 2013
Non un autore illustre, ma un onesto artigiano che, scrivendo nei giornali " femminili",
ha imparato molto dalle donne della piccola posta
e le ha descritte con amore, rispetto e tenerezza.
In quegli anni il suo lavoro è servito per il superamento
dello stereotipo femminile, ma anche per l'educazione sentimentale dell'uomo.
Spesso infatti la famigerata letteratura "rosa" (o "giallo rosa" da lui inventata)
celava, nello pseudonimo femminile,
un autore uomo, che impegnava il suo vero nome in opere più qualificate,
ma che proponeva alla donna di quegli anni soluzioni di vita più indipendenti e moderne.

Poi, dopo il '68, tutto cambiò ... la donna, l'uomo e i rapporti reciproci.
Il centodelitti
Il solito giallo? Eh no...
Una serie infinita di immagini che con pochi tratti, vorrei dire schizzi,
descrivono i personaggi più diversi, il furfante, il generale, il marito tradito,
l'informatrice, gli sposini...
E via e via... indimenticabili...
E tutti con caratteristiche originali, con un'umanità incredibile.
Felice che questa raccolta sia stata riproposta.
Ho letto con piacere sia il libro che i commenti positivi di una generazione diversa,
che mostra l'attualità di uno scrittore mancato troppo presto
e, almeno un po', sottovalutato. Lo rileggerò ancora.
4 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 24 novembre 2023
Prima volta che leggevo l'autore. Fulminante, essenziale, cinico. Esaudisce il desiderio profondo del lettore. Da divorare restando senza fiato.
Recensito in Italia il 3 ottobre 2020
Bel libro di racconti "noir" ambientati negli anni sessanta che appaiono talvolta anacronistici. Se non si è vissuto in quegli anni, si rischia di non apprezzarlo fino in fondo.
Non avevo mai letto nulla di Scerbanenco: veramente bravo.
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 5 dicembre 2019
Racconti molto belli, taluni lunghi e affascinanti, atri brevissimi ma ugualmente affascinanti per la loro originalità . E' veramente incredibile come l'autore riesca a immaginare situazioni così diverse che tengono il lettore avvinto alla narrazione. E questa è l'opinione di uno che di solito non legge racconti. Da consigliare assolutamente anche per la scrittura scorrevole e piacevole che consente di seguire le trame senza assolutamente annoiarsi
2 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 3 maggio 2013
Da Wikipedia: “Scrittore di incredibile prolificità e versatilità, Scerbanenco ha spaziato magistralmente in ogni campo della narrativa di genere: western, fantascienza, letteratura rosa, ma fu con il giallo che raggiunse una discreta fama, fino ad essere da taluni indicato come uno degli scrittori più importanti di questo genere. Non vi è dubbio, infatti, che sia da considerare tuttora il maestro ideale di tutti i giallisti italiani, almeno a partire dagli anni settanta. I suoi romanzi riletti oggi appaiono (al di là delle trame gialle spesso semplicistiche e delle 'trovate ad effetto' escogitate per mantenere alta la tensione), anche come uno spaccato umano e amaro dei nostri anni '60, che rivelano una Italia difficile, contraddittoria, persino cattiva, ansiosa di emergere ma disincantata, certo lontana dalla immagine edulcorata e brillante che spesso viene data degli anni del boom economico.”
“Centodelitti” può considerarsi senz’altro il cuore delle opere di Scerbanenco: chi come me già lo conosce ed ha letto i suoi scritti sicuramente avrà il piacere di rileggerlo e scoprire forse altre sfaccettature che gli erano sfuggite, chi invece non lo conosce ha l’opportunità di entrare in contatto con il suo mondo fatto di microromanzi fulminanti, che taluni hanno definito un’autentica “Enciclopedia del male”, squarci di micro noir che solo un Grande Maestro poteva ideare.
La lettura di “Centodelitti” è piacevole e distensiva; essendo i racconti anche brevi possono essere tranquillamente letti non consecutivamente ma negli squarci di tempo libero del lettore. Assolutamente da non perdere.
11 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 3 giugno 2021
Questo libro è godibilissimo! Ci sono racconti da un paio di pagine fino a racconti più articolati. Ma tutti con il vantaggio di poter essere letti dall'inizio alla fine come tutti i racconti brevi. Sono piccole chicche scritte molto bene e che spesso fanno capire tutto un mondo dietro alle parole. Non sono tutti dei noir in senso stretto e il bello è percepire anche dalle parole e dalle situazioni il profilo dell'Italia degli anni 60, l'Italia del boom, l'Italia più spensierata e ingenua di quella che presto sarebbe arrivata.
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 18 ottobre 2018
Cento racconti (non tutti delitti) piacevolissimi di questo Scrittore poco conosciuto e che invece andrebbe letto per la sagacia, l'acutezza dell'ispirazione e la concisa capacità narrativa. Una diversa dall'altra, queste storie si fanno leggere con rapidità aspettando magari l'imprevisto finale.
Senza aver la pretesa di far paragoni con altri scrittori di gialli e noir, italiani e stranieri, Scerbanenco non ha comunque niente da invidiare a nessuno ed entra superbamente nella cerchia dei "grandi".
5 persone l'hanno trovato utile
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