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Una provvisoria diserzione Formato Kindle

3,8 3,8 su 5 stelle 12 voti

Un romanzo on the road pieno di musica, divertimento e malinconia

Robby, Markus e Alle sono cresciuti insieme a Cognento, una piccola frazione alle porte di Modena. Hanno trent’anni e tutta la vita davanti. Eppure qualcosa in loro si è inceppato. Dopo un’adolescenza immersa nella musica, tra concerti e sala prove, i tre amici si trovano ora alla soglia di una nuova fase dell’esistenza e si sentono smarriti, senza futuro.
Robby è intrappolata in un lavoro che non ha mai scelto davvero e in una vita affettiva che non riesce a prendere il volo. Markus trascorre sei mesi l’anno a Londra, dove sopravvive facendo la comparsa punk, e gli altri sei mesi a casa dei suoi, a Cognento, dormendo in un vecchio camper sistemato in giardino. Alle invece, con un dottorato in Storia lasciato a metà, si è convinto a lavorare nella cartoleria di famiglia, ma dopo la morte accidentale del fratello si è chiuso in casa e quasi non esce più.
Come far pace con la fine di un’età e con ciò che la rendeva speciale?
Per i tre amici la soluzione viene, inaspettata, dal passato. Per puro caso, Robby ritrova una lettera scritta da un soldato disertore durante la Seconda Guerra Mondiale e da allora nascosta in una bottiglia. Alle, Markus e Robby non ci pensano su troppo e partono con il camper scalcinato alla ricerca di Rosa, la destinataria della lettera ritrovata. Il viaggio verso la Garfagnana, dove secondo le loro congetture dovrebbe ancora vivere Rosa, non è solo un viaggio da un luogo geografico a un altro, ma l’occasione per rimettersi in gioco e cercare di chiudere, finalmente, i conti con il passato, ognuno a modo suo.
Un racconto
on the road divertente e allo stesso tempo malinconico, accompagnato da una colonna sonora ricchissima e molto emozionante. Un romanzo dove realtà e finzione giocano a inseguirsi, con il passato che incalza senza sosta il presente e porta Robby, Markus e Alle sull’orlo di una nuova età della vita.
 
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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B07QPVNQXD
  • Editore ‏ : ‎ Io Scrittore (2 maggio 2019)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 1091 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 264 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    3,8 3,8 su 5 stelle 12 voti

Recensioni clienti

3,8 su 5 stelle
3,8 su 5
12 valutazioni globali
Un bel viaggio che vale la pena fare
4 Stelle
Un bel viaggio che vale la pena fare
Robby si trova ad un punto di svolta della sua vita: quello in cui prende coscienza della trappola di torpore in cui vive da anni e decide di uscirne. Forse in maniera drastica, ma lei d'altronde è un codice Morse dei sentimenti: bianco o nero. Come un segno del destino, compare sulla sua strada un messaggio in una bottiglia di vetro, trascinata dal mare tra gli scogli di Livorno: contiene una lettera di un militare italiano in Africa nel 1944. Questo semplice oggetto sarà l’inizio di una ricerca, di una missione che sa di rinascite, insieme a Markus e Alle, su un vecchio camper che porta i colori di un tempo in cui tutto era più semplice ma anche più vero. Ad ogni capitolo nel presente, se ne alterna uno nel passato, come due storie a sé che portano però inevitabilmente nello stesso luogo.Lo sguardo tagliente e affilato, Robby lo riserva soprattutto a sé stessa e pagina dopo pagina si guarda dentro e indietro, riscoprendo l’origine di ogni sua scelta (troppo spesso sbagliata). Quando è iniziato tutto? Quando ogni cosa ha cominciato inesorabilmente a precipitare? E soprattutto perché?Ho amato il modo in cui il ritorno fisico al passato, alla ricerca della storia di quel messaggio del 1944, corrisponda ad un viaggio interiore a ritroso, in compagnia di quelle persone che il passato lo hanno popolato.La nostalgia, il rimpianto e le aspirazioni deluse, sono dei temi ricorrenti nel corso della storia, ma in modo mai pesante (e credo che non sia una cosa scontata). Piuttosto sono il pretesto giusto per riflettere e forse l’espediente per calarsi nei panni di ogni personaggio.I personaggi poi: belli, non saprei definirli altrimenti, dal primo all’ultimo. Per quanto di secondo piano, ognuno era reale e completo, con i suoi lati lasciati sapientemente in ombra. Un po’ come se io potessi arrivare sin dove si spingeva lo sguardo di Robby. Questo al tempo stesso me li ha fatti conoscere in un modo naturale, come parte integrante della storia e con una curiosità pura.Se avete voglia di un viaggio, in tutti i sensi in cui questa parola si può declinare, vi consiglio di salire sul camper. Farete il tifo per Robby e per la riuscita del viaggio, canticchierete con lei sullo sfondo di una strada che scorre fuori dal finestrino. Vi verrà voglia di fare, di uscire, di non lasciarvi sfuggire quel treno, ma capirete anche che ci sono treni persi, ci sono cadute e ci sono rinascite, e che una mano amica tesa a rialzarti, è l’inizio e la fine migliore per ogni storia.
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 25 maggio 2019
Una gran bella scoperta: un primo romanzo che sembra l'opera di una scrittrice navigata.
Solletica le pulsioni e le nostalgie della generazione degli adolescenti degli anni '90, ormai adulti ma forse ancora non rassegnati. Come i protagonisti del libro, personaggi complessi e mai banali le cui emozioni ed azioni si svelano e si comprendono nel corso delle pagine tra flashback e rivelazione stupefacenti ma mai fuori luogo e fuori tono.
La scrittura è piacevole e avvolgente tanto quanto la trama.
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 26 settembre 2020
Robby si trova ad un punto di svolta della sua vita: quello in cui prende coscienza della trappola di torpore in cui vive da anni e decide di uscirne. Forse in maniera drastica, ma lei d'altronde è un codice Morse dei sentimenti: bianco o nero. Come un segno del destino, compare sulla sua strada un messaggio in una bottiglia di vetro, trascinata dal mare tra gli scogli di Livorno: contiene una lettera di un militare italiano in Africa nel 1944. Questo semplice oggetto sarà l’inizio di una ricerca, di una missione che sa di rinascite, insieme a Markus e Alle, su un vecchio camper che porta i colori di un tempo in cui tutto era più semplice ma anche più vero. Ad ogni capitolo nel presente, se ne alterna uno nel passato, come due storie a sé che portano però inevitabilmente nello stesso luogo.
Lo sguardo tagliente e affilato, Robby lo riserva soprattutto a sé stessa e pagina dopo pagina si guarda dentro e indietro, riscoprendo l’origine di ogni sua scelta (troppo spesso sbagliata). Quando è iniziato tutto? Quando ogni cosa ha cominciato inesorabilmente a precipitare? E soprattutto perché?
Ho amato il modo in cui il ritorno fisico al passato, alla ricerca della storia di quel messaggio del 1944, corrisponda ad un viaggio interiore a ritroso, in compagnia di quelle persone che il passato lo hanno popolato.
La nostalgia, il rimpianto e le aspirazioni deluse, sono dei temi ricorrenti nel corso della storia, ma in modo mai pesante (e credo che non sia una cosa scontata). Piuttosto sono il pretesto giusto per riflettere e forse l’espediente per calarsi nei panni di ogni personaggio.
I personaggi poi: belli, non saprei definirli altrimenti, dal primo all’ultimo. Per quanto di secondo piano, ognuno era reale e completo, con i suoi lati lasciati sapientemente in ombra. Un po’ come se io potessi arrivare sin dove si spingeva lo sguardo di Robby. Questo al tempo stesso me li ha fatti conoscere in un modo naturale, come parte integrante della storia e con una curiosità pura.
Se avete voglia di un viaggio, in tutti i sensi in cui questa parola si può declinare, vi consiglio di salire sul camper. Farete il tifo per Robby e per la riuscita del viaggio, canticchierete con lei sullo sfondo di una strada che scorre fuori dal finestrino. Vi verrà voglia di fare, di uscire, di non lasciarvi sfuggire quel treno, ma capirete anche che ci sono treni persi, ci sono cadute e ci sono rinascite, e che una mano amica tesa a rialzarti, è l’inizio e la fine migliore per ogni storia.
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CB
4,0 su 5 stelle Un bel viaggio che vale la pena fare
Recensito in Italia il 26 settembre 2020
Robby si trova ad un punto di svolta della sua vita: quello in cui prende coscienza della trappola di torpore in cui vive da anni e decide di uscirne. Forse in maniera drastica, ma lei d'altronde è un codice Morse dei sentimenti: bianco o nero. Come un segno del destino, compare sulla sua strada un messaggio in una bottiglia di vetro, trascinata dal mare tra gli scogli di Livorno: contiene una lettera di un militare italiano in Africa nel 1944. Questo semplice oggetto sarà l’inizio di una ricerca, di una missione che sa di rinascite, insieme a Markus e Alle, su un vecchio camper che porta i colori di un tempo in cui tutto era più semplice ma anche più vero. Ad ogni capitolo nel presente, se ne alterna uno nel passato, come due storie a sé che portano però inevitabilmente nello stesso luogo.
Lo sguardo tagliente e affilato, Robby lo riserva soprattutto a sé stessa e pagina dopo pagina si guarda dentro e indietro, riscoprendo l’origine di ogni sua scelta (troppo spesso sbagliata). Quando è iniziato tutto? Quando ogni cosa ha cominciato inesorabilmente a precipitare? E soprattutto perché?
Ho amato il modo in cui il ritorno fisico al passato, alla ricerca della storia di quel messaggio del 1944, corrisponda ad un viaggio interiore a ritroso, in compagnia di quelle persone che il passato lo hanno popolato.
La nostalgia, il rimpianto e le aspirazioni deluse, sono dei temi ricorrenti nel corso della storia, ma in modo mai pesante (e credo che non sia una cosa scontata). Piuttosto sono il pretesto giusto per riflettere e forse l’espediente per calarsi nei panni di ogni personaggio.
I personaggi poi: belli, non saprei definirli altrimenti, dal primo all’ultimo. Per quanto di secondo piano, ognuno era reale e completo, con i suoi lati lasciati sapientemente in ombra. Un po’ come se io potessi arrivare sin dove si spingeva lo sguardo di Robby. Questo al tempo stesso me li ha fatti conoscere in un modo naturale, come parte integrante della storia e con una curiosità pura.
Se avete voglia di un viaggio, in tutti i sensi in cui questa parola si può declinare, vi consiglio di salire sul camper. Farete il tifo per Robby e per la riuscita del viaggio, canticchierete con lei sullo sfondo di una strada che scorre fuori dal finestrino. Vi verrà voglia di fare, di uscire, di non lasciarvi sfuggire quel treno, ma capirete anche che ci sono treni persi, ci sono cadute e ci sono rinascite, e che una mano amica tesa a rialzarti, è l’inizio e la fine migliore per ogni storia.
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Recensito in Italia il 27 giugno 2019
Forse il libro italiano che mi e' piu' piaciuto degli ultimi 10 anni. Ben scritto, coinvolgente e soprattutto convincente. Un po' un romanzo on the road in cui la vita in un modo o nell'altro si aggiusta, ed i personaggi che al termine dell'avventura sono cresciuti e piu' consapevoli di se stessi.
Adesso inizia l'attesa per la prossima storia...

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