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Werewolf Formato Kindle

3,3 3,3 su 5 stelle 25 voti

Fantasy - romanzo (217 pagine) - Quale mistero è più sovrannaturale dell’amore?


Inghilterra, XIX secolo. Antichi miti e spaventose leggende aleggiano attorno alla casata dei Werewolf. Kate, figlia adottiva di Arthur Werewolf, intraprende un viaggio che la porta all'antica dimora di famiglia, là dove tutto é cominciato. Costretta a scontrarsi con superstizioni, cacciatori di licantropi e un cugino dall'umore lunatico, riuscirà Kate a svelare il mistero che avvolge Wildfell Hall e a salvare Jonathan dal suo isolamento?


Francesca Angelinelli esordisce nel 2007 con i primi due romanzi di una serie fantasy orientale, Chariza. Il soffio del vento, riproposto nella collana Odissea Digital Fantasy, a cui fa seguito La congrega bianca. Successivamente pubblica il fantasy eroico Valaeria (2009), ispirato al mondo della Roma tardo-antica e il paranormal romance Werewolf, qui riproposto.

Il 2010 è l’anno del suo ritorno al fantasy orientale con la raccolta Racconti di viaggio del monaco Kyoshi, vincitrice della seconda edizione del Premio di Narrativa Fantastica – Altri Mondi, e con la pubblicazione del primo volume della Serie delle Cucitrici, Kizu no Kuma. La cicatrice dell'orso, primo volume del progetto Ryukoku Monogatari. Altri racconti brevi sono stati pubblicati in riviste e antologie. Nella collana Odissea Digital Fantasy è prevista anche la raccolta Le avventure di Chariza.

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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B07PFG97CP
  • Editore ‏ : ‎ Delos Digital (12 marzo 2019)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 537 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 198 pagine
  • Numeri di pagina fonte ISBN ‏ : ‎ 8891199419
  • Recensioni dei clienti:
    3,3 3,3 su 5 stelle 25 voti

Recensioni clienti

3,3 su 5 stelle
3,3 su 5
25 valutazioni globali

Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 30 dicembre 2015
Un racconto ispirato al gotico (atmosfere paurose, alone sovrannaturale, eroina in pericolo,). La protagonista ci mette un sacco di tempo a scoprire cose abbastanza evidenti, ma cosí il finale sarebbe stato troppo repentino. Piacevole lettura senza impegno.
Recensito in Italia il 31 luglio 2021
Ok, dunque…
Che il buon John sia un mannaro lo si capisce ancora prima di aprire il libro, ma direi che questo è il lato meno importante di tutta la storia. Se l’autrice avesse voluto tenerlo nascosto il più possibile, sarebbero bastati due semplici accorgimenti e cioè 1) non intitolare il libro Werewolf e 2) non sbattere un mannaro in copertina. Ma questo è il lato che mi interessa meno, perché è la cornice della storia che rende il tutto più interessante.
Intanto l’ambientazione: cioè la capacità di descrivere in poche parole l’ambiente interno ed esterno in cui si svolge la narrazione. Piccoli accorgimenti descrittivi che permettono di focalizzare gli spazi e farti capire il periodo in cui si svolge la storia. L’800 inglese è il periodo migliore per una ambientazione di questo genere di romanzo, forse quella in cui questo tipo di credenze era maggiormente radicata nelle popolazioni, tanto più quelle delle campagne. La casa isolata, misteriosa e decadente è forse un cliché dovuto, ma comunque necessario (piccola divagazione, non so per qualche ragione leggendo il libro mi veniva da pensare alla casa della Famiglia Addams…gli scherzi della mente…)
I personaggi: alla fine, la parte del protagonista mi viene da assegnarla maggiormente a John. Certo, il tutto viene praticamente visto tramite gli occhi di Kate, è lei che fa da filo conduttore dall’inizio alla fine della storia, è lei che spinge il cugino a rinnegare la propria scelta ma…è lui quello che rimane maggiormente impresso. In questo contesto, dove sai già chi sia lui “realmente”, è ben strutturata la cornice caratteriale che fa da incontro-scontro tra i due cugini. Due caratteri forti e decisi ognuno a modo suo, capaci di battagliare senza cedere ma di venirsi incontro col proseguire della storia. E’ forse questo il punto forte del libro, l’interazione tra i due che vive tra momenti di suspence, di contrasti forti, di litigate feroci. Effettivamente un ottimo impianto che trova sostegno da dialoghi briosi e credibili, mai banali o troppo semplicistici, che lasciano sfogare rabbia e preoccupazioni e sentimenti vari.
E interessante la storia della famiglia. In un contesto dove sai cosa è il protagonista, devi dare credibilità alla storia (per evitare di farla cadere nel banale della solita storia licantropistica) mettendoci una buona dose di pathos: il background della famiglia Werewolf , le sue vicissitudini e maledizioni risulta ben costruito, con un inizio e un proseguimento delle spiegazioni che lasciano soddisfatti.
Ultima nota per lo stile: se si leggono 260 pagine dalla mattina al pomeriggio non è solamente perché la trama prende, ma anche perché è scritto in modo fluido e mai appesantito. C’è il giusto mix di attesa che capiti qualcosa e una tensione nei punti focali della storia che ti spinge a leggere il capitolo successivo.
Recensito in Italia il 10 luglio 2015
L'ho acquistato in un altro formato, ma mi è piaciuto talmente da volerlo recenzire anche in questa riedizione.
Si l'argomento licantropi/amore è ormai trito e ritrito, ma a mio parere questa autrice è riuscita a dare un tocco di originalità all'argomento grazie al suo stile di scrittura e alla sua capacità di srotolarci davanti la trama intrigandoti.
Mi è piaciuto molto e spero in altri suoi libri!
Recensito in Italia il 17 gennaio 2013
Niente di nuovo, libro privo di fantasia, trama scontata. Il licantropo che si innamora della bella è roba da tempo passata di moda.
3 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 6 marzo 2018
Il prodotto e' arrivato in tempi velocissimi tutto e ' come da descrizione non ci sono stati nessun tipo di problema
Recensito in Italia il 5 gennaio 2016
Basta, non se ne può più di queste storie trite e ritrite senza un briciolo di fantasia e originalità! Tra l'altro, oltre ad essere di una banalità sconcertante è scritto anche malissimo. Bocciato!
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 28 giugno 2015
Ho letto questo libro in versione cartacea e in primissima edizione. La mia recensione risale al 13 marzo 2010 e non la voglio cambiare, anche se ho aggiunto una stella in più perchè... perchè oggi lo stile Angelinelli, tirato, frenato, forse timido, forse, pudico mi appare come una perla nel marasma di erotismo feroce che ci sommerge con continue, estenuanti nuove uscite a clichè fisso. Paradossalmente, un 'vecchio' lavoro di questa autrice oggi è innovativo! Allora trovo divertente o interessante evidenziare come i tempi cambiano e come i punti di vista possono mutare. E parlo di me.

RECENSIONE PRESENTE ANCHE IN ALTRA PIATTAFORMA 'LIBRARIA'
O l'Angelinelli la smette di vergognarsi oppure alla prossima le schiaffo due stelline! Scherzi a parte, in realtà alla votazione manca quel pezzettino in più che rende il romanzo quasi bello. Diciamo che partiamo da un classicismo assoluto, l'idea si basa su un clichè consolidato che nulla toglie allo sviluppo di una trama intrisa di mistero e tensioni. Questo romanzo nasce per essere un rosa, quindi certi spunti prettamente sentimentali ci stanno tutti. Se ci si aspettava l'Angelinelli con la spada in pugno, l'esercizio non lo richiedeva e valore dell'autrice è essersi attenuta alle istruzioni per l'uso. Doveva partecipare ad un concorso per romanzi rosa e ci ha partecipato con tutte le carte in regola. Personaggi ben definiti, la protagonista ha quella dose di ottusità necessaria se si vuole contrapporla all'eccezionalità del protagonista maschile che le dice come stanno le dose senza che lei ovviamente ci creda subito, altrimenti che romanzo sarebbe? Le atmosfere sono perfette, inutile attaccarsi alle date e non date, abbiam capito che siamo dell'800, la descrittività degli ambienti e degli oggetti ci dà una panoramica della locazione. Ok, tutto a posto. Ma! Ma! E poi ancora ma! Il freno a mano dell'Angelinelli non molla la presa, non ci sta niente da fare, i casi sono due: o si vergogna come una ladra di provare sentimenti profondi e vibranti e di divertirsi a scriverli oppure pensa che il dire e non dire induca il lettore (o la lettrice) ad apprezzare il non detto. Non sono d'accordo, io da questa autrice tutto fuoco vorrei uno slancio assoluto di sentimento, senza veli (non mi si fraintenda, non voglio spiattellamenti fisici, sono notoriamente restia a questo tipo di rosa). Mostri la Angelinelli quel suo animo pieno di idee e di originalità, non mi si attacchi al bacetto facendomelo passare per una cosa meravigliosa, il lettore che la conosce e l'apprezza vuole da lei il tremito della passione, lo vuole descritto, feroce, forte senza tuttavia dire nulla di esplicito. Mi si capisca! Consiglio questo libro perchè parla di lupi mannari, perchè la storia prende, perchè il protagonista ha il suo perchè, perchè lo stile non è male, perchè da modo di 'spogliare' la coriacea Angelinelli e, se si sta attenti, tra le righe contorte del suo pudore, la si può scoprire come una donna magnifica ed emozionata. Leggetelo, datemi ragione e poi mettiamo all'angolo l'autrice e gliene facciamo scrivere un altro... di rosa paranormale!
Recensito in Italia il 12 agosto 2012
Un cambio di genere e di ambientazione per Francesca Angelinelli che costruisce un riuscito romance paranormale, perché, anche se non ci sono molte scene di "passione" tra Kate e John, al centro della storia c'è comunque il loro rapporto e il fatto che lei, dopo aver affrontato dubbi e dicerie ed aver corso non pochi rischi, decida di accettare lui per quello che è (maledizione compresa, che non è difficile da intuire, guardando la copertina del volume).

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