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Più donne che uomini Formato Kindle

2,8 2,8 su 5 stelle 106 voti

Con Più donne che uomini, uno dei suoi romanzi più apprezzati, torna nelle librerie italiane Ivy Compton-Burnett, grande autrice del Novecento inglese che ha raccontato i rapporti fra uomini e donne e le dinamiche familiari con uno stile unico e una sagacia senza pari, conquistando generazioni di lettori, ma soprattutto di lettrici.
In una prospera cittadina inglese a inizio Novecento, un grande istituto femminile è diretto da Josephine Napier, un generale ingioiellato: alta e austera, un viso regale, «vestita e pettinata in modo da esibire i suoi anni, anziché nasconderli». Impeccabile in ogni gesto e in ogni parola, è il punto di riferimento imprescindibile per tutti, le studentesse, il corpo docente e i suoi familiari: il marito Simon, oscurato dalla personalità della moglie, il figliastro Gabriel, il fratello Jonathan, vedovo calato nel ruolo dell’anziano zio e amante segreto ma non troppo di Felix Bacon, giovane sfaccendato. Al gruppo si unisce presto Elizabeth, una vecchia conoscenza di Josephine che viene assunta come governante e porta con sé la figlia Ruth. Le giornate sono scandite da una serie di rituali obbligati e da dialoghi in cui si dice tutto e niente, botta e risposta infiocchettati che in realtà nascondono universi interi. Finché un tragico evento inaspettato fa precipitare ogni cosa, dando vita a una reazione a catena che sconvolgerà le vite di tutti e porterà a galla il lato oscuro di ognuno. Nessuno è chi dice di essere, e dietro alla spessa patina del codice vittoriano si nascondono segreti celati per intere esistenze. Verranno fuori tutti, uno dopo l’altro.
Pagine indimenticabili e soppesate perfettamente, in cui l’umorismo pungente si mescola con la tragedia, e le piccole interazioni quotidiane con i grandi drammi della vita.

«Trascorsi molte notti felici leggendo i romanzi di Ivy Compton-Burnett. Era impossibile non accorgersi che aveva qualcosa di unico».
Rebecca West
«Ivy Compton-Burnett è l’amore della mia vita. Se non riesco a scrivere, bastano un paio d’ore con Ivy e mi rimetto in pista… non c’è nessuna come lei».
Hilary Mantel


«Cercai tutti i suoi romanzi… a un tratto capii che li amavo in modo furioso; che ne avevo gioia e consolazione; vi regnava una chiarezza allucinante, nuda e inesorabile».
Natalia Ginzburg


«Straordinaria scrittrice».
Giorgio Manganelli


«Grande fra i più grandi narratori del nostro secolo… Si tratta di storie che devono molto al teatro classico o shakespeariano per gli intrighi, i drammi segreti, l’imprevisto che irrompe e sconvolge l’ordine costituito, proprio come nelle migliori tragedie, ma che hanno tuttavia la leggerezza e la leggiadria di commedie divertenti e briose dove i personaggi cinguettano in continuazione».
Alberto Arbasino

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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B07NZVGSSY
  • Editore ‏ : ‎ Fazi Editore (21 marzo 2019)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 430 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 264 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    2,8 2,8 su 5 stelle 106 voti

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I. Compton-Burnett
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Recensioni clienti

2,8 su 5 stelle
2,8 su 5
106 valutazioni globali
Sagace e accattivante, ma dallo stile particolare
4 Stelle
Sagace e accattivante, ma dallo stile particolare
“Più donne che uomini” di Ivy Compton-Burnett, edito da Fazi Editore, un romanzo che ho iniziato con grande curiosità, ma che mi ha totalmente sorpresa.La protagonista e centro focale della narrazione è Josephine Napier, direttrice di un istituto femminile, una donna forte e fiera che riesce a farsi carico di tutte le questioni dell’istituto, delle esigenze delle sue insegnanti, del figlio del fratello a cui fa da madre e di tutto ciò che ha bisogno di attenzione. Insomma, una donna con le palle.Il romanzo prende una piega inaspettata quando qualcosa di terribile accade, da quel momento in poi le certezze crolleranno e molti segreti verranno a galla.Lo stile dell’autrice è molto particolare, il romanzo è composto quasi interamente da dialoghi, le descrizioni sono praticamente inesistenti e, sarò sincera, questa scelta stilistica mi ha destabilizzata non poco, mi è sembrato più volte di leggere la sceneggiatura di un’opera teatrale, al contempo scarna, ma ricca; anche i capitoli hanno contribuito ad alimentare questa sensazione, sono proprio loro che tracciano la fine di una scena e l’inizio di una nuova.I dialoghi comunque sono pregni di genialità, una sola lettura non basta per coglierne tutte le sfumature, possono essere sarcastici, taglienti, ricchi di sott’intesi e di detto/non detto, interi dialoghi di convenevoli in cui in realtà si parla del nulla; è incredibile come, seppur l’autrice ci offra solo le loro parole, riusciamo a farci una precisa idea del carattere dei vari personaggi del romanzo.Un’altra nota di merito è l’audacia con cui l’autrice parla di temi davvero rilevanti come l’omosessualità, il divario salariale tra uomini e donne, il diverso valore delle donne e degli uomini.. insomma audace è la parola giusta, questo libro è stato scritto nel 1933, non ieri.Insomma, non è sicuramente un’opera adatta a tutti, ma se vi piace perdervi tra le pagine di romanzi del primo ‘900 o avete voglia di leggere qualcosa di diverso ma comunque valido, non lasciatevi scappare quest’autrice per troppo tempo dimenticata.@solo_un_altra_pagina
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 1 ottobre 2021
Se devo essere sincera sono un po' delusa da questo libro.
La scrittura è discreta ma non approfondisce a sufficienza caratteri e circostanze.Ho acquistato un altro libro di questa scrittrice e spero di non rimanere altrettanto delusa.
Recensito in Italia il 18 maggio 2019
Ho letto commenti molto lusinghieri di questo libro sulla fascetta e sui risvolti, lo ho scoperto ascoltando il programma di Radio 3 Farennheit, dove ne hanno parlato molto bene Devo dire però che, arrivato alla fine, non sono riuscito a cogliere il senso del racconto. Sarà certamente un mio limite ma ci sono scrittrici inglesi che ho apprezzato molto di più.
Una persona l'ha trovato utile
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Recensito in Italia il 5 gennaio 2022
Non conoscevo questa autrice. Il suo stile di scrittura risulta asciutto e interessante. L'opera è particolare, sembra quasi una pièce teatrale: dialoghi veloci e al limite dello stucchevole, pochissime descrizioni, humor nero e molto inglese. Ogni cosa sembra ammantata da una patina di buone maniere in cui tutto rimane alla superficie e niente viene approfondito mai davvero.
Recensito in Italia il 13 gennaio 2020
Ho acquistato questo libro per conoscere un nuovo autore.
Recensito in Italia il 1 aprile 2019
“Più donne che uomini” di Ivy Compton-Burnett, edito da Fazi Editore, un romanzo che ho iniziato con grande curiosità, ma che mi ha totalmente sorpresa.
La protagonista e centro focale della narrazione è Josephine Napier, direttrice di un istituto femminile, una donna forte e fiera che riesce a farsi carico di tutte le questioni dell’istituto, delle esigenze delle sue insegnanti, del figlio del fratello a cui fa da madre e di tutto ciò che ha bisogno di attenzione. Insomma, una donna con le palle.
Il romanzo prende una piega inaspettata quando qualcosa di terribile accade, da quel momento in poi le certezze crolleranno e molti segreti verranno a galla.
Lo stile dell’autrice è molto particolare, il romanzo è composto quasi interamente da dialoghi, le descrizioni sono praticamente inesistenti e, sarò sincera, questa scelta stilistica mi ha destabilizzata non poco, mi è sembrato più volte di leggere la sceneggiatura di un’opera teatrale, al contempo scarna, ma ricca; anche i capitoli hanno contribuito ad alimentare questa sensazione, sono proprio loro che tracciano la fine di una scena e l’inizio di una nuova.
I dialoghi comunque sono pregni di genialità, una sola lettura non basta per coglierne tutte le sfumature, possono essere sarcastici, taglienti, ricchi di sott’intesi e di detto/non detto, interi dialoghi di convenevoli in cui in realtà si parla del nulla; è incredibile come, seppur l’autrice ci offra solo le loro parole, riusciamo a farci una precisa idea del carattere dei vari personaggi del romanzo.
Un’altra nota di merito è l’audacia con cui l’autrice parla di temi davvero rilevanti come l’omosessualità, il divario salariale tra uomini e donne, il diverso valore delle donne e degli uomini.. insomma audace è la parola giusta, questo libro è stato scritto nel 1933, non ieri.
Insomma, non è sicuramente un’opera adatta a tutti, ma se vi piace perdervi tra le pagine di romanzi del primo ‘900 o avete voglia di leggere qualcosa di diverso ma comunque valido, non lasciatevi scappare quest’autrice per troppo tempo dimenticata.

@solo_un_altra_pagina
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4,0 su 5 stelle Sagace e accattivante, ma dallo stile particolare
Recensito in Italia il 1 aprile 2019
“Più donne che uomini” di Ivy Compton-Burnett, edito da Fazi Editore, un romanzo che ho iniziato con grande curiosità, ma che mi ha totalmente sorpresa.
La protagonista e centro focale della narrazione è Josephine Napier, direttrice di un istituto femminile, una donna forte e fiera che riesce a farsi carico di tutte le questioni dell’istituto, delle esigenze delle sue insegnanti, del figlio del fratello a cui fa da madre e di tutto ciò che ha bisogno di attenzione. Insomma, una donna con le palle.
Il romanzo prende una piega inaspettata quando qualcosa di terribile accade, da quel momento in poi le certezze crolleranno e molti segreti verranno a galla.
Lo stile dell’autrice è molto particolare, il romanzo è composto quasi interamente da dialoghi, le descrizioni sono praticamente inesistenti e, sarò sincera, questa scelta stilistica mi ha destabilizzata non poco, mi è sembrato più volte di leggere la sceneggiatura di un’opera teatrale, al contempo scarna, ma ricca; anche i capitoli hanno contribuito ad alimentare questa sensazione, sono proprio loro che tracciano la fine di una scena e l’inizio di una nuova.
I dialoghi comunque sono pregni di genialità, una sola lettura non basta per coglierne tutte le sfumature, possono essere sarcastici, taglienti, ricchi di sott’intesi e di detto/non detto, interi dialoghi di convenevoli in cui in realtà si parla del nulla; è incredibile come, seppur l’autrice ci offra solo le loro parole, riusciamo a farci una precisa idea del carattere dei vari personaggi del romanzo.
Un’altra nota di merito è l’audacia con cui l’autrice parla di temi davvero rilevanti come l’omosessualità, il divario salariale tra uomini e donne, il diverso valore delle donne e degli uomini.. insomma audace è la parola giusta, questo libro è stato scritto nel 1933, non ieri.
Insomma, non è sicuramente un’opera adatta a tutti, ma se vi piace perdervi tra le pagine di romanzi del primo ‘900 o avete voglia di leggere qualcosa di diverso ma comunque valido, non lasciatevi scappare quest’autrice per troppo tempo dimenticata.

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Recensito in Italia il 6 gennaio 2022
Non ho amato lo stile con cui è scritto, la trama mi è piaciuta solo a tratti e il finale…boh.
Non lo consiglierei
Recensito in Italia il 17 giugno 2019
Pessimo, noioso e verboso e tradotto male. I dialoghi che dovrebbero essere arguti e ricchi di sottintesi risultano vuoti e spesso poco comprensibili
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