Prezzo Kindle: 4,99 €

Risparmia 7,01 € (58%)

Il prezzo include l’IVA

Queste promozioni verranno applicate al seguente articolo:

Alcune promozioni sono cumulabili; altre non possono essere unite con ulteriori promozioni. Per maggiori dettagli, vai ai Termini & Condizioni delle specifiche promozioni.

Ti sei abbonato a ! Preordineremo i tuoi articoli entro 24 ore dalla data in cui saranno disponibili. Non appena vengono rilasciati nuovi libri, addebiteremo sul tuo metodo di pagamento predefinito il prezzo più basso disponibile durante il periodo di preordine.
Aggiorna il dispositivo o il metodo di pagamento, annulla i singoli preordini o l'abbonamento da
I tuoi abbonamenti

Acquista per altri

Regala questo eBook o acquista per un gruppo.
Ulteriori informazioni

Acquista e invia eBook ad altri

  1. Seleziona quantità
  2. Seleziona una modalità di invio e completa l'acquisto
  3. I destinatari possono leggere gli eBook su qualsiasi dispositivo

Questi eBook possono essere riscattati esclusivamente da destinatari residenti nel tuo Paese. I link di riscatto e gli eBook non possono essere rivenduti o trasferiti.

Immagine del logo dell'app Kindle

Scarica l'app Kindle gratuita e inizia a leggere immediatamente i libri Kindle sul tuo smartphone, tablet o computer, senza bisogno di un dispositivo Kindle.

Leggi immediatamente sul browser con Kindle per il Web.

Con la fotocamera del cellulare scansiona il codice di seguito e scarica l'app Kindle.

Codice QR per scaricare l'app Kindle

Si è verificato un errore. Riprova a effettuare la richiesta più tardi.

La donna che sapeva amare Formato Kindle

4,1 4,1 su 5 stelle 181 voti

Autrice del bestseller Quell'appuntamento segreto a Parigi
Musa, artista, amante. Alma Schindler è la regina dei salotti di Vienna ed è considerata da tutti la donna più bella della città. Il suo magnetismo non lascia scampo: chi la conosce ne rimane stregato. Tra i suoi ammiratori ci sono famosi poeti, compositori e filosofi: quando Alma ha solo diciassette anni, il grande pittore Gustav Klimt si innamora perdutamente di lei. Lei stessa è un’abile pianista e sogna di vedere eseguiti i suoi pezzi a teatro. Ma quando diventa la musa e la sposa di Gustav Mahler, lui le chiede di rinunciare alle proprie ambizioni e diventare una moglie devota. Una scelta, quella tra l’amore e la musica, che si rivelerà la più difficile e sofferta della sua vita. Caroline Bernard fa rivivere una Vienna scintillante e bohémien, tra il lusso dell’alta società e le polverose mansarde degli artisti. Ci regala il ritratto spregiudicato e conturbante di una donna che ha saputo incarnare un’epoca di grande fermento culturale, a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Bestseller in Germania
Klimt fu il suo primo amore
Mahler la sua vita e il suo destino
L'incredibile storia di una donna che ha ispirato due grandi artisti

«Si fa presto a dimenticare che si tratta di una storia vera, talmente è bello il romanzo: divertente e commovente al tempo stesso.»
«L’autrice riesce a suscitare emozioni nel lettore conducendolo nella vita intima di una donna che ha sacrificato molto il proprio talento per essere una musa ispiratrice dei geni maschili al suo fianco.»


Caroline Bernard

è una studiosa di Letteratura, nata ad Amburgo nel 1961. Prima della laurea ha fatto un viaggio a Parigi e si è innamorata della città. Sono seguiti soggiorni più lunghi come ragazza alla pari, o grazie a borse di studio. Non riuscirebbe a vivere senza trascorrere del tempo a Parigi, in Provenza o in Normandia. La Newton Compton ha pubblicato anche Quell’appuntamento segreto a Parigi.

Leggi di più Leggi meno

Iniziative "18app" e "Carta del Docente"
Questo articolo è acquistabile con il Bonus Cultura e con il Bonus Carta del Docente. Verifica i termini e condizioni delle iniziative.

Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B07G2XYLQL
  • Editore ‏ : ‎ Newton Compton Editori (18 ottobre 2018)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 1116 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 343 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    4,1 4,1 su 5 stelle 181 voti

Informazioni sull'autore

Segui gli autori per ottenere aggiornamenti sulle nuove uscite, oltre a consigli avanzati.
Caroline Bernard
Brief content visible, double tap to read full content.
Full content visible, double tap to read brief content.

Scopri di più sui libri dell'autore, guarda autori simili, leggi i blog dell’autore e altro ancora

Recensioni clienti

4,1 su 5 stelle
4,1 su 5
181 valutazioni globali
MERAVIGLIOSO
5 Stelle
MERAVIGLIOSO
RECENSIONE DI CLAUDIAVOTO 5< ... >Mi sono chiesta spesso come dev’essere vivere all’ombra di un partner famoso, essere sì consapevoli di aver contribuito a farne una persona grande, e conosciuta, ed osannata in tutto il mondo, ed esserne orgogliosi, ma vivere anche questa solitudine e questa lontananza da tutto ciò che fino a pochi anni prima costituiva quotidianità. Nel romanzo si percepisce chiaramente quanto sia costato alla giovane rinunciare al pianoforte, alla composizione e alla sua musica: nel tempo la privazione rende Alma quasi rancorosa nei confronti del marito, eppure mai ha pensato di lasciarlo: la sua grandezza è comunque stata un faro e una catena che l’hanno legata a lui e il pensiero di quello che Gustav avrebbe provato senza di lei, il timore che la vena creativa si esaurisse in sua assenza, la spingono a restare al suo fianco nonostante l’amore passionale dei primi anni sia tramontato. Purtroppo una serie di sventure si abbatte sulla famiglia: la malattia di una delle figlie, la morte dell’altra, una serie di aborti spontanei e infine la scoperta, del tutto casuale, del problema cardiaco di Mahler. Ancora una volta solo la vicinanza e l’incoraggiamento di Alma permettono al compositore di riprendere il suo lavoro e sono strazianti le considerazioni della moglie:“ Era sì contenta che stesse lavorando di nuovo, ma avrebbe voluto che anche lui vedesse il suo dolore, e che la sostenesse, ora che lui si sentiva più forte. Ma così era Gustav. Semplicemente, non vedeva ciò di cui lei aveva bisogno e quanto fosse infelice.”Quel semplicemente mi ha commossa e agitata insieme: sicuro che quella di Gustav non è cattiveria voluta, ma la sua cecità nei confronti dei bisogni della moglie è quasi insostenibile. Un cambiamento nella loro vita famigliare è dovuto alla partenza per New York, dove per anni Mahler ha diretto prima il Met e poi la New York Philarmonic. La città, già dagli inizi del ‘900 frenetica e laboriosa, affascina e intimorisce Alma, che ben presto ne è però completamente conquistata: immagino cosa abbia voluto dire passare dalla imperiale ed elegante Vienna, alla convulsa città americana, in continuo fermento ed aperta a mille nuove possibilità. Lì tutto è alla portata di tutti e i grandi magazzini che offrono ogni mercanzia sono una novità rispetto alle piccole botteghe europee, dove solo gli abbienti hanno accesso. La vitalità e la complicità dei primi anni di matrimonio sono ormai un lontano ricordo e Alma per superare i suoi problemi di solitudine eccede con l’alcool: sarà durante una cura in Italia che conoscerà Walter Gropius, giovane architetto berlinese che risveglierà nella donna la passionalità e l’ardore della sua gioventù. Ancora una volta l’amore che prova per Walter è totalizzante e incontenibile, ma questo suo cambiamento spinge Gustav, che la conosce molto bene, a sospettare e quindi scoprire il tradimento. Il musicista quasi impazzisce di dolore e solo a questo punto Alma gli urla tutto quello che ha dentro, la sua rabbia, il suo dolore e il sentirsi incompresa anche dalla persona a lei più vicina. Mahler, che ha evidentemente amato davvero Alma, accetta di incontrare Freud e di farsi da lui consigliare e lo sforzo che fa per recuperare il rapporto con la moglie è reale e profondo. Anche in questo passaggio ho ammirato la bravura dell’autrice, che ha saputo rendere con le giuste parole la tristezza e lo strazio di Alma, ma anche lo sbigottimento dell’uomo nel rendersi finalmente conto di quanto la moglie avesse sofferto negli anni passati al suo fianco. E’ vero che bisogna assolutamente considerare il periodo storico entro il quale si è svolta la vicenda, ma mi sono più volte chiesta perché Alma non avesse parlato prima con il marito dei sentimenti che provava: l’intelligenza e la sensibilità di Mahler lo hanno portato, appena scoperto il disagio della moglie, a cercare un cambiamento nella loro vita di coppia che lo riavvicinasse ad Alma. Forse non è sbagliato credere e sperare che avrebbe fatto lo stesso sforzo anche prima, se si fosse reso conto di quanto grande era il dolore di lei. L’inverno del 1911 a New York Mahler si ammala gravemente, chiede di tornare a casa sua, nella sua Vienna; mi sono commossa davvero leggendo le parole di profondo amore e dedizione che Gustav rivolge alla moglie, consapevole di essere ormai giunto alla fine. Avevo inizialmente pensato di riportarvele, ma vi lascio leggerle di persona: vanno assaporate, così come tutto il libro, che è una grande storia d’amore, non solo l’amore passionale tra due persone, ma l’amore per la vita in tutte le sue sfaccettature, per ciò che Alma ha goduto e anche per ciò che ha sofferto; davvero è stata la donna che sapeva amare e nel suo amore ci stanno tutti: marito, figlie, amanti, Vienna, New York, e la musica, quella compagna così presente anche quando era assente, da essere per lei fonte di consolazione e disperazione insieme. Arrivata alla fine mi sono chiesta cosa sarebbe stato Mahler senza Alma: quanto lei con il suo silenzio, la sua comprensione, la sua vicinanza e il suo sostegno, ha contribuito a farne la figura che tutti conosciamo? E ancora una volta, cosa sarebbe successo se avesse trovato il coraggio di pensare di più a se stessa e avesse parlato fin da subito al marito di quanto si sentisse sola? La loro vita sarebbe stata diversa? Ovviamente non lo sapremo mai, ma mi piace pensare, forse perché sono una romanticona, che l’amore comunque mai spento tra i due, sarebbe stato di ulteriore sostegno a Gustav e una gioia infinita per Alma. Un plauso all’autrice per aver scritto un romanzo lungo sì, ma mai banale, anzi ricco ed avvincente e molto particolareggiato nelle descrizioni di luoghi, persone e sentimenti. Le mie parole sono state altrettanto lunghe, ma volevo rendere merito a questo romanzo, che per me merita.RECENSIONE COMPLETA SUL BLOG "TRA LE BRACCIA DI UN LIBRO"
Grazie per i commenti
Siamo spiacenti, si è verificato un errore
Siamo spiacenti, non siamo riusciti a caricare la recensione

Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 23 gennaio 2019
Questo libro è meraviglioso scritto benissimo e mai noioso,la storia racconta la vita di una donna eccezionale moglie di un genio della musica,ma è il contesto storico in cui si svolge che mi ha maggiormente entusiasmato,ci porta nella Vienna dei primi del novecento e in un ‘America che si contrappone già allora con la sua modernità a un’europa chiusa in un mondo chiuso e retrogrado.Consigliatissimo
3 persone l'hanno trovato utile
Segnala
Recensito in Italia il 18 dicembre 2018
Personaggio femminile di una modernità incredibile ,forte ma anche fragile. Gli uomini famosi che hanno vissuto storie d'amore con lei sembrano quasi un corollario alla sua vita.
Una persona l'ha trovato utile
Segnala
Recensito in Italia il 30 marzo 2019
Lettura piacevole, coinvolgente, interessante il ruolo della donna nella societa' austriaca dei primi anni del 900
Recensito in Italia il 6 dicembre 2019
Libro da gustare ,mi è piaciuto
Recensito in Italia il 20 ottobre 2018
RECENSIONE DI CLAUDIA
VOTO 5

< ... >
Mi sono chiesta spesso come dev’essere vivere all’ombra di un partner famoso, essere sì consapevoli di aver contribuito a farne una persona grande, e conosciuta, ed osannata in tutto il mondo, ed esserne orgogliosi, ma vivere anche questa solitudine e questa lontananza da tutto ciò che fino a pochi anni prima costituiva quotidianità. Nel romanzo si percepisce chiaramente quanto sia costato alla giovane rinunciare al pianoforte, alla composizione e alla sua musica: nel tempo la privazione rende Alma quasi rancorosa nei confronti del marito, eppure mai ha pensato di lasciarlo: la sua grandezza è comunque stata un faro e una catena che l’hanno legata a lui e il pensiero di quello che Gustav avrebbe provato senza di lei, il timore che la vena creativa si esaurisse in sua assenza, la spingono a restare al suo fianco nonostante l’amore passionale dei primi anni sia tramontato. Purtroppo una serie di sventure si abbatte sulla famiglia: la malattia di una delle figlie, la morte dell’altra, una serie di aborti spontanei e infine la scoperta, del tutto casuale, del problema cardiaco di Mahler. Ancora una volta solo la vicinanza e l’incoraggiamento di Alma permettono al compositore di riprendere il suo lavoro e sono strazianti le considerazioni della moglie:

“ Era sì contenta che stesse lavorando di nuovo, ma avrebbe voluto che anche lui vedesse il suo dolore, e che la sostenesse, ora che lui si sentiva più forte. Ma così era Gustav. Semplicemente, non vedeva ciò di cui lei aveva bisogno e quanto fosse infelice.”

Quel semplicemente mi ha commossa e agitata insieme: sicuro che quella di Gustav non è cattiveria voluta, ma la sua cecità nei confronti dei bisogni della moglie è quasi insostenibile. Un cambiamento nella loro vita famigliare è dovuto alla partenza per New York, dove per anni Mahler ha diretto prima il Met e poi la New York Philarmonic. La città, già dagli inizi del ‘900 frenetica e laboriosa, affascina e intimorisce Alma, che ben presto ne è però completamente conquistata: immagino cosa abbia voluto dire passare dalla imperiale ed elegante Vienna, alla convulsa città americana, in continuo fermento ed aperta a mille nuove possibilità. Lì tutto è alla portata di tutti e i grandi magazzini che offrono ogni mercanzia sono una novità rispetto alle piccole botteghe europee, dove solo gli abbienti hanno accesso. La vitalità e la complicità dei primi anni di matrimonio sono ormai un lontano ricordo e Alma per superare i suoi problemi di solitudine eccede con l’alcool: sarà durante una cura in Italia che conoscerà Walter Gropius, giovane architetto berlinese che risveglierà nella donna la passionalità e l’ardore della sua gioventù. Ancora una volta l’amore che prova per Walter è totalizzante e incontenibile, ma questo suo cambiamento spinge Gustav, che la conosce molto bene, a sospettare e quindi scoprire il tradimento. Il musicista quasi impazzisce di dolore e solo a questo punto Alma gli urla tutto quello che ha dentro, la sua rabbia, il suo dolore e il sentirsi incompresa anche dalla persona a lei più vicina. Mahler, che ha evidentemente amato davvero Alma, accetta di incontrare Freud e di farsi da lui consigliare e lo sforzo che fa per recuperare il rapporto con la moglie è reale e profondo. Anche in questo passaggio ho ammirato la bravura dell’autrice, che ha saputo rendere con le giuste parole la tristezza e lo strazio di Alma, ma anche lo sbigottimento dell’uomo nel rendersi finalmente conto di quanto la moglie avesse sofferto negli anni passati al suo fianco. E’ vero che bisogna assolutamente considerare il periodo storico entro il quale si è svolta la vicenda, ma mi sono più volte chiesta perché Alma non avesse parlato prima con il marito dei sentimenti che provava: l’intelligenza e la sensibilità di Mahler lo hanno portato, appena scoperto il disagio della moglie, a cercare un cambiamento nella loro vita di coppia che lo riavvicinasse ad Alma. Forse non è sbagliato credere e sperare che avrebbe fatto lo stesso sforzo anche prima, se si fosse reso conto di quanto grande era il dolore di lei. L’inverno del 1911 a New York Mahler si ammala gravemente, chiede di tornare a casa sua, nella sua Vienna; mi sono commossa davvero leggendo le parole di profondo amore e dedizione che Gustav rivolge alla moglie, consapevole di essere ormai giunto alla fine. Avevo inizialmente pensato di riportarvele, ma vi lascio leggerle di persona: vanno assaporate, così come tutto il libro, che è una grande storia d’amore, non solo l’amore passionale tra due persone, ma l’amore per la vita in tutte le sue sfaccettature, per ciò che Alma ha goduto e anche per ciò che ha sofferto; davvero è stata la donna che sapeva amare e nel suo amore ci stanno tutti: marito, figlie, amanti, Vienna, New York, e la musica, quella compagna così presente anche quando era assente, da essere per lei fonte di consolazione e disperazione insieme. Arrivata alla fine mi sono chiesta cosa sarebbe stato Mahler senza Alma: quanto lei con il suo silenzio, la sua comprensione, la sua vicinanza e il suo sostegno, ha contribuito a farne la figura che tutti conosciamo? E ancora una volta, cosa sarebbe successo se avesse trovato il coraggio di pensare di più a se stessa e avesse parlato fin da subito al marito di quanto si sentisse sola? La loro vita sarebbe stata diversa? Ovviamente non lo sapremo mai, ma mi piace pensare, forse perché sono una romanticona, che l’amore comunque mai spento tra i due, sarebbe stato di ulteriore sostegno a Gustav e una gioia infinita per Alma. Un plauso all’autrice per aver scritto un romanzo lungo sì, ma mai banale, anzi ricco ed avvincente e molto particolareggiato nelle descrizioni di luoghi, persone e sentimenti. Le mie parole sono state altrettanto lunghe, ma volevo rendere merito a questo romanzo, che per me merita.
RECENSIONE COMPLETA SUL BLOG "TRA LE BRACCIA DI UN LIBRO"
Immagine cliente
5,0 su 5 stelle MERAVIGLIOSO
Recensito in Italia il 20 ottobre 2018
RECENSIONE DI CLAUDIA
VOTO 5

< ... >
Mi sono chiesta spesso come dev’essere vivere all’ombra di un partner famoso, essere sì consapevoli di aver contribuito a farne una persona grande, e conosciuta, ed osannata in tutto il mondo, ed esserne orgogliosi, ma vivere anche questa solitudine e questa lontananza da tutto ciò che fino a pochi anni prima costituiva quotidianità. Nel romanzo si percepisce chiaramente quanto sia costato alla giovane rinunciare al pianoforte, alla composizione e alla sua musica: nel tempo la privazione rende Alma quasi rancorosa nei confronti del marito, eppure mai ha pensato di lasciarlo: la sua grandezza è comunque stata un faro e una catena che l’hanno legata a lui e il pensiero di quello che Gustav avrebbe provato senza di lei, il timore che la vena creativa si esaurisse in sua assenza, la spingono a restare al suo fianco nonostante l’amore passionale dei primi anni sia tramontato. Purtroppo una serie di sventure si abbatte sulla famiglia: la malattia di una delle figlie, la morte dell’altra, una serie di aborti spontanei e infine la scoperta, del tutto casuale, del problema cardiaco di Mahler. Ancora una volta solo la vicinanza e l’incoraggiamento di Alma permettono al compositore di riprendere il suo lavoro e sono strazianti le considerazioni della moglie:

“ Era sì contenta che stesse lavorando di nuovo, ma avrebbe voluto che anche lui vedesse il suo dolore, e che la sostenesse, ora che lui si sentiva più forte. Ma così era Gustav. Semplicemente, non vedeva ciò di cui lei aveva bisogno e quanto fosse infelice.”

Quel semplicemente mi ha commossa e agitata insieme: sicuro che quella di Gustav non è cattiveria voluta, ma la sua cecità nei confronti dei bisogni della moglie è quasi insostenibile. Un cambiamento nella loro vita famigliare è dovuto alla partenza per New York, dove per anni Mahler ha diretto prima il Met e poi la New York Philarmonic. La città, già dagli inizi del ‘900 frenetica e laboriosa, affascina e intimorisce Alma, che ben presto ne è però completamente conquistata: immagino cosa abbia voluto dire passare dalla imperiale ed elegante Vienna, alla convulsa città americana, in continuo fermento ed aperta a mille nuove possibilità. Lì tutto è alla portata di tutti e i grandi magazzini che offrono ogni mercanzia sono una novità rispetto alle piccole botteghe europee, dove solo gli abbienti hanno accesso. La vitalità e la complicità dei primi anni di matrimonio sono ormai un lontano ricordo e Alma per superare i suoi problemi di solitudine eccede con l’alcool: sarà durante una cura in Italia che conoscerà Walter Gropius, giovane architetto berlinese che risveglierà nella donna la passionalità e l’ardore della sua gioventù. Ancora una volta l’amore che prova per Walter è totalizzante e incontenibile, ma questo suo cambiamento spinge Gustav, che la conosce molto bene, a sospettare e quindi scoprire il tradimento. Il musicista quasi impazzisce di dolore e solo a questo punto Alma gli urla tutto quello che ha dentro, la sua rabbia, il suo dolore e il sentirsi incompresa anche dalla persona a lei più vicina. Mahler, che ha evidentemente amato davvero Alma, accetta di incontrare Freud e di farsi da lui consigliare e lo sforzo che fa per recuperare il rapporto con la moglie è reale e profondo. Anche in questo passaggio ho ammirato la bravura dell’autrice, che ha saputo rendere con le giuste parole la tristezza e lo strazio di Alma, ma anche lo sbigottimento dell’uomo nel rendersi finalmente conto di quanto la moglie avesse sofferto negli anni passati al suo fianco. E’ vero che bisogna assolutamente considerare il periodo storico entro il quale si è svolta la vicenda, ma mi sono più volte chiesta perché Alma non avesse parlato prima con il marito dei sentimenti che provava: l’intelligenza e la sensibilità di Mahler lo hanno portato, appena scoperto il disagio della moglie, a cercare un cambiamento nella loro vita di coppia che lo riavvicinasse ad Alma. Forse non è sbagliato credere e sperare che avrebbe fatto lo stesso sforzo anche prima, se si fosse reso conto di quanto grande era il dolore di lei. L’inverno del 1911 a New York Mahler si ammala gravemente, chiede di tornare a casa sua, nella sua Vienna; mi sono commossa davvero leggendo le parole di profondo amore e dedizione che Gustav rivolge alla moglie, consapevole di essere ormai giunto alla fine. Avevo inizialmente pensato di riportarvele, ma vi lascio leggerle di persona: vanno assaporate, così come tutto il libro, che è una grande storia d’amore, non solo l’amore passionale tra due persone, ma l’amore per la vita in tutte le sue sfaccettature, per ciò che Alma ha goduto e anche per ciò che ha sofferto; davvero è stata la donna che sapeva amare e nel suo amore ci stanno tutti: marito, figlie, amanti, Vienna, New York, e la musica, quella compagna così presente anche quando era assente, da essere per lei fonte di consolazione e disperazione insieme. Arrivata alla fine mi sono chiesta cosa sarebbe stato Mahler senza Alma: quanto lei con il suo silenzio, la sua comprensione, la sua vicinanza e il suo sostegno, ha contribuito a farne la figura che tutti conosciamo? E ancora una volta, cosa sarebbe successo se avesse trovato il coraggio di pensare di più a se stessa e avesse parlato fin da subito al marito di quanto si sentisse sola? La loro vita sarebbe stata diversa? Ovviamente non lo sapremo mai, ma mi piace pensare, forse perché sono una romanticona, che l’amore comunque mai spento tra i due, sarebbe stato di ulteriore sostegno a Gustav e una gioia infinita per Alma. Un plauso all’autrice per aver scritto un romanzo lungo sì, ma mai banale, anzi ricco ed avvincente e molto particolareggiato nelle descrizioni di luoghi, persone e sentimenti. Le mie parole sono state altrettanto lunghe, ma volevo rendere merito a questo romanzo, che per me merita.
RECENSIONE COMPLETA SUL BLOG "TRA LE BRACCIA DI UN LIBRO"
Immagini presenti nella recensione
Immagine cliente
Immagine cliente
4 persone l'hanno trovato utile
Segnala

Segnala un problema


Questo articolo ha contenuti inappropriati?
Credi che questo articolo violi un copyright?
In questo articolo sono presenti problemi di qualità o di formattazione?