E’ la strana storia di quest’omuncolo magro e pallido, che si nutre per lo più di bacche, che viene assunto come “ricopiatore” nello studio di un avvocato della Wall Street di metà 800, ma uno di quelli poco rampanti e molto cauti che vive nella tranquillità del mondo delle ipoteche.
Scrivano di grandissimo ordine e precisione, all’inizio, al quale è bene non dare compiti che esulino dal ricopiare in bella scrittura atti noiosissimi, uomo solitario e schivo, un giorno decide che non vuole ricopiare più ma che non vuole nemmeno andarsene dallo studio.
Ne nasce una sorta di strana schermaglia silenziosa con il titolare, che non riuscendo a mandarlo via, finisce per andarsene lui.
Sembra una sciocchezzuola di racconto, ma inspiegabilmente riesce a far esplodere in chi lo legge sentimenti di tenerezza ed emozioni insospettabili.
La solitudine che avvolge lo scrivano, unito al suo bisogno di appartenere a qualcosa pur senza farne parte, è una sorta di dolore cosmico che finisce per entrarti dentro e non ti abbandona per giorni.
La rabbia dell’avvocato, uomo pratico e deciso, che deve liberarsi del parassita ma da cui alla fine non riesce a staccarsi, mi è sembrata quella parte di noi che tutti dobbiamo avere, che ci porta all’empatia con ciò che non comprendiamo, che ci fa scoprire di essere diversi da ciò che siamo.
Credo che nella storia siano nascoste miriadi di simbologie nascoste, ma ho accuratamente evitato di leggere la lunghissima prefazione e mi sono tenuta i piccoli brividi che il racconto mi ha lasciato addosso. Voto 9
Scarica l'app Kindle gratuita e inizia a leggere immediatamente i libri Kindle sul tuo smartphone, tablet o computer, senza bisogno di un dispositivo Kindle.
Leggi immediatamente sul browser con Kindle per il Web.
Con la fotocamera del cellulare scansiona il codice di seguito e scarica l'app Kindle.
I clienti che hanno visto questo articolo hanno visto anche
Pagina 1 di 1 RicominciaPagina 1 di 1
