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Estratto Estratto
La scrittrice del mistero (Un'indagine per Vani Vol. 4) Formato Kindle
La Lettura - Corriere della Sera - Roberto Iasoni
«Chi sceglie il giallo ha grande immaginazione. Come Vani che presta le sue parole ad autori che non le hanno scritte mettendosi nei loro panni, abilità di cui è maestra.»
Io Donna - Maria Grazia Ligato e Monica Virgili
«Non puoi non diventare addicted delle avventure di Vani Sarca.»
Cosmopolitan.it - Adelaide Barigozzi
«Uno dei personaggi più amati dai lettori.»
La Stampa
«Vani Sarca è una protagonista fuori dagli schemi.»
TuStyle - Carlotta Vissani
Niente può fermarla
Perché scrivere è la sua missione
E solo i libri possono indicarle la strada
Per Vani Sarca fare la ghostwriter è il lavoro ideale. Non solo perché le permette di restarsene chiusa in casa a scrivere, in compagnia dei suoi libri e lontano dal resto dell’umanità, per la quale non prova grande simpatia. Ma soprattutto perché così può sfruttare al meglio il suo dono di capire al volo le persone, di anticipare i loro pensieri, di ricreare il loro stile di scrittura. Una capacità intuitiva innata che fa molto comodo all’editore per cui Vani lavora. Lui sa che solo la sua ghostwriter d’eccezione è in grado di mettersi nei panni di uno dei più famosi autori di thriller del mondo: perché Vani adora i padri del genere giallo, da Agatha Christie a Ian Fleming passando per Dashiell Hammett, e nessuno meglio di lei sa scrivere di misteri. Persino un commissario di polizia si è accorto delle sue doti e ha chiesto la sua collaborazione. E non uno qualsiasi, bensì Romeo Berganza, la copia vivente di Philip Marlowe: fascino da vendere, impermeabile beige e sigaretta sempre in bocca. Sono mesi ormai che Vani e Berganza investigano a braccetto. Ma tra un’indagine e l’altra qualcosa di più profondo sembra unirli: altrimenti Vani non saprebbe come spiegare i crampi allo stomaco che sente ogni volta che sono insieme. Eppure la vita di una ghostwriter non ha nulla a che fare con un romanzo rosa, l’happy ending va conquistato, agognato, sospirato. E il nuovo caso su cui Vani si trova a lavorare è molto più personale di altri: qualcuno minaccia di morte Riccardo, il suo ex fidanzato. Superare l’astio che prova per lui e decidere di aiutarlo è difficile, ma Vani sta per scoprire che la mente umana ha abissi oscuri e che il caso può tessere trame più intricate del più fantasioso degli scrittori.
Grazie a una protagonista unica nel suo genere, Alice Basso si è fatta amare da lettori e librai. Le sue storie a tinte gialle, costellate di citazioni letterarie, creano dipendenza. Dopo il successo di L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Scrivere è un mestiere pericoloso e Non ditelo allo scrittore, un nuovo imperdibile romanzo in cui dare vita a un libro, risolvere un caso e accettare di essere innamorati sono tre passi complicati ma insolitamente legati tra di loro.
- LinguaItaliano
- EditoreGarzanti
- Data di pubblicazione26 aprile 2018
- Dimensioni file788 KB
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Niente può fermarla
Perché scrivere è la sua missione
E solo i libri possono indicarle la strada
«Un’atmosfera che profuma di libri e una protagonista che con leggerezza esercita il suo dono che le permette di cogliere l’essenza delle persone.»
La Lettura - Corriere della Sera
«Chi sceglie il giallo ha grande immaginazione. Come Vani che presta le sue parole ad autori che non le hanno scritte mettendosi nei loro panni, abilità di cui è maestra.»
Io Donna
«Uno dei personaggi più amati dai lettori.»
La Stampa
«Non puoi non diventare addicted delle avventure di Vani Sarca.»
Cosmopolitan
Le sue storie a tinte gialle, costellate di citazioni letterarie, creano dipendenza.
Dopo il successo di L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome, Scrivere è un mestiere pericoloso e Non ditelo allo scrittore, un imperdibile romanzo in cui dare vita a un libro, risolvere un caso e accettare di essere innamorati sono tre passi complicati ma insolitamente legati tra di loro.
Il grido della rosa | Il morso della vipera | Un caso speciale per la ghostwriter | L'imprevedibile caso della scrittrice senza nome | Non ditelo allo scrittore | |
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Recensioni dei clienti |
4,2 su 5 stelle
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Prezzo | 16,05 €€16,05 | 16,90 €€16,90 | 9,99 €€9,99 | — | 17,90 €€17,90 |
Gli altri titoli dell'autrice | «Alice Basso è un’autrice capace di confezionare storie aggraziate, brillanti e leggere.» Alessia Gazzola, TTL – La Stampa | «In una cornice storica fedele e coerente, Alice Basso confeziona una storia aggraziata, brillante e leggera, una deliziosa compagnia per l'estate.» Alessia Gazzola, Tuttolibri - La Stampa | «Una protagonista, un po’ asociale, che ha il dono di capire al volo le persone e di anticiparne le azioni.» Stefania Parmeggiani, Robinson la Repubblica | «A volte può accadere che un romanzo d'esordio si riveli sorprendente, come nel caso di 'L'imprevedibile caso della scrittrice senza nome'.» Silvana Mazzocchi, la Repubblica | «Una protagonista bizzarra che ha il dono di saper cogliere l’essenza di ogni persona.» Chiara Moscardelli, TTL - La Stampa |
Descrizione prodotto
Dalla seconda/terza di copertina
Dalla quarta di copertina
Dettagli prodotto
- ASIN : B077N6KYFQ
- Editore : Garzanti (26 aprile 2018)
- Lingua : Italiano
- Dimensioni file : 788 KB
- Da testo a voce : Abilitato
- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
- Word Wise : Non abilitato
- Memo : Su Kindle Scribe
- Lunghezza stampa : 302 pagine
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 13,883 in Kindle Store (Visualizza i Top 100 nella categoria Kindle Store)
- n. 200 in Gialli con investigatori amatoriali
- n. 8,191 in Letteratura e narrativa (Kindle Store)
- n. 10,485 in Narrativa di genere (Libri)
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Ho iniziato l’ultimo libro della Basso con un vago senso di timore reverenziale e la convinzione che niente potesse farmi cambiare idea... e in effetti così è stato. La scrittura spedita della Basso, unita ad un intreccio ben congeniato che mi ha lasciato con il fiato sospeso fino alla fine quando ho girato l’ultima pagina e ho iniziato ad urlare con la voglia di averne ancora. D’altronde ad un volume alla fine della serie la tensione alle stelle, soprattutto per gli sviluppi che si succedono in questa storia. Vani Sarca è una ghostwriter ma è prima di tutto una donna, un po’ misogina e sicuramente abituata a coltivare strenuamente la sua solitudine e la sua indipendenza. Isolata nella sua torre di carta, Vani si mette in gioco, ma soprattutto deve fare i conti con una felicità imprevista, quasi sconosciuta, e mai inseguita. Non è facile certo mettere in comune due persone da sempre dotate di un certo senso pratico, di una voglia sconfinata di giustizia, e con un umorismo e un intuito formidabile. Come si fanno a nascondere i pensieri quando sono cristallini per chi ci osserva davvero? Eppure Vani non rifugge ad un sentimento che si propaga con la forza dei crampi ed è disposta a preservarlo con le unghie e con i denti anche quando sulla scena si affacciano vecchi pretendenti e nuovi incarichi. Il giallo e il mistero sembrano il pane quotidiano sia del commissario Berganza e la Sarca, che in una rincorsa tra un’intimità crescente e l’obiettività di mantenere una certa autorevolezza, cercano di non lasciarsi ingannare dalla loro voglia di felicità. Berganza, dall’impermeabile beige, i modi sicuri, la sigaretta tra le labbra, che fa tanto anni venti, resta l’inquadratura memorabile ogni volta che entra in scena, che sa conservare la sua invisibilità nei momenti di tensione, salvo poi intervenire per smorzarla e caricare il mondo della sua forza. Ma d’altronde le sue battute sono sempre quelle che danno la svolta, che imbastiscono i momenti più incredibili. Se Vani è la motrice, Berganza è l’olio che facilita il movimento, con un rodaggio che ha solo bisogno di realizzarsi. Ma non sono soli in questo capitolo, perché al contempo scopriamo la storia di Lara, la sorellina minore di Vani, che non solo si metterà a nudo, ma avrà bisogno di tutto il sostegno di Vani che quanto a organizzazione, è una stratega nata. Ogni avvenimento è necessario per disegnare un quadro completo, una riflessione che supera la pagina e arriva al lettore. Quanto siamo capaci di dare una seconda possibilità? C’è redenzione, quando ci si accorge degli errori commessi? Riusciamo a superare i nostri beceri egoismi? La famiglia, che da un certo punto di vista è capace di ferirci in maniera fortissima, dall’altro lato è fondamentale per disegnare il nostro porto sicuro. Quanto siamo disposti a rischiare per tentare di costruire rapporti che hanno un senso? Meglio una gioia oggi e un pianto domani, o un rimpianto che potrebbe bruciare per tutta la vita? La Basso, tra le righe lancia domande, a cui Vani, cerca, inconsapevolmente di dare una risposta.
Una storia intrecciata dal genio della Basso, che riesce a provocare crampi, far sospirare e tenere in tensione ad ogni pagina letta, senza dimenticare i momenti comici in cui cadere con gioia. Perché in fondo non c’è pace per Vani Sarca.
Buona lettura guys!
La vita personale della protagonista, dopo tre libri, si sta finalmente assestando: la neonata relazione con l'Ispettore Berganza procede a gonfie vele, ormai ha solidi appigli nella sua versione più giovane, Morgana, e in quella più anzana, Irma, che per lei sono quasi la madre e la sorella che non ha mai realmente avuto.
Però le sfere lavorative si intersecano anche più del solito: il caso su cui Berganza la coinvolge riguarda il suo ex, Riccardo, ora vittime di uno stalker che lo minaccia di morte.
Proprio mentre Enrico, in una bruttissima situazione lavorativa, la assegna a fare la ghost writer di uno dei più celebri e finti successi editoriali globali del millennio, uno scrittore di thriller americani stereotipati e illeggibili, che però ogni volta diventano best sellers. Che conosce fin dall'infanzia Enrico, e che potrebbe salvargli la carriera firmando un contratto con la sua casa editrice.
Se Vani riuscirà a non inimicarselo e a scrivere un bel libro.
Un bel libro, con un finale in crescendo che prima ci mostra l'evoluzione della vita della nostra protagonista cui abbiamo assistito dal primo libro a questo, e poi prima ci redime il terzo personaggio irritante della serie (dopo averne redenti già altri due nell'arco di queste 320 pagine), quindi piazza lì con finta noncuranza un cliffhanger da paura.
La nota positiva è che i libri si mantengono sullo stesso livello elevato, sempre capaci anche di far ridere come idioti.
La nota negativa è che ci sarà da aspettare probabilmente un anno per il nuovo volume...
Ho "googlato" e ho scoperto che oltre alla nostra scrittrice esiste una omonima fotomodella con pagina feisbùk, "una figa da paura" alla quale forse si è ispirata per qualcuno dei suoi personaggi.
Non dico quale.
La nostra è una attenta osservatrice; coglie dalle persone aspetti, tic e peculiarità, capaci di rendere plausibili e realistici i caratteri dei suoi personaggi.
Mi piace la Basso scrittrice.
Ho letto su Kindle tutta la sua produzione e aspetto con pazienza il prossimo, tanto la Garzanti l'ha messa al lavoro e per un po' siamo a posto.
Mi piacciono molto anche i gialli, quelli classici dove la vita privata dell'investigatore non prevale sulla trama, ma apprezzo anche quelli in cui i personaggi di contorno pesano come l'indagine, purché ben confezionati.
Nei libri di Basso il mix giallo-rosa, ormai imperante nei gialli italiani seriali, pieni di indagini, love story e sesso più o meno esibito, poliziotti disponibili e progressivo coinvolgimento del lettore nella famiglia (d'origine o d'elezione) dei protagonisti non è predominante ma piacevole e ironico; potrei paragonarlo a un risotto da urlo.
Di quelli in cui i chicchi sono cotti a puntino, te li godi uno per uno ma non sono separati dal resto del condimento, così a ogni forchettata che passa dal palato allo stomaco e al cervello ti arriva un'ondata di goduria da chiudere gli occhi e fare "mmmh" (sì lo so che alla Basso l'argomento cucina non piace, ma per me questo è un complimento da buongustaia).
E poi scrive bene.
Non ci sono parole o frasi inutili. Non ci sono sobbalzi di consecutio temporum. La forma è grammaticalmente corretta. Evidentemente controlla anche le edizioni digitali, spesso ammorbate da banali errori di trascrizione e di punteggiatura, pioggia di virgole inopportune o senza il rispetto dello spazio.
Semina via via briciole come Pollicino; se sei attento a un certo punti intuisci chi è il colpevole, già oltre la metà del percorso, però non è una scoperta che ti precluda il divertimento di arrivare con qualche punto interrogativo all'ultima pagina.
Perché una cosa è intuire chi è stato, altro è dimostrarlo e incastrare il colpevole in modo non banale (così sono riuscita a non spoilerare il finale di questo libro).
E leggendo mi ha pure fatto sghignazzare in certi punti.
Insomma, compratelo, li vale tutti quei pochi maledetti eurini.
E se avete qualche amico che preferisce il cartaceo, regalatelo. Anche se l'immagine di copertina è orripilante (scommetto che a Sarca non piaceva, ma non ha potuto opporsi)
;)
Ah... non sono una sua parente!