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La congiura di San Domenico Formato Kindle
- LinguaItaliano
- EditoreTodaro Editore
- Data di pubblicazione16 maggio 2016
- Dimensioni file526 KB
Dettagli prodotto
- ASIN : B01FRA2S7A
- Editore : Todaro Editore (16 maggio 2016)
- Lingua : Italiano
- Dimensioni file : 526 KB
- Da testo a voce : Abilitato
- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
- Word Wise : Non abilitato
- Memo : Su Kindle Scribe
- Lunghezza stampa : 252 pagine
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 242,954 in Kindle Store (Visualizza i Top 100 nella categoria Kindle Store)
- n. 3,304 in Gialli storici
- n. 71,972 in Letteratura e narrativa (Kindle Store)
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Per gli amanti di intrighi e tradimenti e riferimenti storici, il romanzo è uno scrigno ricolmo di tesori. Perfetta la ricostruzione e impeccabile l’ambientazione. E ancora una volta l’autrice fa interagire soggetti realmente esistiti come il Papa, Michelangelo Buonarroti, Nicolò Machiavelli, Lucrezia Borgia e tantissimi altri, con personaggi inventati di sana pianta. Un mix ben riuscito, dove il plot narrativo fa da sfondo alla ricostruzione di complotti dalle molteplici chiavi di lettura.
A dare il là alle indagini della guardia svizzera coordinata da Julius Von Hertenstein, ottimamente istruito e abile poliglotta, è l’assassinio di fra’ Consalvo, vice inquisitore domenicano, rinvenuto all’albeggiare presso la basilica bolognese con un pugnale nella schiena. Un pugnale a forma di crocefisso. Gli inquisitori da tempo stavano torturando un'avvenente fanciulla accusata di stregoneria in seguito alla scomparsa di alcuni bambini. Ma anche la strega è scomparsa mentre i cadaveri si moltiplicano. Una trama avvincente per un giallo storico di qualità.
Julius Von Hertenstein, luogotenente della Guardia svizzera, è per l'appunto l'investigatore le cui avventure sono narrate da Patrizia Debicke Van der Noot. Lo avevamo visto all'opera a Roma nel precedente romanzo "La sentinella del papa"; in "La congiura di San Domenico" (Todaro Editore, 2016) lo ritroviamo a Bologna, nel novembre di quello stesso anno 1506 (non a caso, quello in cui la Guardia veniva istituita), al seguito di Giulio II dopo che lo stesso ha conquistato la città felsinea, sottratta alla signoria dei Bentivoglio.
Come nel romanzo precedente, Patrizia Debicke ci propone una detective story dal ritmo serrato, perfino con venature thriller, e di ambientazione rinascimentale; ambientazione che non è assolutamente limitata al minimo necessario per il supporto della trama investigativa, ma è invece il risultato di una ricerca storica accuratissima, che coinvolge nella vicenda fatti realmente accaduti e personaggi effettivamente vissuti all'epoca, non da ultimi artisti come Michelangelo e Ariosto. Un'accuratezza che, per altro aspetto, contraddistingue anche il nostro Hertenstein, a cui l'attenzione ai dettagli e a tutti i loro possibili significati, e la pervicacia nel non tralasciare alcuna direzione nelle investigazioni, consentono di sfuggire alle trappole delle apparenze create dagli autori dei delitti su cui si trova ad indagare, e di cercare e scoprire le vere spiegazioni dei fatti.
L'esplicito riferimento ad una congiura, già contenuto nel titolo del romanzo, ci permette di evidenziare, senza pregiudicare la sorpresa per il lettore (pericolo sempre latente nel commento ad un giallo), che anche in questo caso, come in quello affrontato nella storia della "sentinella del papa", l'avversario di Hertenstein è un soggetto collettivo, un gruppo legato da un progetto delittuoso; la cui esistenza si cela inizialmente dietro un omicidio, quello con il racconto si apre all'interno della basilica di San Domenico in Bologna, che sembra avere altra matrice, secondo un'apparenza che l'investigatore riconosce immediatamente come tale. Quell'omicidio si inserisce in realtà in un contesto ben diverso e più ampio; che l'autrice lascia sapientemente intravedere, senza tuttavia svelarlo nella sua interezza, alternando alla narrazione sulle indagini di Hertenstein l'apertura di brevi "finestre" su avvenimenti paralleli alle stesse, sprazzi di verità che lasciano intuire la presenza di quel contesto incombente. E la chiave thrilling del romanzo è proprio la continua corsa contro il tempo fra il progredire dell'indagine e lo sviluppo del progetto criminoso, che diviene sempre più incalzante fino all'epilogo conclusivo; mettendo in gioco non solo le capacità investigative, ma anche quelle, per così dire, "militari" di Hertenstein e dei suoi collaboratori.
Un poliziesco nel senso più moderno del termine, dunque; e tuttavia calato con assoluta coerenza nella sua cornice storica, perfettamente ricostruita, che fornisce al lettore anche un quadro esauriente su una pagina significativa del nostro passato. Una lettura che la ricchezza di dati e particolari informativi consiglia di condurre tutta d'un fiato, e che si rivela allo stesso tempo appassionante ed istruttiva sia per il lettore attratto dal giallo che per quello interessato alla ricerca storica.
L’unico personaggio ben tratteggiato, e per giunta simpatico, è Giulio II, senza dubbio di più perfino rispetto al protagonista.
Molti i refusi. Punteggiatura scandalosa per sciatteria.