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La congiura di San Domenico Formato Kindle

4,2 4,2 su 5 stelle 11 voti

La seconda avventura del leutnant Julius von Hertenstein, la Sentinella del Papa (già protagonista dell’omonimo romanzo uscito un paio di anni fa), si svolge a Bologna nell’inverno del 1506. Quando viene trovato nella Basilica di San Domenico il cadavere di fra’ Consalvo, la Sentinella del Papa viene assegnato alle indagini. Dapprima si pensa a un delitto legato agli adoratori di Satana, ma poi…Tra i protagonisti uno zelante inquisitore, un’affascinante strega, un ambiguo vicario e un gruppo di ragazzini di strada. E l’aiuto insperato del grande Michelangelo Buonarroti, in città per realizzare una trionfale statua di bronzo, commissionatagli da papa Giulio II.
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Dettagli prodotto

  • ASIN ‏ : ‎ B01FRA2S7A
  • Editore ‏ : ‎ Todaro Editore (16 maggio 2016)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Dimensioni file ‏ : ‎ 526 KB
  • Da testo a voce ‏ : ‎ Abilitato
  • Screen Reader ‏ : ‎ Supportato
  • Miglioramenti tipografici ‏ : ‎ Abilitato
  • Word Wise ‏ : ‎ Non abilitato
  • Memo ‏ : ‎ Su Kindle Scribe
  • Lunghezza stampa ‏ : ‎ 252 pagine
  • Recensioni dei clienti:
    4,2 4,2 su 5 stelle 11 voti

Recensioni clienti

4,2 su 5 stelle
4,2 su 5
11 valutazioni globali

Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 9 febbraio 2018
Entusiasmante come questa autrice sia riuscita a trasportarmi esattamente al tempo in cui è ambientato il suo romanzo. Brava! Anche il vocabolario, la descrizione degli oggetti e della vita del tempo sono perfetti. La storia è avvincente e con La sentinella de Papà forma un binomio che consiglio vivamente, augurandomi arrivi presto un altro romanzo a concludere questa bella trilogia.
Recensito in Italia il 1 settembre 2019
Non delude Julius Von Hertenstein, biondo ufficiale svizzero dagli occhi di ghiaccio e Sentinella di Sua Santità Giulio II. E come avvenuto nella sua prima avventura, anche in questo nuovo intrigo di nobili famiglie affamate di potere, cardinali infedeli e frati in odore di eresia che attentano alla vita del Papa guerriero (celebre per avere fatto affrescare da Michelangelo la volta della Cappella Sistina), la penna dell’autrice districa sapientemente la trama, portando il lettore in pieno Rinascimento. Siamo a Bologna dove il Papa si trova in visita, ed Hertenstein è chiamato a risolvere un’intricata serie di omicidi, tra cui quella di un inquisitore,. Delitti che ruotano attorno alla figura di una ammaliante strega, che conquisterà la Sentinella del Papa.
Per gli amanti di intrighi e tradimenti e riferimenti storici, il romanzo è uno scrigno ricolmo di tesori. Perfetta la ricostruzione e impeccabile l’ambientazione. E ancora una volta l’autrice fa interagire soggetti realmente esistiti come il Papa, Michelangelo Buonarroti, Nicolò Machiavelli, Lucrezia Borgia e tantissimi altri, con personaggi inventati di sana pianta. Un mix ben riuscito, dove il plot narrativo fa da sfondo alla ricostruzione di complotti dalle molteplici chiavi di lettura.
A dare il là alle indagini della guardia svizzera coordinata da Julius Von Hertenstein, ottimamente istruito e abile poliglotta, è l’assassinio di fra’ Consalvo, vice inquisitore domenicano, rinvenuto all’albeggiare presso la basilica bolognese con un pugnale nella schiena. Un pugnale a forma di crocefisso. Gli inquisitori da tempo stavano torturando un'avvenente fanciulla accusata di stregoneria in seguito alla scomparsa di alcuni bambini. Ma anche la strega è scomparsa mentre i cadaveri si moltiplicano. Una trama avvincente per un giallo storico di qualità.
Recensito in Italia il 7 ottobre 2017
Immaginiamo che un viaggio nel tempo, che solo la letteratura e le arti visive sono in grado di farci fare, ci porti nel sedicesimo secolo, nel territorio dello Stato della Chiesa. Dove cercheremmo l'investigatore protagonista di un romanzo poliziesco? Fra le possibilità, vi è sicuramente quella di pensarlo come un appartenente alla Guardia svizzera pontificia, costituita proprio all'inizio di quel secolo dal papa Giulio II.
Julius Von Hertenstein, luogotenente della Guardia svizzera, è per l'appunto l'investigatore le cui avventure sono narrate da Patrizia Debicke Van der Noot. Lo avevamo visto all'opera a Roma nel precedente romanzo "La sentinella del papa"; in "La congiura di San Domenico" (Todaro Editore, 2016) lo ritroviamo a Bologna, nel novembre di quello stesso anno 1506 (non a caso, quello in cui la Guardia veniva istituita), al seguito di Giulio II dopo che lo stesso ha conquistato la città felsinea, sottratta alla signoria dei Bentivoglio.
Come nel romanzo precedente, Patrizia Debicke ci propone una detective story dal ritmo serrato, perfino con venature thriller, e di ambientazione rinascimentale; ambientazione che non è assolutamente limitata al minimo necessario per il supporto della trama investigativa, ma è invece il risultato di una ricerca storica accuratissima, che coinvolge nella vicenda fatti realmente accaduti e personaggi effettivamente vissuti all'epoca, non da ultimi artisti come Michelangelo e Ariosto. Un'accuratezza che, per altro aspetto, contraddistingue anche il nostro Hertenstein, a cui l'attenzione ai dettagli e a  tutti i loro possibili significati, e la pervicacia nel non tralasciare alcuna direzione nelle investigazioni, consentono di sfuggire alle trappole delle apparenze create dagli autori dei delitti su cui si trova ad indagare, e di cercare e scoprire le vere spiegazioni dei fatti.
L'esplicito riferimento ad una congiura,  già contenuto nel titolo del romanzo, ci permette di evidenziare, senza pregiudicare la sorpresa per il lettore  (pericolo sempre latente nel commento ad un giallo), che anche in questo caso, come in quello affrontato nella storia della "sentinella del papa", l'avversario  di Hertenstein è un soggetto collettivo, un gruppo legato da un progetto delittuoso; la cui esistenza si cela inizialmente dietro un omicidio, quello con il racconto si apre all'interno della basilica di San Domenico in Bologna, che sembra avere altra matrice, secondo un'apparenza che l'investigatore riconosce immediatamente come tale. Quell'omicidio si inserisce in realtà in un contesto ben diverso e più ampio; che l'autrice lascia sapientemente intravedere, senza tuttavia svelarlo nella sua interezza, alternando alla narrazione sulle indagini di Hertenstein l'apertura di brevi "finestre" su avvenimenti paralleli alle stesse, sprazzi di verità che lasciano intuire la presenza di quel contesto incombente. E la chiave thrilling del romanzo è proprio la continua corsa contro il tempo fra il progredire dell'indagine e lo sviluppo del progetto criminoso, che diviene sempre più incalzante fino all'epilogo conclusivo; mettendo in gioco non solo le capacità investigative, ma anche quelle, per così dire, "militari" di Hertenstein e dei suoi collaboratori.
Un poliziesco nel senso più moderno del termine, dunque; e tuttavia calato con assoluta coerenza nella sua cornice storica, perfettamente ricostruita, che fornisce al lettore anche un quadro esauriente su una pagina significativa del nostro passato. Una lettura che la ricchezza di dati e particolari informativi consiglia di condurre tutta d'un fiato, e che si rivela allo stesso tempo appassionante ed istruttiva sia per il lettore attratto dal giallo che per quello interessato alla ricerca storica.
Recensito in Italia il 19 settembre 2016
Avvincente ed incalzante , notevole la destrezza con cui l'autrice si cimenta con gli intrighi cinquecenteschi, intrecciando una coinvolgente trama poliziesca con una realtà storica molto ben documentata. Ci aveva già stuzzicato con il primo romanzo della Sentinella del Papa, direi un preludio a questa nuova sfida bolognese ancora più intrigante e densa di personaggi straordinari intorno alla magistralmente delineata figura "pestifera" di Giulio II. Da non perdere per gli amanti del giallo storico. Bellissima la figura dell'Erbolaria e divertente l'idea di Michelangelo come "spalla" dell'investigatore.
Recensito in Italia il 18 agosto 2016
Prima d’ora non avevo mai letto niente di questa autrice, ma mi piace il genere giallo storico e perciò ho approfittato di una promozione per prendere questo romanzo. Incontrare Machiavelli, Ariosto, Alfonso e Ippolito d’Este e, soprattutto, Michelangelo mi ha entusiasmato, lo confesso. Però il romanzo ha carattere corale, cosa che mi dà sempre fastidio, visto che fra tanti personaggi tendo a confondermi. Per giunta la vicenda è molto complicata e non è che abbia capito proprio tutto. Certo non perdonerò mai alla Debicke un certo effetto collaterale, come si dice.
L’unico personaggio ben tratteggiato, e per giunta simpatico, è Giulio II, senza dubbio di più perfino rispetto al protagonista.
Molti i refusi. Punteggiatura scandalosa per sciatteria.
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