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Sotto un sole nero Copertina flessibile – 1 gennaio 2011
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa244 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreDEd'A
- Data di pubblicazione1 gennaio 2011
- ISBN-108896121639
- ISBN-13978-8896121634
Dettagli prodotto
- Editore : DEd'A (1 gennaio 2011)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 244 pagine
- ISBN-10 : 8896121639
- ISBN-13 : 978-8896121634
- Peso articolo : 340 g
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Cercando di essere il più imparziale possibile, e diplomatica anche, mi devo inchinare all'originalità del testo nel suo complesso e dell'idea che vi sta dietro.
Non è definibile come romanzo, sia chiaro, ha molto di più l'aria di una raccolta di racconti il cui filo conduttore sono l'ambientazione di questo mondo il cui Sole è stato oscurato per evitare l'invasione aliena, un regime totalitario che fa il bello e il cattivo tempo con la popolazione inerme e pecorona. Temi già visti? Certamente, ma non con gli occhi del popolo, mai con gli occhi del popolo schiacciato e così senza speranza.
Mai con gli occhi dei bambini, vittime innocenti della crudeltà umana così ben descritta.
Sono alla fin fine racconti a sé stanti che mal si legano tra di loro e che convivono solo con la stessa ambientazione e il filo conduttore di questo regime dittatoriale ormai senza più forze, ormai senza più alcun futuro.
Scritto in un modo interessante, talvolta martellante. FIN TROPPO!
Scusate il maiuscolo, ma quando ci vuole, ci vuole! Ora, io capisco benissimo che l'enfatizzazione che una serie di ripetizioni possa dare si integra ottimamente con le sensazioni che l'autore ha voluto lanciare in faccia (vista la durezza di certi temi da bollino nero e non per cuori fragili) al lettore, però... però così no. Così è troppo.
L'originalità delle storie, la brillantezza dell'idea, lo stile fluido (se si saltano intere righe di inutili ripetizioni) tutto viene offuscato dal ripetersi ossessivo delle stesse identiche parole, delle stesse identiche frasi per due e più volte. Troppo.
Di contro, la noia della lettura che ne consegue, viene puntellata e portata avanti zoppicando sulle note della curiosità, perché davvero l'autore scrive bene. Quando non copia e incolla.
Mi si perdoni l'acidità, ma davvero non riesco a capacitarmi di un editor che non abbia saputo dare una seria sfoltita a queste ripetizioni. Se ben dosate, danno enfasi e tono, inducono il lettore a sentirsi parte della storia, ma se sono troppe annoiano, rallentano la lettura e dopo due pagine qualcuno potrebbe sentirsi indotto a chiudere il libro e abbandonarlo.
Ancora, c'è da dire che tanto è originale il modo in cui vengono portati avanti certi temi, cercando di esprimerli al meglio con la voce dei protagonisti, allo stesso modo l'unica voce che invece si sente è quella del Mingotti che, per quanto abbia tentato (e lo si capisce) di differenziarle personaggio per personaggio, non è cosa che gli sia riuscita molto bene poiché spesso e volentieri, anche tra i pensieri semplici dei bambini, esprime concetti troppo simili e troppo "adulti".
Lettura consigliata per stomaci forti e, soprattutto, per chi non teme la noia.
Il racconto narra, infatti, di uomini esasperati dall'angoscia e mai liberi di essere se stessi, questo per quanto riguarda sia gli oppressi che gli oppressori, riportando il tutto a quella piaga dell'umanità nota come alienazione.
Le scene più belle però sono state quelle in cui i protagonisti erano una madre affranta per la sorte dei figli e un bambino che, purtroppo o per fortuna, non riesce a capire le azioni di sua madre e mette tutto in pericolo con un innocente disegno.
Nel testo non vi è nessun riferimento esplicito alla storia del mondo del secolo scorso, eppure gli spunti e le similitudini sono evidenti. A cominciare dalla figura del Ductor, che anche tramite il suo nome rispecchia quello del Duce Benito Mussolini, ma che nel finale richiama la figura di Hitler, visto che va a rifugiarsi in un bunker. Le nuche rasate possono essere un riferimento agli skinhead e alcuni riferimenti circa la causa dell'attuale situazione saranno riconoscibili con le figure di Einstein e con l'esplosione dalla bomba su Hiroshima. Ulteriore riferimento alle schiere fasciste e naziste è dato dalla lotta contro l'omosessualità.
A detta dell'autore lo scopo del libro è quello di insegnare ai giovani l'importanza della libertà e il significato del totalitarismo, infatti, non c'è una elaborata trama di base, ma si va piuttosto avanti ad episodi. Inoltre, egli non descrive il modus operandi dell'Ordine perché possiamo rifarci alla nostra conoscenza dei personaggi e degli eventi su citati.
L'atmosfera del racconto, nonostante sia stata poco descritta, mi ricorda molto quella presente nel video dei Pink Floyd, Another brick in the wall.
Lo stile di questo scrittore è molto particolare, costituito da una prosa frammentaria, piena di frasi spezzate e ripetizioni, che non saprei se definire innovativo oppure eccessivo. Infatti, se non si prova subito una certa simpatia ed attitudine nei confronti di questo stile, andare avanti nella lettura risulta alquanto difficile.
Il finale però lascia alquanto soddisfatti, nonostante lo sforzo di continuare. In quest'ultima parte, però, non ho gradito la comparsa degli alieni, anche se questa sortita è stata ampiamente compensata dai capitoli del "...e se..." che lasciano speranza nel lettore.
Silenzio.
Non riesco ad arrendermi, il ritmo è incalzante ma lotto al massimo delle mie possibilità. Il pubblico che assiste è formato da persone angosciate: un omosessuale, una madre, un bambino con un disegno in mano, in mezzo ad altre maschere senza nome. Fuori solo il rumore di una marcia militare e l'odore di pancetta.
Assolutamente un libro fresco, originale e che ti manda letteralmente ko all'ultimo round, all'ultima parola, dopo che ti ha colpito ripetutamente con le sue frasi veloci, precise, dure.
Precise.
E dure.
Suona il gong. Il cuore ricomincia a battere a ritmo normale e tu tendi la mano al nuovo giovane autore campione. Onore al campione. Poi scendi dal ring "suonato" ma felice. Hai letto storie angoscianti di persone normali in un regime crudele; Hai temuto il Ductor, le sue leggi e i suoi soldati. Hai implorato una fine continuando a sperare in un "se".
Poi è arrivato.
Libro da consigliare e regalare. Autore da seguire!
La scrittura pur non essendo narrativa ha carattere ed è accattivante.
Un libro da consigliare!!!!