-5% 19,00€19,00€
Disponibilità: solo 1 -- ordina subito (ulteriori in arrivo).
Spedizione
Amazon
Venditore
Amazon
Resi
Restituibile entro 30 giorni dal ricevimento
Pagamento
Transazione sicura
10,90€10,90€
Consegna a 2,90 € 29 maggio - 6 giugno
Origine della spedizione: Libreria Circolo Blissett Venduto da: Libreria Circolo Blissett
Scarica l'app Kindle gratuita e inizia a leggere immediatamente i libri Kindle sul tuo smartphone, tablet o computer, senza bisogno di un dispositivo Kindle.
Leggi immediatamente sul browser con Kindle per il Web.
Con la fotocamera del cellulare scansiona il codice di seguito e scarica l'app Kindle.
Immagine non disponibile
Colore:
-
-
-
- Per visualizzare questo video scarica Flash Player
Il rimedio miracoloso Copertina flessibile – 14 febbraio 2019
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Età di letturaDa 3 anni in su
- Lunghezza stampa430 pagine
- LinguaItaliano
- Dimensioni14.5 x 3 x 21.8 cm
- EditoreFazi
- Data di pubblicazione14 febbraio 2019
- ISBN-108893255065
- ISBN-13978-8893255066
Dall'editore
Dettagli prodotto
- Editore : Fazi (14 febbraio 2019)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 430 pagine
- ISBN-10 : 8893255065
- ISBN-13 : 978-8893255066
- Peso articolo : 400 g
- Dimensioni : 14.5 x 3 x 21.8 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 280.217 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 11.837 in Classici (Libri)
- n. 32.658 in Narrativa letteraria (Libri)
- n. 90.956 in Narrativa di genere (Libri)
- Recensioni dei clienti:
Recensioni clienti
Le recensioni dei clienti, comprese le valutazioni a stelle dei prodotti, aiutano i clienti ad avere maggiori informazioni sul prodotto e a decidere se è il prodotto giusto per loro.
Per calcolare la valutazione complessiva e la ripartizione percentuale per stella, non usiamo una media semplice. Piuttosto, il nostro sistema considera cose come quanto è recente una recensione e se il recensore ha acquistato l'articolo su Amazon. Ha inoltre analizzato le recensioni per verificarne l'affidabilità.
Maggiori informazioni su come funzionano le recensioni dei clienti su AmazonRecensioni con immagini
-
Migliori recensioni
Recensioni migliori da Italia
Al momento, si è verificato un problema durante il filtraggio delle recensioni. Riprova più tardi.
Non mi sono sbagliata di molto. Ma con la lettura non mi sono limitata a vedere un piccolo squarcio della società vittoriana attraverso il lungo monologo del protagonista, mi sono ritrovata a leggere spunti di riflessione importanti, che esulano da periodo storico in cui sono citati ma che possono essere brutalmente attuali.
Il libro è un lungo racconto ad unica voce, appunto quella di George Ponderevo della sua vita, dall’infanzia alla maturità, attraverso le avventure scolastiche, familiari, amorose, lavorative e di ceto sociale. Come i grandi classici inglesi non mancano le descrizioni dettagliate e prolisse dei luoghi, delle abitudini delle persone, distinte per certo d’appartenenza, che tendono a volte a distrarre il lettore e a fermarsi, per ritornare indietro nella lettura per riprendere quel dettaglio volutamente lasciato alla mercé delle parole e da sembrare insignificante, ma che senza saperlo ha invece attirato la sua attenzione e instaurato il tarlo della domanda di riflessione, che chiede un confronto tra quanto appena letto e la vita reale.
Tranquilli è normale, è successo anche a me!’autore ha usato la pignoleria dei dettagli nel descrivere alcune scene come la distinzione dei vari ceti sociali o all’interno di ciascuno di essi il modo di vestirsi e atteggiarsi, o il modo di prendere in the o dell’incapacità di instaurare un discorso diverso dal repertorio standard usato in base alla stagione o alle caratteristiche atmosferiche per enfatizzare l’ignoranza e l’incapacità delle persone di voler migliorarsi, di cambiare, di istruirsi e l’accettazione della propria condizione, senza possibilità di riuscire a pensare a qualcosa di diverso se non quello inculcato sin dalla nascita da una famiglia altrettanto ignorante e ottusa.
Per non parlare della falsa “promiscuità” tra i vari ceti sociali, ovvero nobili e domestici potevano frequentarsi ed essere quasi amici a patto che non fossero superati alcuni limiti… quali siano questi limiti lo stabiliva il più alto in grado al momento che più opportuno alle proprie esigenze.Il rimedio miracoloso denuncia una società ambigua, due lati della stessa medaglia che si fondono e formano la sua unità. Come in ogni epoca, questo dualismo non è caratteristica dell’epoca vittoriana, ma in molte descrizioni ho potuto fare paragoni con la società del 2019 decadente e finta, ottusa e moralista, tecnologica e più ignorante dei compaesani di George Ponderevo. Loro erano giustificati in quanto figli di un’era oscura e genitori delle prime scoperte, delle innovazioni e del boom finanziario che non tutti comprendevano ma che vivevano con distacco o avventurandosi ingenuamente in esso, volendo costantemente salire il gradino che da semplice cittadinotto l’avrebbe reso ricco borghese e quest’ultimo magari baronetto, per far parte di quella classe sociale da cui aveva sempre preso ordini.
E gli e le donne di oggi che giustificazione? Hanno tutto la conoscenza a portata di mano, ma la usano male o non apprendono niente, diventando involucri inermi che non sanno nemmeno esprimere un pensiero proprio seguendo la massa guidata dal caprone poco più intelligente degli altri di turno.
Il nostro protagonista non si riconosce nella classe sociale in cui è nato – è figlio di una domestica – in quanto la sua mente si apre alla conoscenza del mondo grazie alla lettura dei libri e alla scuola e alla sua spiccata intelligenza, ma allo stesso tempo non comprende e non desidera plasmarsi al ceto superiore in quanto non ne comprende i meccanismi, la staticità, la mancanza di volersi migliorare e il modo di pensare e la sua doppia faccia; George cerca di cavalcare l’onda del momento, avventurandosi con lo zio in un’attività finanziaria tanto innovativa quanto effimera comprendendo che per fare affari a volte si deve vendere al cliente quello che desidera e non ciò di cui necessita, come ad esempio qui un rimedio miracoloso per ogni acciacco.
“Vi avverto che questo libro sarà una specie di agglomerato. Argomento principale del mio racconto sarà la mia traiettoria sociale (e quella dello zio), ma poiché questo è il mio primo romanzo, e quasi sicuramente l’ultimo, voglio metterci anche tutte le cose che mi hanno colpito, quelle che mi hanno divertito e le impressioni che mi sono fatto, sebbene non direttamente pertinenti con la storia. Voglio anche narrare le mie strane esperienze amorose, così come si sono svolte, perché mi hanno turbato, addolorato e influenzato enormemente, e mi sembra ancora che contengano ogni sorta di elementi irrazionali e discutibili che, messi sulla carta, mi diventeranno più chiari. E forse potrei addirittura lanciarmi a descrivere persone che in realtà ho visto solo di passaggio perché mi diverte ricordare quello che hanno detto e fatto e, più in particolare, il modo in cui si sono comportate nel breve ma splendido fulgore del Tono-Bungay e dei suoi frutti ancora più abbaglianti.”
Il rimedio miracoloso è un ritratto pungente dell’Inghilterra a cavallo tra il periodo vittoriano e quello edoardiano: le prolisse descrizioni dei luoghi, l’ambientazione, le atmosfere ricordano tanto i grandi classici inglesi.
“Bladesover è situata sui Kentish Downs, a forse otto miglia da Ashborough; e il suo antico padiglione sulla cresta della collina dietro alla casa, una piccola imitazione in legno del tempio di Vesta a Tivoli, domina, almeno in teoria, un doppio panorama, la Manica a sud e il Tamigi a nord-est. Il parco è il secondo per grandezza del Kent, fitto di faggi ben ordinati, di molti olmi e di alcuni castagni, pieno di vallette e conche ricoperte di felci, con alcune sorgenti, un ruscello, tre begli stagni e moltitudini di daini. La villa, costruita nel diciottesimo secolo, è di mattoni rosso chiaro nello stile di un castello francese e, a parte un varco tra le cime che si apre verso le distanze azzurre, verso minuscole, remote, fattorie dotate di essiccatoi, boschetti e campi di frumento e verso l’occasionale scintillio dell’acqua, le sue centodiciassette finestre si affacciano esclusivamente sui suoi stessi terreni, ampi e belli. Uno schermo semicircolare di grandi faggi nasconde la chiesa e il villaggio che si raccoglie pittoresco intorno alla strada maestra lungo i margini del grande parco.”
E l’Inghilterra viene vista come “un paese di grande nobiltà terriera rinascimentale che è andata perduta ed è stata inconsapevolmente soppiantata.”
I personaggi che si incontrano nel romanzo “Il rimedio miracoloso” sono: la madre, lo zio Edward e la zia Susan, l’amico Ewart, e i suoi tre amori – la prima moglie Marion, la segretaria Effie e Beatrice, l’amica d’infanzia – Tutti i personaggi vengono descritti e caratterizzati in modo preciso; per esempio lo zio Edward, che fa la parte del co-protagonista, viene così descritto:
“una figura bassa, vestita di grigio, che indossava pantofole di tessuto pesante; si aveva la sensazione di un viso giovane e grassoccio dietro gli occhiali dalla montatura dorata, di capelli ispidi incollati e portati in avanti sulla fronte, di un naso irregolare che aveva i suoi momenti aquilini e di un corpo che tradiva una rilassatezza equatoriale, un bovindo incipiente, secondo la metafora.”
A tratti il romanzo Il rimedio miracoloso è autobiografico, come, per esempio, i suoi amori che nella realtà sono esistiti veramente: infatti, H.G. Wells era conteso da Elizabeth von Arnim e Rebecca West, dalla quale ebbe un figlio illegittimo.
George impiega tutta la prima parte del romanzo il rimedio miracoloso per narrare la sua infanzia e i suoi inizi nel mondo del lavoro; è solo nella seconda parte che incontra lo zio e inizia così la loro avventura con il famoso Tono-Bungay: una pozione, un tonico spacciato per miracoloso, ma che in realtà si svela essere tutt’altro.
Devo dire che ho apprezzato molto lo stile descrittivo e il ritmo della scrittura che incalza: i dialoghi sono pochi ma questo non è di certo un punto a sfavore, anzi la trama risulta essere molto fitta e ricca.
Recensito in Italia il 14 febbraio 2019
“Vi avverto che questo libro sarà una specie di agglomerato. Argomento principale del mio racconto sarà la mia traiettoria sociale (e quella dello zio), ma poiché questo è il mio primo romanzo, e quasi sicuramente l’ultimo, voglio metterci anche tutte le cose che mi hanno colpito, quelle che mi hanno divertito e le impressioni che mi sono fatto, sebbene non direttamente pertinenti con la storia. Voglio anche narrare le mie strane esperienze amorose, così come si sono svolte, perché mi hanno turbato, addolorato e influenzato enormemente, e mi sembra ancora che contengano ogni sorta di elementi irrazionali e discutibili che, messi sulla carta, mi diventeranno più chiari. E forse potrei addirittura lanciarmi a descrivere persone che in realtà ho visto solo di passaggio perché mi diverte ricordare quello che hanno detto e fatto e, più in particolare, il modo in cui si sono comportate nel breve ma splendido fulgore del Tono-Bungay e dei suoi frutti ancora più abbaglianti.”
Il rimedio miracoloso è un ritratto pungente dell’Inghilterra a cavallo tra il periodo vittoriano e quello edoardiano: le prolisse descrizioni dei luoghi, l’ambientazione, le atmosfere ricordano tanto i grandi classici inglesi.
“Bladesover è situata sui Kentish Downs, a forse otto miglia da Ashborough; e il suo antico padiglione sulla cresta della collina dietro alla casa, una piccola imitazione in legno del tempio di Vesta a Tivoli, domina, almeno in teoria, un doppio panorama, la Manica a sud e il Tamigi a nord-est. Il parco è il secondo per grandezza del Kent, fitto di faggi ben ordinati, di molti olmi e di alcuni castagni, pieno di vallette e conche ricoperte di felci, con alcune sorgenti, un ruscello, tre begli stagni e moltitudini di daini. La villa, costruita nel diciottesimo secolo, è di mattoni rosso chiaro nello stile di un castello francese e, a parte un varco tra le cime che si apre verso le distanze azzurre, verso minuscole, remote, fattorie dotate di essiccatoi, boschetti e campi di frumento e verso l’occasionale scintillio dell’acqua, le sue centodiciassette finestre si affacciano esclusivamente sui suoi stessi terreni, ampi e belli. Uno schermo semicircolare di grandi faggi nasconde la chiesa e il villaggio che si raccoglie pittoresco intorno alla strada maestra lungo i margini del grande parco.”
E l’Inghilterra viene vista come “un paese di grande nobiltà terriera rinascimentale che è andata perduta ed è stata inconsapevolmente soppiantata.”
I personaggi che si incontrano nel romanzo “Il rimedio miracoloso” sono: la madre, lo zio Edward e la zia Susan, l’amico Ewart, e i suoi tre amori – la prima moglie Marion, la segretaria Effie e Beatrice, l’amica d’infanzia – Tutti i personaggi vengono descritti e caratterizzati in modo preciso; per esempio lo zio Edward, che fa la parte del co-protagonista, viene così descritto:
“una figura bassa, vestita di grigio, che indossava pantofole di tessuto pesante; si aveva la sensazione di un viso giovane e grassoccio dietro gli occhiali dalla montatura dorata, di capelli ispidi incollati e portati in avanti sulla fronte, di un naso irregolare che aveva i suoi momenti aquilini e di un corpo che tradiva una rilassatezza equatoriale, un bovindo incipiente, secondo la metafora.”
A tratti il romanzo Il rimedio miracoloso è autobiografico, come, per esempio, i suoi amori che nella realtà sono esistiti veramente: infatti, H.G. Wells era conteso da Elizabeth von Arnim e Rebecca West, dalla quale ebbe un figlio illegittimo.
George impiega tutta la prima parte del romanzo il rimedio miracoloso per narrare la sua infanzia e i suoi inizi nel mondo del lavoro; è solo nella seconda parte che incontra lo zio e inizia così la loro avventura con il famoso Tono-Bungay: una pozione, un tonico spacciato per miracoloso, ma che in realtà si svela essere tutt’altro.
Devo dire che ho apprezzato molto lo stile descrittivo e il ritmo della scrittura che incalza: i dialoghi sono pochi ma questo non è di certo un punto a sfavore, anzi la trama risulta essere molto fitta e ricca.
- Mary’s reading (Marika)