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Björn Larsson
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La lettera di Gertrud Copertina flessibile – 20 febbraio 2019

di Björn Larsson (Autore), Katia De Marco (Traduttore)
4,1 4,1 su 5 stelle 200 voti
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È spargendo al vento le ceneri della madre che Martin Brenner, genetista all'apice di una brillante carriera, marito e padre felice, comincia a interrogarsi sul suo rapporto con lei: perché non prova un vero dolore, perché ha sempre sentito che un velo si frapponeva tra loro? Scoprirà il motivo in una lettera che lei gli ha lasciato: quello che li divideva era un segreto. Sua madre non si chiamava Maria, ma Gertrud, ed era un'ebrea sopravvissuta ai lager. Glielo aveva nascosto per proteggerlo, ma anche per lasciarlo libero di scegliere, da adulto consapevole, la propria identità e la propria vita. Ma qual è la scelta davanti a una rivelazione così scioccante? E cosa vuol dire poi essere ebreo? Con il razionalismo dello scienziato, Martin si getta in ogni genere di letture, ricerche, discussioni con l'amico Simon e il rabbino Golder, per poter decidere: tenere il segreto o accettare la sua ebraicità, sconvolgendo non solo la propria esistenza, ma anche quella della sua famiglia, nonché quel quieto rapporto di «reciproca indifferenza» che ha sempre avuto con Dio? Ed è davvero libero di scegliere o è in realtà costretto ad accettare una definizione che per un genetista, e ateo, non ha alcun significato, e un'appartenenza che non sente? Con la sua capacità rabdomantica di captare i grandi temi del presente, Björn Larsson affronta uno dei grandi equivoci di oggi – l'identità levata a vessillo di divergenza e inconciliabilità e l'appartenenza come bisogno primordiale eretto a muro divisorio – per rivendicare il diritto di ognuno di essere guardato e giudicato per l'unica vera identità che abbiamo: quella di singole persone.
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  1. Lunghezza stampa
    465 pagine
  2. Lingua
    Italiano
  3. Editore
    Iperborea
  4. Data di pubblicazione
    20 febbraio 2019
  5. Dimensioni
    10 x 3.6 x 19.9 cm
  6. ISBN-10
    8870916057
  7. ISBN-13
    978-8870916058
  8. Visualizza tutti i dettagli
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Dettagli prodotto

  • Editore ‏ : ‎ Iperborea (20 febbraio 2019)
  • Lingua ‏ : ‎ Italiano
  • Copertina flessibile ‏ : ‎ 465 pagine
  • ISBN-10 ‏ : ‎ 8870916057
  • ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8870916058
  • Peso articolo ‏ : ‎ 280 g
  • Dimensioni ‏ : ‎ 10 x 3.6 x 19.9 cm
  • Recensioni dei clienti:
    4,1 4,1 su 5 stelle 200 voti

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Recensioni clienti

4,1 su 5 stelle
4,1 su 5
200 valutazioni globali
La dolorosa scelta di Gerrud
4 Stelle
La dolorosa scelta di Gerrud
Lettura che coinvolge, proponendo molti dilemmi e dubbi. La lettera di Gertrud è la confessione di una dolorosa decisione presa dall'autrice per garantire libertà di scelta a suo figlio. Questo 'dono', però, si infrange non appena viene svelato il segreto. E le conseguenze si rivelano terribili. Ho trovato un po' difficile la disamina delle varie letture compiute dal protagonista all'indomani dell'acquisizione di una nuova ascendenza - le stesse vengono elencate in appendice. È spaventoso leggere dell'odio che riemerge dopo un secolo, mai del tutto sopito, mai del tutto combattuto. Una lettura che mi ha interessata ma anche turbata.
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Recensioni migliori da Italia

la lettrice
5,0 su 5 stelle Una grande lezione di Umanità
Recensito in Italia il 28 febbraio 2019
Acquisto verificato
una donna ebrea,salvatasi dalla Shoa,che ha tenuto nascosta la sua identità al figlio per non nuocergli, lascia una lettera da aprirsi dopo la sua morte. Fin qui nullal di nuovo.Il figlio , uomo integro e coerente.ha successo nel suo lavoro di genetista,direttore di un' agenzia privata di successo, che con grande discrezkone porta a termine analisi del DNA anche per la polizia. ha una bella famiglia, una moglie che lo ama corrisposta e una figlia che adora e che lo contraccambia con un identico fortissimo sentimento. Come nella vita capita a molti la lettera della madre costituisce l' evento dopo il quale nulla sarà come prima. Non subito, il protagonista é un uomo razionale, riflessivo, di notevole spessore umano e culturale,ma lentamente, la situazione cambia: l' aver taciuto alla moglie circa il contenuto della lettera, la partecipaxione ad un convevno in cui apertamente professera la sua convinzione che non esiste nessuna l'identità etnica, religiosa, naxionale se non quella liberamente scelta da ogni individuo in pien libertà scatenersnno un crescendo di eventi cui il protagonista non riuscirà a porre rimedio, perdendo tutto quello che considersva la sua felicità .Originale l' idea di affidare ad un biografo la descrizione delle vicende, ricchissimi i rifetimenti alle letture sul tema dell' ebraisno, dell' antisemitismo, dl razzismo, ma ill protagonista non ama questa parola e con estrema chiarezza spiega il perché , costituiscono un' ottimo siuto per quanti vogliano intervenire con consapevolezza nei problemi del nodtro mondo.Libro da non perdere per quanti al di là delle ideologie facilmente confezionate non vogliono rinunciare alla loro umanità e memmeno a continuare a riconoscerla in tutti gli altri esseri umani
11 persone l'hanno trovato utile
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bistefana
4,0 su 5 stelle lettera di gertrud
Recensito in Italia il 13 febbraio 2021
Acquisto verificato
libro appassionato su un argomento scottante. la libertà che ciasun individuo dovrebbe avere nello scegliere la propria appartenenza. nella prima metà è meno avvincente. la scrittura è semplice a volte troppo scarna. nella seconda parte l'angoscia del protagonista è più coinvolgente e si soffre insieme a lui. il finale è magistrale
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Alfredo Vincentini
5,0 su 5 stelle Chi sono io?
Recensito in Italia il 2 luglio 2019
Acquisto verificato
Una domanda a cui spesso non riusciamo a dare una risposta. In questo libro il protagonista ci proverà, ci proverà tanto al punto di sacrificare tutta la sua vita. La strada che percorrerà, irta di ostacoli e di dolore, è fonte d'ispirazione per il lettore. Infine Björn Larsson, che diventerà anche lui protagonista di questa storia con la sua scrittura analitica e priva di retorica, è come al solito fantastico. Per chi crede di aver trovato tutte le risposte alla propria esistenza, è un libro da evitare.
4 persone l'hanno trovato utile
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Rosma
3,0 su 5 stelle Scarsa coerenza
Recensito in Italia il 4 giugno 2019
Acquisto verificato
Dal punto di vista stilistico, l'autore ha adottato la fusione fra fiction narrativa e giornalismo d'inchiesta, inserendo nel racconto ampi parti di divulgazione sul tema del rapporto fra genetica e identità socio-culturali. Il che a volte dà un tono un po' artificioso e didascalico all'insieme. Anche perché la trama vera e propria risulta un po' gracile. Il personaggio principale, Martin, e le sue disavventure mi sono sembrate alquanto forzate. La tesi che per non essere antisemiti non occorre essere ebrei appare ovvia, e il dilemma di Martin, una volta accertata la mancanza di ogni determinazione genetica dell'ebraiticità, sembrano a me del tutto gratuite.
Non "sentirsi" ebreo e non volerlo essere , equivale tout court , a mio parere, a non esserlo, senza bisogno di sollevare un tal polverone.
6 persone l'hanno trovato utile
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Vani (lettrice da spiaggia)
4,0 su 5 stelle The jew who was not a jew
Recensito in Italia il 6 marzo 2020
A un certo punto – cinquantacinque anni circa – della sua tranquilla vita di affermato genetista, un uomo, Martin, sposato a una donna insieme alla quale forma una coppia molto affiatata con una figlia preadolescente molto amata, scopre, attraverso una lettera che sua madre gli ha lasciato, di essere ebreo, proprio perché lei stessa lo era. Ebreo a sua insaputa e all’insaputa del mondo. Le intenzioni della madre nel tenergli nascosta questa fondamentale verità circa le sue origini e la sua identità erano state le migliori per cui una madre possa non essere sincera fino in fondo con il proprio figlio: proteggerlo. In un’epoca in cui l’appartenenza ad un gruppo etnico o ad un altro, ad un emisfero o ad un altro, ad un continente o ad un altro appaiono essere sempre più un problema – e una possibile fonte di pericolo -, in cui l’antisemitismo sembra essere ben più che un triste ricordo del passato, Martin vive il dilemma se palesare oppure no il fatto di essere ebreo, se dirlo alla sua famiglia, prima di tutto, ai colleghi e al mondo oppure tenersi il segreto, come prima di lui ha fatto sua madre. C’è, al giorno d’oggi, quasi un’ossessione dell’appartenenza, e lo scrittore attento, quello che non ha più bisogno di dimostrare le sue qualità di ʺinventoreʺ di trame e di mondi alla ricerca di temi può permettersi un’indagine molto speculativa su cosa sia l’essere e soprattutto il sentirsi ebraici: quanto di genetica? E quanto di cultura e di ambiente?
La vera sorpresa arriva a tre quarti del romanzo, insieme alla constatazione definitiva di avere nelle mani un grande libro. Nella terza parte, infatti, entra in scena un personaggio imprevisto, che sarebbe sadico preannunciare qui - come fatto, o incauto!, da Alessandro Zaccuri proprio in primissima battuta in una intervista allʹautore a cui ho avuto la sventura di assistere (Festival I Boreali 2019). In realtà più che personaggio dovrebbe essere indicato come “personaggio“, tanto è particolare la sua presenza allʹinterno del romanzo, sebbene sia strategia narrativa abbastanza utilizzata da altri autori nordici (penso a Stefánnson o a Khemiri) e non (Philip Roth primo fra tutti).
In una ambientazione europea che travalica l’appartenenza ad una specifica nazione, Larsson intesse un lavoro di cesello, pieno di difetti se vogliamo, ma purtuttavia geniale!
Corredato da ricchissima bibliografia (nella quale, nonostante tutto, qualcuno potrebbe sempre trovare delle mancanze: io, ad esempio, mi sono sorpresa di non trovarvi La macchia umana di Philip Roth, che di identità e scelta parla diffusamente per 450 pagine…), colto e raffinato.
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Amneris
5,0 su 5 stelle Argomento difficile, trattato magnificamente
Recensito in Italia il 21 giugno 2019
Acquisto verificato
Lo sto ancora leggendo, e mi sta piacendo molto. Tratta un argomento difficile ed ostico, da un punto di vista particolare, che ti porta inevitabilmente alla riflessione.
2 persone l'hanno trovato utile
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francesco
5,0 su 5 stelle Risveglia le coscienze
Recensito in Italia il 20 giugno 2019
Acquisto verificato
Risveglia la coscienza , fa molto pensare,in questo periodo di oscurantismo..aiuta a ragionare e capire ,un testo scorrevole come un romanzo,che ti fa riflettere
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