........ ma Amazon me lo ha consegnato in tempi record e la fregola di leggermelo tutto e subito, non mi ha lasciato scampo :-)Siamo in Oklahoma, la tranquilla routine di una piccola cittadina di provincia viene bruscamente scossa dal rinvenimento del corpo senza vita di un ragazzino brutalmente seviziato, tragedia che darà il via ad un'imprevedibile serie di eventi che cambieranno per sempre la vita di molti dei protagonisti, che si troveranno, loro malgrado, a fare i conti con un destino che, per alcuni di essi, non potrà esser più ridisegnato. King ci prende per mano e ci conduce per le vie di Flint City, ci immerge in una realtà, non più soltanto tutta baseball e barbecue con i vicini, ma dove d'improvviso non tutto è come sembra e non tutti sembrano come appaiono. Ho molto apprezzato la caratterizzazione dei suoi personaggi con i quali si entra naturalmente in empatia vivendone stati d'animo, pensieri, angosce, rabbie e paure come se anche noi fossimo li con loro e facessimo parte della storia; la scrittura scorrevole ed incalzante che mantiene sempre vivida l’attenzione, non c’è una sola pagina di questo romanzo che non ti spintoni prepotentemente in quella successiva e quelle dopo ancora per vedere cosa succederà. La prima parte è superba, in realtà non ha tutti crismi di un genere unico, è un po’ giallo, un po’ thriller-poliziesco con qualche sfumatura horror quando inizia a farsi strada l’idea di chi o cosa possa aver fatto scempio della piccola vittima; poi nella seconda parte si vira nel paranormale, un tocco di soprannaturale quasi "annunciato", non improvviso e che si lega, come in un puzzle, alla prima parte del romanzo, senza sconvolgerne il filo narrativo con trovate forzate. Ho trovato interessante, il riferimento ad antiche leggende metropolitane, come quella messicana di El Cuco, paragonabile al nostro uomo nero della ninne nanne, che potrebbe rendere interessante questa parte del libro, anche a chi non è propriamente amante del paranormale.Fin qui scorre che è una bellezza, proprio a voler essere pignoli, ma man mano che ci si avvia verso il finale, seppur nel racconto circoscritto di poche pagine, (senza dettagliare, mi riferisco a ciò che avviene nelle grotte di Maynsville), il racconto sembrerebbe perdere un po' di quota, risolto in modo abbastanza sbrigativo, frettoloso, perlomeno io, ho avuto questa sensazione. Di contro, mi sono piaciute le ultimissime pagine, il legame speciale nato tra alcuni dei personaggi principali, la consapevolezza di esser per sempre legati l’uno agli altri dopo aver vissuto, un’esperienza tanto orribile quanto inenarrabile; ed è sempre leggendo le ultime pagine che si potrebbe ipotizzare, la concreta possibilità, che Stephen King possa presto regalarci un sequel se non addirittura una trilogia.Detto ciò, la trama mi ha catturato e coinvolto sin da subito, ed il fatto che l’abbia letto in pochissimi giorni, è buon segno, di quanto questo romanzo possa essere avvincente. In conclusione, un buon libro, non un capolavoro ai livelli di altri romanzi kinghiani e nel complesso un’opera narrativa di cui non si può far altro che consigliarne la lettura e che, son sicuro, non deluderà i più.