Siamo in Austria, diciamo qualche anno dopo il secondo dopoguerra.
Dopo un inizio introduttivo ma funzionale a comprendere il resto del romanzo, che lascia percepire l'aria di grevità che ne seguirà di li' a poco, e dopo una fugace proiezione sul finale della storia, che comunque non sarà ripresa nelle ultime pagine, ci troviamo su un treno in viaggio tra Monaco di Baviera e l'austera Vienna, assieme ad un ricco imprenditore ed un suo collega.
I due sono intenti, come tutte le settimane, in una partita di scacchi nella quale è evidente la supremazia del primo sul secondo; ma quello che ci interessa soprattutto sono il lusso dei sedili di velluto, il silenzio dello scompartimento tutto per loro, le menti concentrate sulla partita, come se non esistesse un passato. Non sappiamo nulla di loro.
Al termine della partita, ma a viaggio ancora in corso, fa la sua comparsa un ragazzo, un vagabondo, la cui storia lasciata scorrere dal silenzio dei presenti, viene narrata in prima persona. Storia nella storia, ecco un ulteriore flashback sul suo padre adottivo, che passa anche lui a raccontarsi in prima persona.
E così, dai sedili di lussuoso velluto del treno veniamo trasportati fino alla rozzezza e alle atrocità di un campo di concentramento tedesco in piena seconda guerra mondiale, in pieno nazismo, in piena isteria collettiva, dove "non soltanto non si riesce ad immaginare qualche cosa di meglio, ma non si riesce più ad immaginare nulla".
Il filo conduttore sarà sempre una partita a scacchi, i pezzi andranno tutti al loro posto, tutte le scelte saranno state fatte, sapendo che ciascuna di esse "comporta l'abbandono di ogni alternativa".
Una struttura narrativa complessa ma pulita, devo dire a me del tutto sconosciuta.
Un titolo che mi ha da sempre affascinato, mi chiedo perchè non l'ho affrontato prima di oggi.
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Recensione a cura della pagina Instagram pagine_e_inchiostro
Maurensig riesce a mettere in tavola, con sole 150 pagine, un intreccio studiato metodicamente, come una partita di scacchi.Si tratta del racconto di una sfida lunga tutta una vita: due uomini che si sfidano con una partita, fino all’inevitabile scacco matto. Gli scacchi non saranno che un preteso per parlare, in realtà, di altro.Il libro inizialmente veste i panni di un classico giallo: la morte misteriosa di un uomo, apparentemente suic!da. Solo il termine ultimo svelerà i perché di questa misteriosa sparizione.Ci troviamo su un treno lussuoso, in cui due uomini si sfidano nel gioco degli scacchi. Non sappiamo nulla di loro, ma quel che conta sono le dinamiche del gioco. Non esiste passato o futuro che li riguardi. Al termine della partita, viene introdotto un vagabondo che, attraverso diversi flashback, rievoca le sue origini. E così, dal lusso di un treno in corsa, veniamo proiettati direttamente alle atrocità di un campo di concentramento durante la Seconda Guerra mondiale, in un mondo in cui "non soltanto non si riesce ad immaginare qualche cosa di meglio, ma non si riesce più ad immaginare nulla".Il gioco degli scacchi diventa così un espediente per raccontare la forza bruta, la prevaricazione, la moralità e la strategia.Maurensig crea un equilibrio perfetto tra dinamismo e concetto astratto, riuscendo in poche pagine a raccontare la Storia.Anche se non siete esperti di scacchi, non lasciatevi bloccare e leggete questo piccolo gioiello di strategia.
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Luigi S.
Un intreccio di storie magistrale!
Recensito in Spagna il 30 dicembre 2020