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Io sono Gesù Copertina flessibile – 4 febbraio 2021
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Il nome di quel ragazzo è Gesù, Maria e Giuseppe i genitori, Nazaret e la Galilea lo spazio delle sue avventure, del suo bisogno di amore, del dolore e della timidezza che sempre lo accompagnano. E il Gesù di Calaciura è un giovanissimo viandante in un cammino pieno di sorprese, passioni e tradimenti, dolcezza e violenza. Attorno a lui uomini e donne che sono figli di una terra con leggi spietate, il feroce dominio romano con la sua inarrivabile macchina bellica e governati va, l’autorità religiosa e morale dei sacerdoti, l’arroganza e lo sfarzo dei ricchi, la brutalità di chi si pone al di fuori della società e depreda i più deboli, la disperazione di chi non trova nemmeno un’oliva per nutrirsi o una pozza per dissetarsi. È un tempo inquieto, stravolto da cambiamenti profondi, il nuovo e il vecchio, l’antico e il moderno collidono e si sgretolano, nessuno più di un ragazzo tormentato dal desiderio e dall’ansia del futuro è capace di avvertire il battito sotterraneo di una rivoluzione in arrivo. Di cui, senza davvero volerlo, sarà protagonista.Strutturato quasi come un feuilleton, punteggiato di colpi di scena, innervato da una tensione costante, il romanzo di Calaciura racchiude in sé l’impeto dell’avventura e dell’epica, l’intrigo familiare, la paranoia del sospetto, la tensione del mistero irrisolvibile. Vi si ritrovano molti dei suoi temi: l’infanzia e la difficoltà di crescere, l’innocenza delle creature più fragili, la miseria morale degli adulti, l’irruenza dell’eros. Ma qui si radicalizzano, fino al punto di contaminare e reinventare una delle storie più grandi mai raccontate.
- Lunghezza stampa288 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreSellerio Editore Palermo
- Data di pubblicazione4 febbraio 2021
- Dimensioni21.6 x 1.7 x 13.9 cm
- ISBN-108838941459
- ISBN-13978-8838941450
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Dettagli prodotto
- Editore : Sellerio Editore Palermo (4 febbraio 2021)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 288 pagine
- ISBN-10 : 8838941459
- ISBN-13 : 978-8838941450
- Peso articolo : 350 g
- Dimensioni : 21.6 x 1.7 x 13.9 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 82,839 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 159 in Letteratura e narrativa cristiana
- n. 2,272 in Chiesa cattolica romana
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Scorge uno spazio, si appropria di un vuoto e lo riempie di narrazione. Inserisce un capitolo mancante alla Storia per eccellenza, ed in quel capitolo – l’intero romanzo “Io sono Gesù”, Sellerio,2021- c’è tutto quello che mancava e di cui avevamo estremo bisogno: l’umanità, che pagina dopo pagina si riappropria dei suoi spazi, diventa centrale, protagonista indiscussa a discapito di una santità della quale si è già parlato altrove. È doppiamente inedito il Gesù di Calaciura, profondamente umano e ragazzo, della vita di Gesù dai dodici ai trent’anni sapevamo poco, quasi niente e Calaciura ne scrive una vita possibile.
In tredici capitoli si srotola un romanzo picaresco, d’avventura e di formazione che potrebbe intitolarsi “Le avventure di Gesù” visti i numerosi rimandi al Pinocchio collodiano della versione originale, dalle immagini oniriche dei primi capitoli, il grande spettacolo del circo fino al tormento e all’angoscia delle ultime pagine, sogno e incubo ci vengono restituiti da Calaciura con una prosa limpida e poetica, che spesso nel corso della lettura, riesce a toccare le corde del cuore.
Il Gesù di Calaciura è un figlio abbandonato, un giovane ubriaco, un innamorato tradito, un Salvatore salvato.
In una storia che non vede miracoli e santi, ma solo donne e uomini con le loro passioni ma anche i loro tormenti, Giosuè Calaciura ci racconta di un Cristo legato alla madre che ha l’esigenza di mettersi in cammino e cercare suo padre. Ma quale padre? Giuseppe il falegname, o forse l’Altro, l’Onnipotente, forse entrambi, forse non c’è alcuna differenza. È di un padre, del padre, che il figlio ha bisogno. Quel “padre che faceva miracoli con il legno, con le sue mani onnipotenti, che aveva sgrossato dalle radici ogni animale della Creazione”. Quello stesso padre a cui più volte si rivolgerà già all’età di diciassette anni dicendo “padre perché mi hai abbandonato?”, che ricorda quell’ “Eloì, Eloì, lemà sabactàni?” pronunciato all’età di trentatrè anni inchiodato alla croce.
Il Gesù del romanzo è alla ricerca del padre, ma prima di tutto è alla ricerca di sé stesso, tutto in quelle pagine è presagio di quello che sarà da lì a breve, gli incontri, le paure, le angosce non lasciano dubbi, tutto è già scritto, non ci sarà un finale diverso – “Mi sento come quella terra, ruvida e ostile. Senza pietà nemmeno per sé stessa. È un presagio di sepoltura” - eppure queste pagine servivano, ci consegnano un Cristo umano che riusciamo a capire, un Gesù a noi vicino, che parla la nostra lingua, che non racconta parabole, un Gesù a tratti ateo e disincantato, innamorato e disperato, un Cristo come noi, in perenne cammino come noi, alla ricerca di sé stesso, come ognuno di noi.
Scorge uno spazio, si appropria di un vuoto e lo riempie di narrazione. Inserisce un capitolo mancante alla Storia per eccellenza, ed in quel capitolo – l’intero romanzo “Io sono Gesù”, Sellerio,2021- c’è tutto quello che mancava e di cui avevamo estremo bisogno: l’umanità, che pagina dopo pagina si riappropria dei suoi spazi, diventa centrale, protagonista indiscussa a discapito di una santità della quale si è già parlato altrove. È doppiamente inedito il Gesù di Calaciura, profondamente umano e ragazzo, della vita di Gesù dai dodici ai trent’anni sapevamo poco, quasi niente e Calaciura ne scrive una vita possibile.
In tredici capitoli si srotola un romanzo picaresco, d’avventura e di formazione che potrebbe intitolarsi “Le avventure di Gesù” visti i numerosi rimandi al Pinocchio collodiano della versione originale, dalle immagini oniriche dei primi capitoli, il grande spettacolo del circo fino al tormento e all’angoscia delle ultime pagine, sogno e incubo ci vengono restituiti da Calaciura con una prosa limpida e poetica, che spesso nel corso della lettura, riesce a toccare le corde del cuore.
Il Gesù di Calaciura è un figlio abbandonato, un giovane ubriaco, un innamorato tradito, un Salvatore salvato.
In una storia che non vede miracoli e santi, ma solo donne e uomini con le loro passioni ma anche i loro tormenti, Giosuè Calaciura ci racconta di un Cristo legato alla madre che ha l’esigenza di mettersi in cammino e cercare suo padre. Ma quale padre? Giuseppe il falegname, o forse l’Altro, l’Onnipotente, forse entrambi, forse non c’è alcuna differenza. È di un padre, del padre, che il figlio ha bisogno. Quel “padre che faceva miracoli con il legno, con le sue mani onnipotenti, che aveva sgrossato dalle radici ogni animale della Creazione”. Quello stesso padre a cui più volte si rivolgerà già all’età di diciassette anni dicendo “padre perché mi hai abbandonato?”, che ricorda quell’ “Eloì, Eloì, lemà sabactàni?” pronunciato all’età di trentatrè anni inchiodato alla croce.
Il Gesù del romanzo è alla ricerca del padre, ma prima di tutto è alla ricerca di sé stesso, tutto in quelle pagine è presagio di quello che sarà da lì a breve, gli incontri, le paure, le angosce non lasciano dubbi, tutto è già scritto, non ci sarà un finale diverso – “Mi sento come quella terra, ruvida e ostile. Senza pietà nemmeno per sé stessa. È un presagio di sepoltura” - eppure queste pagine servivano, ci consegnano un Cristo umano che riusciamo a capire, un Gesù a noi vicino, che parla la nostra lingua, che non racconta parabole, un Gesù a tratti ateo e disincantato, innamorato e disperato, un Cristo come noi, in perenne cammino come noi, alla ricerca di sé stesso, come ognuno di noi.