-5% 12,35€12,35€
Disponibilità: solo 4 -- ordina subito (ulteriori in arrivo).
Spedizione
Amazon
Venditore
Amazon
Resi
Restituibile entro 30 giorni dal ricevimento
Pagamento
Transazione sicura
8,36€8,36€
Consegna a 3€ 7 - 19 giugno
Origine della spedizione: momox Italia Venduto da: momox Italia
Scarica l'app Kindle gratuita e inizia a leggere immediatamente i libri Kindle sul tuo smartphone, tablet o computer, senza bisogno di un dispositivo Kindle.
Leggi immediatamente sul browser con Kindle per il Web.
Con la fotocamera del cellulare scansiona il codice di seguito e scarica l'app Kindle.
OK
Immagine non disponibile
Colore:
-
-
-
- Per visualizzare questo video scarica Flash Player
Parlami di battaglie, di re e di elefanti Copertina flessibile – 8 aprile 2021
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa143 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreE/O
- Data di pubblicazione8 aprile 2021
- Dimensioni13.3 x 1.5 x 20.7 cm
- ISBN-108833573001
- ISBN-13978-8833573007
Spesso comprati insieme
Cosa hanno acquistato i clienti dopo aver visto questo articolo?
Dettagli prodotto
- Editore : E/O (8 aprile 2021)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 143 pagine
- ISBN-10 : 8833573001
- ISBN-13 : 978-8833573007
- Peso articolo : 280 g
- Dimensioni : 13.3 x 1.5 x 20.7 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 203,909 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 8,928 in Narrativa storica (Libri)
- n. 17,579 in Narrativa contemporanea (Libri)
- n. 22,877 in Narrativa letteraria (Libri)
- Recensioni dei clienti:
Informazioni sull'autore
Scopri di più sui libri dell'autore, guarda autori simili, leggi i blog dell’autore e altro ancora
Recensioni clienti
Le recensioni dei clienti, comprese le valutazioni a stelle dei prodotti, aiutano i clienti ad avere maggiori informazioni sul prodotto e a decidere se è il prodotto giusto per loro.
Per calcolare la valutazione complessiva e la ripartizione percentuale per stella, non usiamo una media semplice. Piuttosto, il nostro sistema considera cose come quanto è recente una recensione e se il recensore ha acquistato l'articolo su Amazon. Ha inoltre analizzato le recensioni per verificarne l'affidabilità.
Maggiori informazioni su come funzionano le recensioni dei clienti su AmazonRecensioni con immagini
-
Migliori recensioni
Recensioni migliori da Italia
Al momento, si è verificato un problema durante il filtraggio delle recensioni. Riprova più tardi.
l'incontro - mai avvenuto- tra Michelangelo e la cultura ottomana invita però a riflettere su come le grandi civiltà finiscano comunque per influenzarsi l'una con l'altra anche senza i potenti mezzi del mondo globalizzato anzi la trasmissione di influenze per vie misteriose- narrazioni o sogni- è molto più potente.
Il libro è comunque bellissimo ma forse non per tutti i lettori.
Il cambio delle prospettive di narrazione interrompe l'emozione ed è per ciò che non ho dato il massimo delle stelle. Poi per essere un romanzo è troppo corto.
Ho comunque deciso che leggerò le altre opere dell'autore, che non conoscevo.
Bene.
Mi attirava il titolo (magnifico), mi attirava la copertina e l'atmosfera che aleggiava intorno, così ho affrontato Enard, di cui avevo spesso sentito parlare. Indubbiamente ha inciso che mio marito me ne avesse già letto alcune pagine in francese, perché là il testo emanava una musicalità preziosa.
In ogni caso si tratta di un'idea in sé già colma di promesse: l'autore parte da indizi documentali ben fondati, prende schizzi e lettere autentiche, brani di storia e fatti realmente accaduti (un disegno di Leonardo da Vinci e uno schizzo di Michelangelo per realizzare un nuovo Ponte sul Corno d'Oro; entrambi furono davvero invitati, in occasioni diverse, dal Sultano ottomano, anche se poi Buonarroti non accettò per scrupoli religiosi o, piuttosto, per timore di rappresaglie papali, visto che lavorava molto per Giulio II e Savonarola era stato arso sul rogo neanche dieci anni prima per eresia).
Non mi desideri? Allora ascolta. C’era una volta, in un paese lontano... No, non ti racconterò una storia. È passato il tempo delle storie. L’epoca delle favole è finita. I re sono dei selvaggi che uccidono i cavalli che montano; da tempo non regalano più elefanti alle loro principesse. Il mio mondo è morto, straniero, ho dovuto fuggirlo, abbandonare persino i ricordi.
Con uno sforzo d'immaginazione, in questo romanzo l'artista sbarca invece a Instanbul, seccato con il Papa che non lo paga e non lo apprezza abbastanza, stimolato dal creare un'opera che sarà ricordata nei secoli là dove il rivale Da Vinci ha fallito.
Il sultano Bayazid II rimane però una figura avvolta nella solennità per Michelangelo, la corte è un fulcro di riti e cerimoniali che non comprende, gli intrighi lo avvolgono senza che se ne accorga.
Ma in realtà manca del tutto l'azione; quello che ci viene offerto è una serie di scene senza dialoghi, quasi quadri, che rappresentano singoli momenti del soggiorno: le descrizioni della città, la visita a Santa Sofia, ora moschea, il porto, il mercato, con colori accesi e odori di spezie; cosa scrive l'artista nel proprio taccuino, gli appunti, le liste di animali e materiali; i suoi sogni, gli incubi.
A latere vi sono gli incontri con mercanti, burocrati e cortigiani, tra cui Mesihi di Pristina, poeta omosessuale, che rimane in qualche modo incantato dalla personalità sanguigna e intensa di Michelangelo. Ma è solo un mese, un mese veloce, il tempo di un racconto.
Quindi: mi è piaciuto? Di certo, lo stile è particolare, ho trovato alcune frasi-gioiello da appuntare, ho respirato stralci di una Constantinopoli dorata, afosa, brulicante di vita, affacciata sul Bosforo; tuttavia i personaggi non sono riusciti a uscire dalla carta, non mi hanno lasciato emozioni personali.
Nel complesso, quasi un esercizio di scrittura, molto patinata, molto enigmatica, molto "francese-chic".
Recensito in Italia il 13 maggio 2021
Mi attirava il titolo (magnifico), mi attirava la copertina e l'atmosfera che aleggiava intorno, così ho affrontato Enard, di cui avevo spesso sentito parlare. Indubbiamente ha inciso che mio marito me ne avesse già letto alcune pagine in francese, perché là il testo emanava una musicalità preziosa.
In ogni caso si tratta di un'idea in sé già colma di promesse: l'autore parte da indizi documentali ben fondati, prende schizzi e lettere autentiche, brani di storia e fatti realmente accaduti (un disegno di Leonardo da Vinci e uno schizzo di Michelangelo per realizzare un nuovo Ponte sul Corno d'Oro; entrambi furono davvero invitati, in occasioni diverse, dal Sultano ottomano, anche se poi Buonarroti non accettò per scrupoli religiosi o, piuttosto, per timore di rappresaglie papali, visto che lavorava molto per Giulio II e Savonarola era stato arso sul rogo neanche dieci anni prima per eresia).
Non mi desideri? Allora ascolta. C’era una volta, in un paese lontano... No, non ti racconterò una storia. È passato il tempo delle storie. L’epoca delle favole è finita. I re sono dei selvaggi che uccidono i cavalli che montano; da tempo non regalano più elefanti alle loro principesse. Il mio mondo è morto, straniero, ho dovuto fuggirlo, abbandonare persino i ricordi.
Con uno sforzo d'immaginazione, in questo romanzo l'artista sbarca invece a Instanbul, seccato con il Papa che non lo paga e non lo apprezza abbastanza, stimolato dal creare un'opera che sarà ricordata nei secoli là dove il rivale Da Vinci ha fallito.
Il sultano Bayazid II rimane però una figura avvolta nella solennità per Michelangelo, la corte è un fulcro di riti e cerimoniali che non comprende, gli intrighi lo avvolgono senza che se ne accorga.
Ma in realtà manca del tutto l'azione; quello che ci viene offerto è una serie di scene senza dialoghi, quasi quadri, che rappresentano singoli momenti del soggiorno: le descrizioni della città, la visita a Santa Sofia, ora moschea, il porto, il mercato, con colori accesi e odori di spezie; cosa scrive l'artista nel proprio taccuino, gli appunti, le liste di animali e materiali; i suoi sogni, gli incubi.
A latere vi sono gli incontri con mercanti, burocrati e cortigiani, tra cui Mesihi di Pristina, poeta omosessuale, che rimane in qualche modo incantato dalla personalità sanguigna e intensa di Michelangelo. Ma è solo un mese, un mese veloce, il tempo di un racconto.
Quindi: mi è piaciuto? Di certo, lo stile è particolare, ho trovato alcune frasi-gioiello da appuntare, ho respirato stralci di una Constantinopoli dorata, afosa, brulicante di vita, affacciata sul Bosforo; tuttavia i personaggi non sono riusciti a uscire dalla carta, non mi hanno lasciato emozioni personali.
Nel complesso, quasi un esercizio di scrittura, molto patinata, molto enigmatica, molto "francese-chic".