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La donna gelata Copertina flessibile – 8 febbraio 2021
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Età di letturaDa 3 anni in su
- Lunghezza stampa192 pagine
- LinguaItaliano
- Dimensioni21.7 x 1.7 x 15.7 cm
- EditoreL'orma
- Data di pubblicazione8 febbraio 2021
- ISBN-108831312294
- ISBN-13978-8831312295
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Dettagli prodotto
- Editore : L'orma (8 febbraio 2021)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 192 pagine
- ISBN-10 : 8831312294
- ISBN-13 : 978-8831312295
- Peso articolo : 270 g
- Dimensioni : 21.7 x 1.7 x 15.7 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 53,129 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 516 in Narrativa biografica (Libri)
- Recensioni dei clienti:
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Un libro da leggere ma duro come una pietra.
È per questo che l'ho scelto per la cosiddetta "Giornata delle donne".
Con la sua scrittura sintetica, già allora tagliente, che arriva direttamente al punto, Ernaux elabora una spietata presa di coscienza personale ma anche la denuncia sociale di una condizione di squilibrio dei ruoli (siamo negli anni sessanta) nel matrimonio, sbocco pressoché inevitabile di ogni coppia, desiderato, accettato, a volte non completamente voluto, al quale la pressione familiare e sociale rendeva difficile sottrarsi.
Quello che colpisce è che lei proviene da un modello di famiglia dai ruoli rovesciati: la madre, volitiva, combattiva, curiosa del mondo, brava a gestire la bottega-bar, il padre a casa ad accudire con attenzione e tenerezza la figlia, ad occuparsi del menage familiare. Ciò costituisce una realtà vista come strana davanti ai modelli borghesi e alle idee correnti di femminilità che la ragazzina Annie scopre da compagne e amiche.
Ideali egualitari e progressisti condivisi col ragazzo col quale intreccia la prima relazione importante. Ma passione, allegria, fiducia nel futuro si infrangono contro la realtà castrante del matrimonio in cui la moglie non può sottrarsi al frigo da riempire, al bucato da lavare, ai pranzetti da preparare mentre il marito non può rinunciare alla carriera, ai propri ideali, al proprio tempo libero. Poi arriva la maternità, vissuta senza sentimentalismi, a chiudere sempre più la gabbia.
La scrittrice si osserva con sguardo cinico e implacabile e prova orrore per quella che è diventata, delusa, risentita, irrigidita in un ruolo raggelante.
Gli studi superiori e la cultura, voluti con forza per lei dai genitori e soprattutto dalla madre, non l'hanno salvata nell'immediato, anzi il salto di classe sociale l'ha invischiata in modelli e valori soffocanti, ma le hanno dato potenti strumenti per indagarsi lucidamente e avere uno sguardo cosciente sulla società. Le hanno permesso di uscire dal suo gelo.
È questa la forza della scrittura di Annie Ernaux.
Avevo letto L’evento e ci avevo trovato una scrittura decisamente più originale e di valore, ma questo non mi è assolutamente piaciuto
Salvo solo la prima parte in cui racconta di se stessa bambina e poi adolescente, ma poi è veramente indecente: come se non sapesse che i bambini, tra L altro voluti da lei, fanno i bisogni e mangiano in continuazione e che la casa va pulita o fatta pulire. E poi ritrovarsi come una borghesuccia qualsiasi a scegliere una lampada di design
La seconda parte scritta o tradotta veramente male e poi ancora definire i figli il Picio e il Cacio non l ho proprio capito
Se si è dato il nobel a Dylan, allora va bene anche alla Ernaux ; sono passati i tempi del Nobel a Gabriel Garcia Marquez