Incredibilmente, non conoscevo questa scrittrice (National Book Award per la narrativa 2018 per questo romanzo) e devo, ancora una volta!, ringraziare un'amica per avermela suggerita con la consueta verve.
L'amico fedele in realtà sono due: l'uomo lontano/vicino (mèntore, amico fisicamente incostante ma presente con lettere, telefonate e fugaci ma intensi tete à tete , amato e archiviato come oggetto di desiderio, ma amato comunque, con decisione) e il suo cane che resta solo e afflitto dopo il suicidio del padrone. La nostra lei (la stessa autrice? Chissà) accetta ob torto collo di occuparsene -nonostante viva in un appartamento minimo e l'animale sia un maturo alano dalle dimensioni scultoree - e con lui cerca di superare il dolore incolmabile di una perdita vissuta come desolato tradimento.
La Nunez è capace di farci entrare nella pelle del dolore, umano e animale, senza strafare, con un tono asciutto e dolente e una caparbia volontà di capire, accettare un gesto che, se non del tutto inaspettato, le ha strappato l'anima; tenta di andare avanti appoggiandosi e facendo al tempo stesso da stampella al vecchio, triste, alano accomunato dalla perdita di qualcuno che gli era affettivamente indispensabile.
Non amo in modo particolare gli animali, ma questo rapporto fatto di piccoli gesti e sguardi persi nel passato mi ha molto commossa. Come l'arrancare della protagonista lungo il sentiero spinoso della consapevolezza.
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Blog Once Upon a Time a Book
Sinceramente mi trovo in seria difficoltà nel parlarvi di questo romanzo. L’ho letto e sinceramente non ho ancora capito se mi sia o meno piaciuto. Vero è che l’ho trovato completamente strano.Le pagine passavano e non riuscivo a seguire il discorso, spesso mi capitava di perdermi. L’autrice pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, inserisce tutta una serie di informazioni che, secondo me, non erano di fondamentale importanza. Troppe descrizioni, troppi concetti decontestualizzati.E in più arrivando agli ultimi capitoli, ecco che tutto il libro verrà stravolto. E penso che questo abbia dato la mazzata finale. Onestamente non mi è piaciuto. Mi aspettavo, visto che amo i cani, che fosse molto più presente il legame tra la protagonista e l’alano.
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Recensito in Italia il 16 dicembre 2019
Recensito in Italia il 15 febbraio 2020
Recensito in Italia il 15 novembre 2019
Sinceramente mi trovo in seria difficoltà nel parlarvi di questo romanzo. L’ho letto e sinceramente non ho ancora capito se mi sia o meno piaciuto. Vero è che l’ho trovato completamente strano.
Le pagine passavano e non riuscivo a seguire il discorso, spesso mi capitava di perdermi. L’autrice pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, inserisce tutta una serie di informazioni che, secondo me, non erano di fondamentale importanza. Troppe descrizioni, troppi concetti decontestualizzati.
E in più arrivando agli ultimi capitoli, ecco che tutto il libro verrà stravolto. E penso che questo abbia dato la mazzata finale. Onestamente non mi è piaciuto. Mi aspettavo, visto che amo i cani, che fosse molto più presente il legame tra la protagonista e l’alano.
Le pagine passavano e non riuscivo a seguire il discorso, spesso mi capitava di perdermi. L’autrice pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, inserisce tutta una serie di informazioni che, secondo me, non erano di fondamentale importanza. Troppe descrizioni, troppi concetti decontestualizzati.
E in più arrivando agli ultimi capitoli, ecco che tutto il libro verrà stravolto. E penso che questo abbia dato la mazzata finale. Onestamente non mi è piaciuto. Mi aspettavo, visto che amo i cani, che fosse molto più presente il legame tra la protagonista e l’alano.
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