Recensione
Storia familiare, una osteggiata tesi di laurea sul berlusconismo, un Paese dove tutto è «per caso». Di Paolo, come fa male il benessere
Sergio Pent, Tuttolibri - La Stampa
Paolo Di Paolo fa parte di quella generazione senza prospettive - lui è del 1983 ma c’è di peggio - più o meno consapevolmente cresciuta all’insegna dei governi Berlusconi. Un quasi ventennio che nasconde mutamenti epocali, cambi di direzione dei valori, illusioni al plasma e crolli del sistema sociale. Quella penombra che tutti stiamo attraversando. Ma per uno che comincia a rendersi conto della situazione intorno ai diciott’anni e continua a ragionarci senza capire il come e il quando degli appiattimenti etici e morali, degli imbarbarimenti politici, delle collusioni tentacolari, diventa difficile giustificare il silenzio all’apparenza complice degli adulti - dei padri - di fronte ai disagi, ai compromessi, alle manovre occulte di un sistema politico in mano a un singolo individuo che ha cercato di diventare il prototipo di un Paese delle pseudo-meraviglie in cui ora tutti affondiamo senza salvataggi in avvistamento. La storia abbozzata con fervore da Di Paolo in questo Dove eravate tutti è un puzzle di domande - private e sociali - senza risposta. Per chi sta partendo nella maratona dell’età adulta, non è semplice vedere il vuoto lasciato dalle foreste di certezze abbattute dalle riforme, dai tagli, dall’inadeguatezza di troppi politici per caso. La vicenda familiare di Italo Tramontana - anch’egli classe 1983 - diventa vicenda pubblica, questione generazionale, come quelle che riguardarono - in altri tempi - i vari uomini in bilico dell’Occidente di Saul Bellow. Ma i tempi sono questi e sono fermi, e l’incidente in cui il professore in pensione Mario Tramontana - padre di Italo - investe di proposito l’ex-alunno Marangoni Thomas, splendido esempio di trucidume giovanile contemporaneo, diventa il centro esatto di un percorso che coinvolge i disagi e i mutamenti dello stesso Occidente raccontato da Bellow. Là c’erano la guerra, il 68, la libertà dei costumi, il declino dell’intellettuale, il crollo della morale; qui un concentrato di domande disattese con le quali Italo Tramontana cerca una traccia di futuro sui solchi bruciati degli anni che ha vissuto. Anni che hanno cambiato il mondo - l’11 settembre su tutto, ma anche le varie strategie del terrore, la strage di Nassiriya, l’elezione di Obama - senza che nulla cambiasse nel nostro Paese, se non in peggio. E mentre i vocabolari si infittiscono di neologismi del futuro, l’Italia annaspa nella teoria suggestiva di un presunto benessere che fagocita le nuove generazioni disoccupate e svilite nei meriti. E’ un romanzo ansioso, quello di Di Paolo, spezzettato, articolato con la lucida consapevolezza di non avere argomenti «importanti» da trasformare in epica contemporanea, nato con l’intenzione - crediamo - di cercare appigli concreti per una generazione destinata a costruire sulle sabbie - più che sulle fondamenta - ereditate dai genitori. Dove eravate tutti, si chiede giustamente Italo, alle prese con il progetto di una tesi di laurea sul berlusconismo osteggiata da tutti. Le sue poche certezze annaspano, mentre è intento a dirimere la questione dell’incidente paterno e a capire - tra un’analisi sociale su troppi anni senza nome e un viaggio a Berlino per riportare a casa la madre - cosa sia accaduto a quell’uomo così inattaccabile, ridotto a investire per ripicca uno studente irriverente e a comportarsi, nei discorsi, negli atteggiamenti, nel pavido tradimento coniugale, come quell’imprenditore prestato alla politica che ha cambiato la società rendendola simile a se stesso. Dove eravamo tutti, in effetti, a lasciar morire l’onestà, il rigore, la regolarità dei sentimenti. E’ questa la risposta che dobbiamo alla generazione di Paolo Di Paolo, soprattutto adesso che il gioco si fa sempre più duro e ci rendiamo conto di aver perso anche noi stessi, non solo i nostri figli. Le risposte per il futuro possono partire con dolorosa consistenza dalle domande lecite, consapevoli e allarmate di questo pungolante romanzo in cerca di romanzo.
