Francesco Sepe
Che Grande Meraviglia!
Viola Ardone ci ha fatto l’abitudine a partire da lontano, investigando il passato alla ricerca di indizi che diano un senso ai giorni nostri. Nel Treno dei bambini ci riportava al 1946, alle macerie di una guerra devastante, per trovare la forza e le ragioni della ricostruzione, materiale e morale. Con Grande Meraviglia la ricerca si snoda sull’ultimo quarantennio della nostra storia, dalla fine degli anni di piombo (Assassinio di Aldo Moro, Legge Basaglia) agli anni venti del nuovo secolo, dagli anni dell’impegno, attraverso la rovinosa disintegrazione della prima repubblica, al riflusso e alla restaurazione.
Al centro della storia ancora i soggetti più fragili, bambini e donne, con la repressione violenta da parte della società dei maschi a qualsiasi anelito di riscatto. Il manicomio ne diventa spesso lo strumento istituzionale, il braccio armato della sopraffazione.
Descrivere il Mezzomondo richiede la destrutturazione della lingua dell’uso dei “normali” alla ricerca di altri moduli di mediazione, fino all’invenzione di un mezzo di comunicazione del tutto nuovo, con il quale la Ardone attraversa a piedi nudi tutti i gironi infernali del Manuale Diagnostico e Statistico delle patologie mentali e scopre un registro parallelo ricco di risonanze umane e solidali.
Nel suo lavoro di scavo nei meandri della psicologia l’autrice si cimenta con la prova più gravosa, investigando il personaggio – Fausto Meraviglia – dagli anni dell’impegno appassionato fino al declino della vecchiaia, quando, dismessa l’armatura narcisistica del Don Chisciotte, si scopre – anche lui – deluso e fragile (Senectus ipsa est morbus?) e trova salvifico rifugio nella ricchezza degli affetti familiari.
Si è detto che con questo romanzo Viola Ardone completa la trilogia partita di corsa col Treno dei bambini. Per mio conto sono convinto che lei crescit eundo e che abbia ancora in serbo per i lettori tante Grandi Meraviglie.
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Grande Meraviglia
Mi è piaciuto tantissimo , la forma e la spontaneità della scrittrice .
