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Trilogia di New York Copertina flessibile – 7 marzo 2014
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa316 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreEinaudi
- Data di pubblicazione7 marzo 2014
- Dimensioni13.4 x 2.5 x 20.8 cm
- ISBN-108806220713
- ISBN-13978-8806220716
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Dettagli prodotto
- Editore : Einaudi; 2° edizione (7 marzo 2014)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 316 pagine
- ISBN-10 : 8806220713
- ISBN-13 : 978-8806220716
- Peso articolo : 280 g
- Dimensioni : 13.4 x 2.5 x 20.8 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 439 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 1 in Antologie di gialli
- n. 3 in Antologie (Libri)
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Fantasmi – Il secondo della trilogia non differisce molto dal primo nel senso che anch’esso ha come protagonista un investigatore privato e anche in questo caso l’investigazione serve come pretesto per una catarsi esistenziale, infatti Paul Auster con un abile gioco di specchi mescola le identità dei personaggi, annullandole una dentro l’altra e anche qua come in Città di vetro ci sono storie all’interno della storia costruite come una sorta di scatole cinesi o di matriosche. Una particolarità giunge subito all’attenzione ed è che ogni protagonista ha il nome di un colore (White, Black, Blue, Green, Grey, Brown, Gold) e che la via di New York che fa da sottofondo alla storia è Orange Street, cosa in comune anche a Pulp Fiction di Quentin Tarantino, non so se però il film è successivo o precedente al libro. Interessante ma meno coinvolgente del primo. Ora comincio a leggere La stanza chiusa.
La stanza chiusa – Il terzo romanzo della Trilogia di New York è senz’altro il più coinvolgente e il più interessante dei tre, sebbene tutti abbiano quel senso di mistero e doppiezza che tiene il lettore sulla pagina. In questo breve testo Paul Auster ci racconta di due amici fin dall’infanzia che si perdono di vista crescendo, il secondo è vittima di una misteriosa scomparsa pochi giorni prima che sua moglie partorisse il proprio figlio. Prima di sparire però l’amico lascia l’incombenza alla moglie di far consultare all’amico alcuni testi scritti. L’amico che è un giornalista inserito nell’editoria capisce da subito l’importanza dei testi e decide di pubblicarli, da lì in poi si troverà sempre più coinvolto nella vicenda da trovarsi a sostituire il proprio amico Fanshawe, diventerà marito di sua moglie e padre di suo figlio fino ad entrare in un vortice che potrebbe annullare e confondere la propria esistenza. Interessante quello che Paul Auster si ritrova a scrivere a pag. 294 dove l’autore ci suggerisce di guardare i tre romanzi, Città di vetro, Fantasmi e La stanza chiusa come la narrazione di tre punti di vista diversi della medesima storia, o meglio ognuno rappresenta un diverso stadio della sua consapevolezza riguardo la vicenda.
- un senso di profondità misteriosa e malinconica
- stile semplice e raffinato
Non piaciuto:
- Figure delle donne poco consistenti e subalterne
- poteva essere ambientato dovunque, non scorgo nei fatti influenze specifiche di
New York
Lo consiglierei a persone abituate a leggere e di una certa sensibilità cultursle
Banale anche la dissertazione filosofica sul linguaggio intrattenuta dell'investigatore con il sospettato. Da Eraclito in poi, passando per molti altri filosofi di tutte le epoche, si è detto già tutto sull'argomento.
Noioso ed inutilmente complicato.
Voce prolissa, ritmo lento, in 10 pagine almeno 3 volte l’espediente “più tardi si ricorderà di come bba bla bla”.
Una cosa ridicola