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La fine del mondo e il paese delle meraviglie Copertina flessibile – 28 maggio 2013
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa515 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreEinaudi
- Data di pubblicazione28 maggio 2013
- Dimensioni13.6 x 3 x 21.1 cm
- ISBN-10880621697X
- ISBN-13978-8806216979
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“È uno struzzo, quello di Einaudi, che non ha mai messo la testa sotto la sabbia”
Dettagli prodotto
- Editore : Einaudi (28 maggio 2013)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 515 pagine
- ISBN-10 : 880621697X
- ISBN-13 : 978-8806216979
- Peso articolo : 480 g
- Dimensioni : 13.6 x 3 x 21.1 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 7,629 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 687 in Narrativa contemporanea (Libri)
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Il titolo del libro indica proprio i due mondi in cui si muove il protagonista - non ci si impiega molto a capire che i due uomini sono in realtà la stessa persona -: l'uno, il paese delle meraviglie, è una Tokio futuristica e violenta controllata dal "Sistema", in perenne lotta con la "Fabbrica" per il controllo di dati e informazioni, ma più probabilmente solo per il loro sfruttamento, mentre l'altro, la fine del mondo, è una città protetta da una muraglia i cui cittadini conducono una vita pacifica e tranquilla perché hanno rinunciato letteralmente al loro cuore e non provano più alcuna emozione.
Nonostante ciò, il primo mi è sembrato molto più claustrofobico del secondo, in cui, ad un certo punto, il protagonista riesce a portare un barlume di speranza.
La storia scorre su due binari paralleli, con i capitoli dedicati alternativamente all'uno o all'altro mondo, e a poco a poco riusciamo a scoprire come stanno davvero le cose e qual è l'ordine cronologico degli eventi.
I capitoli dedicati alla fine del mondo sono di sicuro i più interessanti, quelli in cui c'è più da scoprire e da capire, mentre quelli dedicati al paese delle meraviglie risultano spesso concettosi o troppo lunghi - mi sono annoiata molto durante la discesa del protagonista e della ragazza dal tailleur rosa nelle viscere della terra -.
Della fine del mondo non ho apprezzato l'ombra parlante, che ho voluto comunque vedere come una sorta di coscienza. Il percorso del protagonista mi è invece piaciuto molto. Quando si trova ad un bivio fondamentale della sua esistenza, egli sceglie la vita anche al di là della vita, perdendo quella rigidità e limitatezza che lo avevano da sempre caratterizzato, e che avevano fatto sì che non vivesse mai una vita piena o degna di nota.
Anche il nome della città, la fine del mondo, è fortemente suggestivo: se può esistere un mondo in cui le persone non hanno più un cuore e non provano più niente, e le loro vite scorrono sì tranquille e pacifiche, ma grigie e piatte, allora non siamo di fronte al mondo, bensì alla fine del mondo.
Il romanzo tocca diversi temi fondamentali, come le paure più inconsce ed ataviche, rappresentate dal sottosuolo e dalle strane e pericolose creature che vi abitano; l'inganno e il profitto ( il "Sistema" e la "Fabbrica", forse facce della stessa medaglia); il senso della perdita, più volte provato dal protagonista.
In particolare, è notevole come l'autore abbia descritto la reazione dell'uomo di fronte alla consapevolezza del termine della propria vita - o, almeno, della vita così come lui la conosce -. Quella vita, infatti, che fino a quel momento avrebbe definito con una scrollata di spalle, diventa improvvisamente qualcosa di preziosissimo a cui il protagonista si sente fortemente legato. Doverla perdere gli provoca una tristezza così profonda che non può prendere nemmeno la forma delle lacrime:
"E' una di quelle cose che non si può spiegare a nessuno, e anche se si potesse, nessuno la capirebbe. E' una tristezza che non può prendere forma, si accumula quietamente nel cuore come la neve in una notte senza vento. [...] La tristezza troppo profonda non può prendere la forma delle lacrime."
La fine del mondo e il paese delle meraviglie è un romanzo che ci catapulta in un universo in cui uno scienziato è capace di controllare i suoni fino ad eliminarli del tutto, o in cui esistono gli unicorni i cui teschi nascondono un tesoro preziosissimo, eppure la storia parla delle nostre paure più profonde, del senso della vita e dell'amore, delle scelte e di responsabilità. risultando molto più attuale e reale di quanto possa sembrare ad una prima occhiata.
(recensione pubblicata su iltesorodicarta.blogspot)
Tutti i libri di portano nel suo mondo e ti lasciano lì per mesi finché non recuperi il contatto con la realtà. Murakami è un'onda che ti investe e ti lascia stordito. Lo dico come complimenti perchè vuol dire che ti hanno preso l'anima. Ora sto leggendo libri più leggeri e più di guarigione. Una lettura che mi ha cambiato la vita in positivo e che mi ha fatto riflettere molto è "Andrà tutto bene te lo giuro" di Faouzi Zouhair. E' un libro di guarigione e l'affrontare i traumi per vivere in maniera serena e felice.
Andrà tutto bene mi ha insegnato che scrivere guarisce perchè ti permette di mettere fuori tutti i pensieri e energie negative. Guarire ragazzi è meraviglioso. Lettura consigliata insieme a Murakami.. 🍃
🍂
"Hai detto che in questa città non ci sono conflitti, non c’è odio, non c’è avidità. Il che è una cosa magnifica. Se ne avessi l’energia farei un bell’applauso. Me se non ci sono tutte queste brutte cose, significa che non c’è nemmeno il loro contrario"
"Non saprei spiegarti il perché, ma non mi sembra una cosa giusta separare una persona dalla sua ombra. Penso che sia un errore, che siamo venuti nel posto sbagliato. Le persone non possono vivere senza la loro ombra, e le ombre senza le persone non esistono"
Lo stile di Murakami in questo libro si fa onirico.
C'è un mondo, fatto di esperimenti inconsueti e di speranza, per evitarne la fine.
C'è un altro mondo, in qualche modo connesso al primo, dove vige una perfezione spettrale, in cui vivono persone senza ombra e senza cuore.
Le persone non hanno un nome proprio, il loro nome coincide con la funzione che svolgono (Lettore dei sogni, Il cibermatico, La bibliotecaria, Il professore etc)
Murakami ci fa interrogare su cosa significhi vivere "mantenendo un cuore".
Un cuore per sua natura imperfetto, fonte di calore e turbamento.
Ma in fondo, che senso avrebbe vivere senza?
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