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Dall'editore
Norberto Bobbio
“È uno struzzo, quello di Einaudi, che non ha mai messo la testa sotto la sabbia”
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Recensioni con immagini
Un romanzo picaresco in chiave beatnick - capolavoro da non perdere
“Quando mi svegliai non c’era più. Tutta la stanza parlava della sua partenza.”Una pagina a caso di un romanzo in cui il narratore e il protagonista si passano la palla in continuazione senza che ce ne accorgiamo.La mente del protagonista ci racconta una storia, quella della sua vita, per come la sta vivendo e per il significato che le cose hanno per lui. I suoi occhi e i suoi sensi, a volte, raccontano un’altra storia.“Quando mi svegliai non c’era più. Tutta la stanza parlava della sua partenza. La finestra aperta con le tende che si muovevano al vento. La porta dell’armadio spalancata e la gruccia appesa alla maniglia. Il bicchiere di latte semivuoto sul bracciolo della poltrona, dove l’avevo lasciato. Tante piccole cose che accusavano Arturo Bandini; le guardai con occhi freddi, ansioso di andarmene per non tornare mai più.”Un nuovo amico entra nella nostra vita, Arturo Bandini: scrittore, squattrinato, “ma destinato a un futuro di sicuro successo” forse direbbe lui.Un viaggio nello spazio e nella vita di Arturo Bandini. La schizofrenia si impossessa del lettore che stringe amicizia con Arturo: viviamo la sua vita coi suoi occhi ma allo stesso tempo lo osserviamo dall’altra parte della strada. A volte sorridiamo ironici. A volte soffriamo con lui.Possiamo vivere il suo rapporto con Camilla come fossimo lui e allo stesso tempo come fossimo un suo amico, rassegnato.Un amico che aspetta le consapevolezze che Arturo acquisirà… ma quando arrivano sono sempre diverse da come ci aspettavamo.Arturo è un perdente che trova se stesso sul bordo del deserto? Non saprei. Ci affacciamo sulla sua vita da pagina 1 a pagina 186. Di più non ci è dato sapere.L’incontro qui è con il protagonista ma anche con l’autore.L’atmosfera “polverosa” della vita di Arturo e i casini con Camilla mi riportavano alle mente i versi di “Cry Baby” di Janis Joplin.Mi sembra una colonna sonora adatta e ve la propongo.Chiedi alla polvere” -John Fante“Pearl” - Janis Joplin
