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Uccellino del paradiso Copertina rigida – 22 febbraio 2011
Opzioni di acquisto e componenti aggiuntivi
- Lunghezza stampa494 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreMondadori
- Data di pubblicazione22 febbraio 2011
- Dimensioni15 x 3.8 x 22.4 cm
- ISBN-108804606428
- ISBN-13978-8804606420
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Dettagli prodotto
- Editore : Mondadori; mondadori edizione (22 febbraio 2011)
- Lingua : Italiano
- Copertina rigida : 494 pagine
- ISBN-10 : 8804606428
- ISBN-13 : 978-8804606420
- Peso articolo : 581 g
- Dimensioni : 15 x 3.8 x 22.4 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 212,418 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
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- n. 68,221 in Narrativa di genere (Libri)
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In questo romanzo c'è un delitto al centro della trama, un nodo che non si scioglie e che condiziona tragicamente la vita di due famiglie. Lo raccontano in prima persona due dei protagonisti di queste tragedie, i figli dei genitori implicati, un ragazzo e una ragazza che crescono segnati dal dramma.
Gli ingredienti per un buon libro ci sono tutti e, in parte, questo lo è davvero. La Oates è maestra nel rappresentare la psicologia dei suoi personaggi. Però - e qui mi spiace davvero scriverlo - questa volta manca qualcosa. O forse è il contrario: ho trovato diverse ripetizioni (ho provato a spiegarmele come temi ricorrenti presentati da punti di vista diversi, ma no, non è così o almeno non del tutto) che mi hanno infastidita. Insomma, mi ha fatto piacere leggere questo romanzo, ma di sicuro non è il mio preferito tra quelli di quest'autrice.
Le motivazioni sono molteplici, a partire dallo stile di scrittura, semplice e descrittivo al punto giusto. L’ambientazione è quella che spesso troviamo in narrazioni di successo e sono portato ad accomunarla con quella scelta da Truman Capote in A sangue freddo, Philipp Meyer in Ruggine americana. La vicenda si svolge negli anni ottanta a Sparta, una cittadina dello Stato di New York, non distante dal lago Ontario, zona in cui l’autrice ha vissuto la sua infanzia.
I tragici avvenimenti che vi sono narrati influiranno pesantemente sulla formazione dei due giovani principali protagonisti, Krista e Aaron. La decadenza e la mancanza di prospettive fanno da contorno e spesso caratterizzano l’essenza del comportamento quotidiano di ogni personaggio.
Sono principalmente i ricordi di Krista a svelare le ansie e le paure, a dissotterrare lontani e tristi ricordi, narrando le emozioni che, all’epoca, provocarono in un’adolescente insicura.
“Edward Diehl? Dobbiamo parlarle”
Furono queste le terribili parole che cambiarono per sempre la vita di mio padre.
Distrussero la sua vita, la banale esistenza di un uomo americano del suo tempo e del suo paese, in apparenza del tutto identica a quella di centinaia di migliaia di altri uomini americani, e nessuno dei suoi cari si sarebbe mai augurato che accadesse.
E’ ancora l’America, non quella del mito, del “sogno americano”. Quella delle persone dimenticate, generate dal nulla e che nulla creeranno, rimanendo un numero sommato ai milioni di abitanti di quell’immenso territorio.